È il borgo perfetto per mettersi con i piedi sotto il tavolo, ma tra i suoi vicoli c'è spazio anche per una passeggiata digestiva

È il borgo perfetto per mettersi con i piedi sotto il tavolo, ma tra i suoi vicoli c’è spazio anche per una passeggiata digestiva

Adriano Bocci  | 26 Apr 2025  | Tempo di lettura: 4 minuti
Guarene, Piemonte. Shutterstock_1315917764
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Bello viaggiare, ma anche sedersi a tavola e fare una buona mangiata è importante. Anche questo è un modo per conoscere un luogo, “visitare” un borgo. E quando si va in Piemonte, sotto questo punto di vista, c’è molto da fare! Guarene è un luogo pieno di delizie enogastronomiche, cui è doveroso dedicare un capitolo apposta. Senza contare l’eleganza della località, che è recentemente entrata a far parte dei Borghi Più Belli d’Italia, e si fregia anche della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e della Spiga Verde per lo sviluppo rurale sostenibile. Già questo sarebbe sufficiente a farci accendere il motore, e infatti partiamo subito!

Guarene in moto. L’itinerario

Mappa

Itinerario

La “Provincia Granda”, come dice il nome stesso, è molto grande, e il viaggio a partire dal capoluogo dura circa un’ora e un quarto. Da Cuneo prendi la statale SS231 per Fossano e continua avanti fino a Roreto di Cherasco. Invece di entrare nel centro di Bra, “taglia” a destra sulla SP7 in direzione di Pollenzo. Riprendi la SS231 per arrivare nei pressi di Alba; subito dopo troverai Guarene, la tua destinazione.

Dal castello alla buona tavola, tutte le attrazioni da non perdere a Guarene

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Vista aerea del maestoso Castello di Guarene.

Guarene si trova a 360 m s.l.m. in provincia di Cuneo, nella regione storica del Roero. Sorge sul corso del fiume Tanaro: dall’altra parte c’è Alba e iniziano le Langhe. Il simbolo del borgo è senza dubbio il maestoso castello, che è la prima delle attrazioni da visitare.

Il Castello di Guarene

Stupefacente esempio di architettura barocca piemontese, il Castello di Guarene fu costruito su progetto di Carlo Giacinto Roero, nel 1726, in uno stile influenzato dal suo maestro, l’architetto Filippo Juvarra. All’interno del castello si possono ammirare affreschi e opere d’arte di diversi artisti tra cui il pittore Francesco Casoli. Si può visitare il piano museale e i giardini del castello (15€ tutto compreso) dal lunedì al venerdì con prenotazione obbligatoria.

Palazzo Re Rebaudengo e il Parco d’Arte

Il Palazzo Re Rebaudengo è una dimora storica settecentesca con sale nobiliari e decorazioni di pregio. È sede del museo di arte contemporanea della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo: qui vengono organizzate mostre ed esposizioni. La Fondazione inoltre allestisce installazioni nel Parco d’Arte all’aria aperta sulla collina di San Licerio, tra filari di vigne, salici, querce: un museo a cielo aperto sempre aperto ai visitatori (ingresso libero).

Il borgo di Guarene, tra palazzi storici e chiese

Il centro del borgo di Guarene è Piazza Roma, dove si affaccia il Palazzo del Municipio (costruito nell’800) e il Palazzo Re Rebaudengo. Tra le chiese da segnalare c’è quella della Santissima Annunziata, la più amata dai guarenesi, costruita tra il 1699 e il 1738. E poi la Chiesa di San Michele, la più antica, citata nei documenti storici già dal 1379.

Chiesa della Confraternita della SS. Annunziata, Guarene
Una passeggiata nel borgo di Guarene, con la vista sulla Chiesa della Confraternita della SS. Annunziata

Il Poggiolo e il Paramuro

Qual è il miglior punto panoramico di Guarene? Senza dubbio il Poggiolo, la cui vista si estende dal borgo fino alle Langhe, il Roero e le Alpi. Si raggiunge percorrendo la passeggiata del Paramuro, ovvero il sistema di stretti corridoi che anticamente correvano tra le case e le mura difensive sotto al castello.

…finalmente a tavola!

Dopo tutte queste visite, il premio meritatissimo è un abbondante pranzo o cena in una delle osterie e ristoranti di Guarene. Le specialità enogastronomiche di Guarene sono tantissime. Il borgo è custode dei segreti culinari del bollito misto alla Piemontese, con la Confraternita del Bollito che ne tramanda la ricetta originale (i fedelissimi di Masterchef avranno visto una puntata ambientata proprio al Castello di Guarene con la partecipazione della Confraternita). Tra i dolci c’è il Pane Caritun, originariamente una ricetta di cucina “povera” che utilizza gli avanzi della pasta usata per fare il pane. Tra le eccellenze tipiche c’è anche la frutta, con la varietà della Pera Madernassa, coltivata nell’omonima frazione tra Guarene e Vezza d’Alba. Non manca la Bagna Càuda, il piatto tradizionale del Piemonte, e i grandi vini come Dolcetto, Nebbiolo, Barbera, Favorita e Arneis. Con questa appetitosa scorpacciata, sarà molto difficile alzarsi da tavola… se ce la farai, ti suggeriamo un altro itinerario nel Roero!

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La bagna càuda, piatto tipico Piemontese.

Adriano Bocci
Adriano Bocci

Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.



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