Elettrico? No grazie, le vere moto sono queste

Elettrico? No grazie, le vere moto sono queste

Leonardo Anchesi  | 02 Lug 2023  | Tempo di lettura: 6 minuti
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Il mondo dice “elettrico” ma molti rispondono “no, grazie“! Ecco cosa accade quotidianamente. Perché, al di là delle grandi (il)logiche dell’economia mondiale, i sostenitori del caro e vecchio motore endotermico sono ancora moltissimi, soprattutto fra i motociclisti. Ma sono veramente dalla parte sbagliata della barricata? Sembrerebbe proprio di no. Oltre agli evidenti svantaggi in fatto di infrastrutture per la ricarica (ancora troppo scarse e mal distribuite sul territorio) e tempi per il rifornimento, le moto elettriche non sembrano affatto essere così green come molti pensano. Infatti, oltre alla CO2 emessa dalle centrali elettriche, per la maggior parte alimentate a combustibili fossi, ci sono da considerare anche le emissioni causate dall’attività estrattiva dei materiali necessari alla fabbricazione delle batterie e al successivo smaltimento di quelle esaurite. Insomma, tutto questo processo proprio proprio green non sembra.

1 Cinque moto dedicate a chi ama il sound dello scarico

Vibrano, scoppiettano, scalciano e a volte non partono…queste sono le vere moto, quelle che piacciono ancora alla maggior parte di noi appassionati biker, di quelli che al rientro da un giro amano sentire il profumo dello scarico sulla pelle del giubbotto. Quelli che provano una sensazione liberatoria nel sentire quel “tac” quando si preme la pedalina del cambio e si innesta la prima; quelli che sentono vibrare ogni singola cellula del proprio corpo a mano a mano che si apre il gas, provando una sensazione che nessuna droga sul pianeta sarebbe mai in grado di regalare. A loro (a noi) è dedicato questo articolo. Cinque moto, cinque concezioni di guida diverse, una costante per tutte: motore endotermico old style.

1.1 Vent’anni, un successo continuo: Ducati Multistrada

Multistrada V4 regala emozioni uniche

Cominciamo subito col botto, con una di quelle moto che sanno farsi amare già dai primi metri: la Ducati Multistrada, che quest’anno compie 20 anni. La guardi e ti incuriosisce, la guidi e non riesci a più a smettere di amarla. Oggi spinta dal nuovissimo motore V4 da 1158 cc made in Ducati, la Multistrada è una maxi enduro che non teme neanche la pista, grazie ai suoi 170 cv e 127 Nm di coppia. Allestimenti, mappature e accessori sono tantissimi, ma oggi non è il loro giorno. Oggi è il giorno di riflettere sulle sensazioni che regala il V4 non appena si preme sul tasto “Start”, sensazioni che raggiungono l’anima. E una volta aperto il gas la progressione è piena a costante sin da subito; la forza G aumenta su tutta la superficie del corpo, che rilascia endorfine e adrenalina.

In poche parole: un piacere unico e intenso. Lo scoppiettio dello scarico, meglio se Termignoni, è una musica armoniosa che vi entrerà in testa, completando un quadro già di per se magnifico.

1.2 Harley-Davidson Electra Glide Highway King, non c’è altro da aggiungere

La Highway King è pronta a dominare l’autostrada

Per alcuni è la moto per eccellenza, per altri un sogno, per tutti è un mito: Electra Glide, che oggi si presenta anche nella sua versione da re dell’autostrada. Il bello di H-D Electra è che da più di settant’anni che regala solo certezze: bicilindrico a “V” a 60°, aste e bilancieri, cromature come se non ci fosse un domani e parabrezza grande quanto una finestra. Le vibrazioni sono una costante, il peso non perdona nelle manovre da fermo ma per qualche strana alchimia una volta che la si prova non la si lascia più. E il sogno è per tutti lo stesso: un lungo rettilineo di interstatale negli USA, il sole di fronte al tramonto, attorno il deserto e in mezzo noi in sella a questa scintillante opera d’arte fatta con il miglior acciaio degli States. What else?

1.3 Un capolavoro di naked: Kawasaki Z 900 SE

Z 900 SE, la naked per eccellenza

Una delle naked più vendute della storia, sicuramente la più riuscita: Kawasaki Z, spinta dall’intramontabile 4 cilindri in linea da 948 cc. Salite in sella e accendete il motore: un suono cupo e regolare si diffonderà nell’aria e una tremolio quasi impercettibile si impadronirà del vostro corpo. Ma tutto a un tratto, come proverete a ruotare la manopola del gas, i bassi si tramuteranno in un urlo che squarcerà il cielo e quel lieve tremolio vi entrerà sempre più dentro, sino ad arrivare a scuotervi l’intimo più profondo. Una volta innestata la prima i 125 cv inizieranno tutti a galoppare simultaneamente, spingendo al massimo i soli 213 kg della moto. La stabilità in curva è ottima, agevolata dal controllo elettronico della trazione.

Il motore non è comunque esasperato, riuscendo a darvi il massimo ma senza però essere ingestibile o riservato solo ai piloti professionisti. Molti i colori disponibili, purché sia verde Kawasaki.

1.4 BMW K1600GT, nata per macinare chilometri

K 1600 GT, nata per viaggiare

In matematica il K è una costante, un elemento che si ripete uguale; in BMW, invece, dal 1988 contrassegna i motori Kompact, oggi arrivati ad annoverare ben 6 cilindri in linea. Ed è proprio il motore con cui è equipaggiata la K1600GT, una moto nata per i lunghi viaggi e che non disdegna affatto le curve. Il motore da 1649 cc di cilindrata, che arriva a sviluppare 160 cv e ben 180 Nm di coppia, unito al baricentro basso faranno sembrare i 343 kg della K1600GT una piuma durante la marcia. Nonostante la mole pachidermica l’accelerazione è bruciante e vi attaccherà letteralmente allo schienalino della sella. Il sistema di sospensioni regala la sensazione di galleggiare sulle curve, senza mai sentire la fatica; occhio solo all’impostazione delle curve lente dove il peso potrebbe farsi sentire. Risultato finale dell’equazione? K=divertimento assicurato

1.5 Velocità, solo pura velocità: Honda CBR 1000 RR-R Fireblade SP

CBR 1000 RR, nata per la pista

Chiudiamo in bellezza con un missile terra-terra prodotto in casa Honda: la CBR 1000 RR-R Fireblade SP. Anche se servono circa 4 minuti per pronunciare tutto il nome completo, la CBR 1000 di ultimissima generazione vanta dei requisiti eccezionali e nasce già con un animo da pista: 201 kg spinti da 217 cv, più di un cavallo per ogni kg di peso sfruttabili al meglio in pista, dove si potranno raggiungere velocità astronomiche nella massima cornice di sicurezza. Il sound, grazie allo scarico nato in casa Akrapovic, è impressionante e raggiunto il regime di 14.500 giri mette quasi paura. Dedicata ai biker che hanno già una certa esperienza, la CBR 1000 RR è quello che noi motociclisti, quelli che dicono “elettrico, no grazie”, consideriamo una vera moto.

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Credit foto:
Ducati Multistrada
Harley-Davidson Electra Glide
Kawasaki Z900SE
BMW K1600GT
CBR 1000 RR-R

Leonardo Anchesi
Leonardo Anchesi

Garfagnino DOC e Sardo di adozione, sono uno storico dell’arte (da qualche anno) e biker sin dalla più tenera giovinezza. Ho iniziato a collaborare con TrueRiders nel 2023 per mettermi in gioco nel campo della scrittura e ho voluto cominciare scrivendo di qualcosa che amo particolarmente: la moto e tutto ciò che le ruota attorno.



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