Il Colle di Cadibona (altrimenti conosciuto come Bocchetta di Altare) è un valico che divide le Alpi dagli Appennini e si trova in Liguria, a Savona. Per la precisione, divide il monte Burot, che fa parte delle Prealpi liguri ed ha un’altitudine di 746 metri, da un’altura nelle vicinanze di Santa Libera (441 m). Il percorso in moto può essere particolarmente interessante in quanto, oltre a passare dal Piemonte alla Liguria, offre tantissimi bei paesaggi, che cambiano man mano che dai monti ci si avvicina al mare. Questo giro, inoltre, è adatto per chi ama la natura ma anche l’enogastronomia. Pronti a partire?
Si tratta di una gita perfetta per un weekend, per chi ama trascorrere il tempo libero a bordo di una moto e godersi il panorama. In questo tour si possono visitare alcuni tratti di particolare interesse, come la strada della Colle di Cadibona, che si raggiunge proprio dal passo di Altare. Segnaliamo, poi, la strada di Piana Crixia, caratterizzata da una serie di tornanti che arrivano a un fantastico punto panoramico fino a Cortemilia. Partendo da Alba il percorso verso Altare è di circa 87 chilometri e la strada comincia con un rettilineo, per poi sfociare in una serie di curve, con cambi di direzione rapidi, soprattutto fra i colli Benevello e Càstino. Il territorio circostante è quello tipico delle Langhe, mutevole secondo le stagioni. In estate è meraviglioso ammirare le lunghe distese di vigne rigogliose, in autunno la natura mostra tutti i suoi colori mentre, in inverno, gli interminabili filari spogli rendono lo spettacolo ancora più particolare. Questo tratto di strada invita a non correre troppo in realtà, sia per i limiti di velocità sia per poter ammirare il panorama.
Si arriva a Cortemilia (la patria della nocciola), piccolo paese diviso a metà dal fiume: da una parte il borgo di San Pantaleo, dall’altra quello di San Michele. Lasciata la moto, si può fare una piacevole passeggiata fra le sue stradine lastricate in pietra e le tipiche case delle Langhe. Dopo aver notato i chilometri di noccioleti lungo la strada, si possono gustare i dolci e le prelibatezze tipici del posto; le botteghe artigiane vi proporranno innumerevoli ricette. Riprendendo la strada verso sud, per un breve tratto si percorre un rettilineo, ma poi il percorso cambia repentinamente e iniziano i tornanti che portano in alta quota, dove si può ammirare un panorama spettacolare, presso il Parco Regionale di Piana Crixia, dove i calanchi si ergono all’improvviso in mezzo a una pianura piatta. L’attrazione da vedere è il fungo di Piana Crixia, un curioso monumento naturale in pietra. A questo punto, la meta successiva è il Colle di Cadibona che si raggiunge lasciando la strada principale e dirigendosi verso Altare. Qui si può visitare il Museo del Vetro, ospitato in un palazzetto in stile liberty. Da Altare, si arriva a Savona coprendo un percorso di circa 20 chilometri.
Colle di Cadibona: cosa vedere lungo il percorso e nei dintorni?
Il percorso della Colle di Cadibona si snoda per circa 103 chilometri, da Alba a Savona, passando tra l’altro per Cortemilia, Altare, Piana Crixia e seguendo un itinerario di media difficoltà. Naturalmente può essere fatto anche in senso inverso. Il valico di Colle di Cadibona era noto fin dai tempi degli antichi romani poiché questo era il punto dove la catena montuosa, che negli altri tratti ha un andamento abbastanza uniforme, si abbassava rendendo possibile il passaggio. Fu utilizzato dai Cartaginesi durante la seconda guerra punica (203 a.C.) che, per la ritirata dalla Pianura Padana, passarono proprio da questo valico. La prima strada sulla Colle di Cadibona, però, fu realizzata nel 109 a.C. da Marco Emilio Scauro, un console romano, per agevolare i collegamenti fra Vado e Tortona. Nel periodo napoleonico la strada del valico venne allargata e furono costruite una galleria di circa 300 metri e alcune fortificazioni. Nel forte Tecci, realizzato nella seconda metà dell’Ottocento, venne aperto un Osservatorio meteorologico e sismologico ma, con la realizzazione dell’autostrada e di un nuovo tratto di strada, questo valico ha perso la sua importanza, nonostante sia rimasto una meta imperdibile per i motociclisti.
Savona, approdo finale del percorso del Colle di Cadibona, è una città ricca di luoghi d’interesse artistico e storico. Dal lungomare e dalla marina si può passeggiare fra i famosi carruggi, i vicoli del centro storico. Proprio qui si trovano i luoghi di maggior interesse, come la Pinacoteca, le varie chiese, il duomo con la cappella Sistina fatta costruire da papa Sisto IV, gli eleganti palazzi e le torri. Proseguendo sotto il porticato, si giunge a corso Italia e, andando verso il mare, si può ammirare il Complesso Monumentale del Priamar, una grande fortificazione che oggi ospita un centro culturale all’avanguardia.
Consigli utili per il tragitto: tipologia di strada, meteo e moto consigliata
Il percorso della Colle di Cadibona è tutto su strada asfaltata ma il manto al di fuori dei centri abitati non è in ottime condizioni. In qualche punto, inoltre, i dissesti sono abbastanza importanti. Per questo motivo le moto prettamente “stradaiole” come le Sport Touring o le Naked sono poco consigliate e correrebbero il rischio di avere qualche guaio meccanico. Oltre al dissesto stradale, bisogna fare molta attenzione a non superare il limite di velocità imposto per le moto di 60 Km/h, per non incorrere in multe per eccesso di velocità. Gli autovelox mobili sono frequentemente posizionati su macchine della polizia municipale o stradale seminascoste dalla vegetazione. Le moto che meglio si adattano a questo tipo di strada sono le Enduro e le Cross Over. Il motore a due cilindri, unito alle sospensioni adatte al dissestato e all’alto baricentro, consentono di ammirare in tutta sicurezza gli splendidi panorami, soprattutto durante la salita e la discesa lungo i tornanti. Visto l’andamento del tracciato (soprattutto sul lato di Alba), con un angolo di curvatura molto stretto, le moto di grossa stazza come le Custom o le Gran Turismo potrebbero incontrare delle difficoltà.
Il passo della Colle di Cadibona nei mesi invernali non è praticabile in caso di forti nevicate o abbondanti piogge. Temporali o bombe d’acqua, infatti, rendono rischiosa la percorrenza della strada collinare. Per questo motivo, è preferibile affrontare il percorso nei periodi più caldi o miti, indicativamente da aprile a ottobre, quando il clima è più stabile.
Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.
Dobbiamo chiamarla borgo oppure città? Tutte e due, visto che fa parte del club dei ...
Per molti di noi la vista delle cascate è un vero toccasana per gli occhi e per ...
È il capolavoro assoluto dell'eurodance, è la canzone che ci fa rivivere la magia ...
©
2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito
Fytur