La capitale del mondo? È un piccolo borgo abruzzese di mattoni ai piedi del Gran Sasso

La capitale del mondo? È un piccolo borgo abruzzese di mattoni ai piedi del Gran Sasso

Stefano Maria Meconi  | 27 Giu 2025  | Tempo di lettura: 4 minuti

La capitale di lu monne, la capitale del mondo in dialetto locale. Ma come, l’Abruzzo che rivaleggia con New York, Dubai e Hong Kong? Sì, perché il ruolo onorifico di capitale mondiale se lo sono autoassegnati, anche parecchio tempo fa, gli 11mila (e rotti) abitanti di un piccolo paesino di mattoni situato nell’entroterra pescarese. Un luogo di calma serafica e ottima cucina, dall’aria buona e dall’accoglienza franca e sincera, come solo gli abruzzesi sanno fare. Tanta arte, altrettanta natura da vivere passeggiando (o anche in sella, per carità) e un antico palio in costume fanno di Penne il centro nevralgico di questo territorio e il vanto dei suoi residenti.

Penne in moto. L’itinerario

Mappa

Percorso

Lasciamo la bella Loreto Aprutino e iniziamo il nostro percorso in terra d’Abruzzo seguendo la SS151, che in poco più di 7 chilometri, circa 10 minuti traffico escluso, ci porta dritti alla meta d’elezione di questo itinerario: Penne. Sosta e visita d’obbligo, e siamo di nuovo in sella direzione sud, sfiorando il lago di Penne sulla SS81, che passa per belle zone di campagna e raggiunge, dopo 24 chilometri, la località dal curioso nome di Cepagatti. Da qui siamo sulla SP43, che oltrepassa l’autostrada e sfiora il centro storico della bella Chieti, uno dei capoluoghi d’Abruzzo insieme a L’Aquila, Pescara e Teramo. Ancora, siamo sulla SS656, per un tratto di 18 chilometri che ci porta sul mare di Pescara. In alternativa, dalla città teatina possiamo seguire numerose direttrici: la SS649 per Francavilla al Mare, la SS81 per Guardiagrele, oppure continuare nell’entroterra fino a Lanciano, la città del Miracolo eucaristico e piacevole meta culturale.

Una Roma in miniatura costruita su 4 colli (invece che 7)

Se Roma è la capitale d’Italia, e la sua fondazione da parte di Romolo e Remo avvenne su 7 colli, a Penne si accontentano di essere “solo” la capitale del mondo, con 3 colli in meno. L’orgoglio popolare e il campanilismo, qui, assumono i contorni di una simpatica tradizione che vorrebbe la città dei mattoni essere il vero baricentro della Terra. Chissà che, in tempi di conflitti e contrasti, trasferire tra questi vicoli i centri del potere non sia poi una buona idea.

Allontanandoci per un momento dalle cose del mondo, e ritornando indietro nel tempo, Penne era la capitale dell’antico regno dei Vestini, uno dei tanti popoli italici con cui la nascente Roma si scontrò intorno al IV secolo a.C. Ma ancora millenni dopo, più precisamente durante il periodo carolingio, questa località dell’attuale Abruzzo fu ampiamente considerata, soprattutto per le sue fortificazioni in mattoni, che appunto le danno uno dei santi soprannomi. Vi si accede da porta San Francesco, che è la principale delle 3 aperture murarie, e da qui si entra in un mondo di vicoli, piazzette, balconi e angoli fioriti dove si respirano tempi passati e angoli di rigenerante silenzio. Tanti i luoghi in cui fermarsi, dai palazzi nobiliari di Corso Alessandrini all’elegante Portico Salconio, di recente restauro. Gli edifici di culto più importanti sono la chiesa di San Domenico con annesso convento (XIII secolo), la trecentesca collegiata di San Giovanni Evangelista, la chiesa di Santa Chiara anch’essa del Duecento e addirittura il Duomo pare risalga al IX secolo, costruito per ospitare le spoglie di Massimo d’Aveia, martire cristiano del III secolo, uno dei quattro patroni de L’Aquila, oltre che proprio di Penne.

Bella Penne, belli i dintorni

Come abbiamo visto, peraltro in maniera decisamente sommaria, a Penne c’è tanto da vedere: chiese, palazzi, monumenti, antiche mura difensive e tanti vicoli che corrono lungo secoli e secoli di storia. Eppure, anche uscendo dal centro, la bellezza non viene meno: il piccolo lago di Penne, nato a cavallo tra gli anni ’60 e ’80 del Novecento, è una piacevole aria naturale protetta con un orto botanico, diversi spazi museali e approfondimento e tanti sentieri sui quali non è raro incontrare lontre e tassi, animali molto presenti in zona.

Tra i comuni vicini c’è Farindola, circondata come Penne dai Monti della Laga e dal profilo svettante del Gran Sasso e Loreto Aprutino, con cui condivide parte della storia legata ai Vestini e la scelta di dotarsi di fortificazioni necessarie per proteggere gli abitanti del borgo.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



Articoli più letti

©  2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito Fytur