Tutto Friuli Venezia Giulia: 170 chilometri dalle Alpi all’Adriatico collezionando paesaggi, eventi e meraviglie  

Tutto Friuli Venezia Giulia: 170 chilometri dalle Alpi all’Adriatico collezionando paesaggi, eventi e meraviglie  

Alessio Gabrielli  | 25 Giu 2025  | Tempo di lettura: 12 minuti

Dalla corona delle Alpi Carniche, alla pianura friulana, attraversando le dolci colline moreniche, i corsi del Livenza e del Tagliamento. Un territorio dove spuntano piccoli borghi e capoluoghi identitari, come Trieste, la bella di confine che affaccia sul blu

170 chilometri alla scoperta del Friuli Venezia Giulia. Un viaggio tra “mare e monti”, dove ogni curva svela una meraviglia: vertigini di roccia e verdi vallate alpine che pian piano lasciano spazio a dolci paesaggi collinari e di pianura, disegnati da file di pioppi che si stagliano su orizzonti azzurri che annunciano il Mar Adriatico. Un lungo andare diviso in tre itinerari: il primo da Sappada a Tolmezzo, esplorando le Alpi Carniche, il secondo da Tolmezzo a Pordenone, spaziando nel cuore del territorio pordenonese, in alternativa, il terzo, da Tolmezzo a Gorizia, al quale si aggiunge il quarto, da Gorizia a Trieste, un percorso che si affaccia sul golfo.

Un lungo viaggio in sella a due ruote, un’occasione unica che mixa l’adrenalina della velocità alla lentezza dell’esperienza immersiva: tutti i percorsi includono tantissime tappe, località che raccontano l’animo più autentico della regione, la bellezza degli usi e costumi meno conosciuti, e le bontà, quelle di un’enogastronomia che mantiene con orgoglio le ricette di un tempo e non scende a compromessi con la modernità. Il Friuli Venezia Giulia è anche il suo sapore, quello di una cucina genuina, mai scontata, dove ogni pietanza rispecchia la sua geografia e incentiva il chilometro zero.

Da Sappada a Tolmezzo

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Itinerario

Questo itinerario conta 55 chilometri di percorso, con un tempo di percorrenza medio di 1 ora e circa 15 minuti. Ecco alcune delle tappe da non perdere.

Sappada

La partenza è da Sappada, una delle località sciistiche più belle della regione che vanta 20 km di piste collegate tra loro, ma è anche una poesia estiva, tra le tipiche case in pietra e legno, ricolme di balconi fioriti. Žepod’n, nel dialetto locale, è un autentico gioiello, e il suo centro storico fa parte dei Borghi più Belli D’Italia. Qui tutto parla di storia e tradizioni dell’alta valle del Piave, vita che si intreccia alla natura, arte che si racconta nel legno, finemente intagliato in magnifici oggetti. Il lavoro degli artigiani è uno spettacolo da non perdere, e durante il Carnevale, il Plodar Vosenòcht, come lo chiamano gli abitanti, è possibile indossare le loro maschere. Un’altra grande festa è il Sappamukki, che si svolge a fine settembre, quando sfilano le mucche addobbate a festa lungo tutte le borgate del paese, con tanto di pastori e figuranti in costume, per ricordare il rientro dai pascoli d’altura. Per l’occasione non manca mai tanta musica e la buona tavola sappadina: dai salumi ai formaggi affumicati, l’immancabile polenta e la ricotta acida insaporita con erbe aromatiche, ripieno dei cjarsons, i ravioli “pizzicati”. Onnipresente il sapore delicato del burro fuso, l’impronta germanica che prevale su ogni piatto.

Ravascletto

Seconda tappa dell’itinerario alpino è Ravascletto. Questo delizioso borgo non è solo una perla nel cuore della Carnia, ma vanta anche la nomina di “Borgo Autentico d’Italia“, grazie all’architettura carnica e alle atmosfere alpine racchiuse in case e fienili, testimonianze di una vita semplice che pervade ancora la quotidianità. A incorniciare l’idillio, una posizione privilegiata in una soleggiata conca, dominata dal Monte Crostis a nord e dai Monti Zoncolan e Tamai a sud. A rendere tutto più pittoresco, gli appuntamenti che animano il borgo come la  “Fiesta tas Corts – Savors di una volta”, che si svolge ogni agosto nei cortili e lungo le vie del paese, trasformate in un vero e proprio convivio a cielo aperto. Ravascletto è inoltre un punto di partenza ideale per svolgere bellissime attività all’aria aperta: le piste del comprensorio sciistico del Monte Zoncolan diventano un Bike Park in estate, incorniciate da uno scenario mozzafiato sulle Alpi Carniche e sulle Dolomiti Friulane. Bellissima anche la “Panoramica delle Vette”, 35 chilometri perfetti da percorrere in bicicletta o moto.

Sutrio e Arta Terme

Un’altra località da non perdere situata ai piedi del Monte Zoncolan è Sutrio, conosciuto come il “borgo degli artigiani del legno”. Qui l’intagliatura è arte, tanto che la sacra rappresentazione della Natività è stata donata al Vaticano, e installata in piazza San Pietro, a Roma. C’è da perdersi in questo piccolo borgo, passeggiando tra case tipiche in pietra dove si trovano alcune delle più apprezzate botteghe artigiane e veri e propri atelier di sculture in legno, le più belle della regione, una sorta di magia che mantiene intatta una tradizione senza tempo, e che nel periodo natalizio lo trasforma in un luogo incantato: “Borghi e Presepi” è uno degli eventi più attesi dell’anno ma non serve aspettare dicembre per immergersi nella bellezza di una tradizione autentica, viva tutto l’anno.

Merita una tappa anche Arta Terme, una piccola deviazione all’insegna del benessere. Qui sgorgano le acque benefiche della Fonte Pudia, già note in epoca romana. Tutt’oggi il centro di Arta si conferma un pit stop per rilassare corpo e mente, una pausa perfetta dopo aver macinato chilometri sull’asfalto. Dopo tanto relax è possibile deliziarsi con la migliore tradizione gastronomica del Friuli Venezia Giulia: da non perdere i prodotti tipici del territorio come miele, formaggi, i tipici cjarsòns carnici (i ravioli della Carnia) e distillati di prugne e pere.

Tolmezzo

Si torna nuovamente in sella per raggiungere Tolmezzo, conosciuto sin dall’antichità per essere il “capoluogo storico della Carnia”, nonchè porta d’ingresso al suo territorio. Più recente, il prestigioso riconoscimento “Città Alpina dell’anno 2017”, circondata da valli e cime imponenti. Fu proprio la posizione strategica a conferire la sua fortuna: in passato Tolmezzo era di grande importanza commerciale in quanto snodo fondamentale lungo la via che conduceva nei territori dell’attuale Austria. I Patriarchi di Aquileia furono i primi governatori di questo borgo, e ad essi si deve la costruzione del Castello alle pendici del monte Strabut, un punto di riferimento per la città che le fece assumere il ruolo di capitale della Carnia.

Il centro storico di Tolmezzo racconta ancora il suo passato, soprattutto quello del periodo quattrocentesco, splendidamente testimoniato dalla Chiesetta di Santa Caterina e Casa Janesi, dalla quale si può raggiungere con una passeggiata di mezz’ora la Torre Picotta, altro simbolo cittadino, situata in posizione dominante la vallata sulla sommità dell’omonimo Colle Picotta. Tolmezzo è scrigno di cultura nelle antiche pietre e nelle sue sale espositive: da non perdere il Museo carnico delle Arti e Tradizioni popolari “Michele Gortani” che racconta come si viveva un tempo nelle vallate alpine, e l’esposizione “Di tanti volti” | Palazzo Frisacco | dall’11 giugno al 26 ottobre 2025, una mostra sul ritratto femminile illustrato che riporta l’attenzione sulla bellezza autentica del disegno e sulla sua capacità unica di creare il dialogo che dà forma al guardare più profondo.

Ma Tolmezzo è anche un richiamo alla natura: direttamente dal centro cittadino è possibile seguire diversi sentieri da trekking come quello del Monte Strabut, del Rifugio Cimenti – Floreanini, del Monte Amarianutte, dell’altipiano di Curiedi, della Pieve di Santa Maria Oltre But e del Monte Amariana. In alternativa, per gli amanti della bicicletta, da appuntare le vie ciclabili di: Tolmezzo – Arta Terme, Tolmezzo – Ovaro, Tolmezzo – Cavazzo Carnico e Pioverno. Inoltre a soli 10 chilometri attraverso il paese di Amaro e poi Carnia è possibile congiungersi con la Ciclovia Alpe Adria, che collega Tarvisio a Grado.

Prosecuzione dell’itinerario da Tolmezzo verso Pordenone

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Itinerario

Questo percorso è lungo 143 km, per un tempo di percorrenza medio in 2 ore e circa 50 minuti. L’itinerario parte da Tolmezzo e spazia verso il cuore della pianura friulana, scoprendo località del pordenonese, architetture rurali e borghi ricchi di storia e tradizioni, un’occasione per conoscere angoli meno noti della regione inseguendo e attraversando il Fiume Tagliamento dove affaccia il borgo di Pinzano, noto per il suo ponte sull’omonimo scorrere, Spilimbergo, per poi dirigersi verso Maniago, Polcenigo e infine raggiungere il capoluogo di Pordenone.

Spilimbergo

Spilimbergo è una fra le più belle e pittoresche città d’arte del Friuli Venezia Giulia, affacciata sulla sponda del Fiume Tagliamento. Nota per il suo mirabile Castello costruito dai conti di Spengenberg intorno all’XI secolo, cuore e simbolo della città, nonché un autentico gioiello architettonico, impreziosito da raffinati affreschi sulla facciata. Questo luogo incanta tutt’oggi i visitatori che entrano nella sua corte, un mirabile intreccio di stili dal Romanico al Gotico, al Veneto del Rinascimento. Ma Spilimbergo è conosciuta anche per il passato commerciale, testimoniato dalla famosa “macia”, incisa su un pilastro della Loggia del Comune, l’antica unità di misura utilizzata per le stoffe. E proprio per omaggiare questa vocazione mercantile nacque la Rievocazione Storica della Macia, il suggestivo evento che ogni anno nel mese di agosto fa rivivere lo splendore del passato spilimberghese. Infine la città si distingue per l’arte del mosaico, ed è sede di un’eccellenza italiana, la Scuola Mosaicisti del Friuli, istituzione fondata nel 1922 e nota a livello internazionale.

Maniago, Polcenigo

Tappa a Maniago, famoso in tutto il mondo per la produzione di coltelli e di ogni genere di arnesi da taglio. La storia di questo borgo è sempre stata legata ai fabbri, mastri artigiani che inizialmente lavoravano il ferro per la produzione di arnesi dediti all’agricoltura, e a quella di spade e armi d’asta per la Repubblica di Venezia. Da alcuni secoli, questo antico sapere si è affinato nell’arte di questi taglienti oggetti, alcuni delle vere e proprie sculture, finemente decorate.

Altra destinazione degna di nota lungo l’itinerario è Polcenigo, uno dei Borghi più belli d’Italia. Qui non è l’abilità artigiana a parlare ma l’incontro tra uomo e natura: il centro sembra essere in simbiosi con il Fiume Livenza e con le sorgenti del Gorgazzo, acque dal colore cristallino che scaturiscono da una cavità carsica, simili a piscine naturali di rara bellezza. Il territorio di Polcenigo è terracqueo, e offre dei bellissimi percorsi da trekking o da seguire in bicicletta. Da non perdere il Parco rurale di San Floriano, in località San Giovanni, una superficie di 40 ettari dove la l’ambiente selvaggio incontra quello “addomesticato” dall’uomo, in un’incredibile varietà di flora e fauna, prati a pascolo permanente e allevamento di animali.

Pordenone

L’arrivo dell’itinerario è Pordenone, che sarà Capitale italiana della cultura 2027. Ormai da anni il capoluogo ha superato l’immagine legata al passato industriale e oggi si riscopre in un fiorire di proposte: città viva e dinamica, arricchita da una scena artistica, musicale e letteraria di tutto rispetto. Tantissimi gli eventi che ne hanno consolidato il ruolo, tra cui il Cinema Muto, appuntamento di caratura internazionale e il Palazzo del Fumetto, come un autentico punto di riferimento culturale in continua evoluzione. Pordenone è una città da vivere nella sua quotidianità, passeggiando per il suo centro, o lungo Corso Vittorio Emanuele, un tempo chiamata “Contrada Grande”, magari fermandosi in qualche caffè o in una raffinata pasticceria in compagnia di un buon libro, nell’attesa di Pordenonelegge, il festival del mese di settembre dedicato alla letteratura che ospita tantissimi autori internazionali.

Prosecuzione dell’itinerario da Tolmezzo verso Gorizia

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Itinerario da Tolmezzo a Gorizia

Il percorso di 105 chilometri parte da Tolmezzo e scende dai rilievi della regione per raggiungere Gorizia, passando per Venzone, Cividale del Friuli e le Valli del Natisone, Cormons e il Collio. Paesaggi d’incanto, intreccio di terre e acque, storia e luoghi della fede, un territorio da scoprire.

Venzone

Più di un borgo Venzone è un’opera filologica, l’unico esempio rimasto in Friuli Venezia Giulia di cittadina fortificata del Trecento. Questo centro venne perfettamente riedificato dopo essere stato raso al suolo dal terremoto del 1976. Oggi possiamo visitare quella che è la perfetta ricostruzione del centro medievale, resa possibile grazie al lodevole impegno degli abitanti e delle istituzioni locali. Per questa ragione, Venzone è stata dichiarata monumento nazionale, e nel 2017 è stata eletta “Borgo dei Borghi”, omaggiandola come uno dei più straordinari esempi di restauro in campo architettonico ed artistico in tutto il mondo.

Cividale del Friuli e Valli del Natisone

Cividale del Friuli è tra le tappe più consigliate dell’itinerario. Un tempo fu capitale del primo ducato longobardo, oggi patrimonio culturale e del gusto, una vera e propria perla del Friuli Venezia Giulia. La città è scrigno di un antico passato, anche se i più la associano al vertiginoso Ponte del Diavolo, simbolo della città. Cividale custodisce un patrimonio inestimabile, tanto che il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” è stato inserito nella prestigiosa lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, un insieme di più strutture che comprende: il Monastero di Santa Maria in Valle, conosciuto come la Gastaldaga, e il Tempietto Longobardo situato all’interno del complesso architettonico. Cividale e le Valli del Natisone sono note anche per il loro patrimonio enogastronomico: dalla Brovada e Muset,agli strucchi e alla gubana, delizie accompagnate da vini della DOC Friuli Colli Orientali.

Gorizia

Arrivo a Gorizia, Capitale della cultura europea 2025 insieme a Nova Gorica. Il passato asburgico vive ancora nei palazzi e nei giardini della città, e nonostante la bellezza e la tranquillità che gode l’elegante centro, racconta ancora gli echi di una storia travagliata. Fino al 2004, nella stazione della Transalpina, era tracciato il confine tra la città italiana di Gorizia e quella slovena, Nova Gorica. Oggi Gorizia è impreziosita da antichi palazzi come quello degli Stati Provinciali, del 1200, numerosi edifici cinquecenteschi, piazze signorili come Piazza Cavour e il castello di Gorizia che risale all’ XI secolo.

Prosecuzione dell’itinerario da Gorizia e Trieste

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Itinerario

Il percorso di 57 chilometri che da Gorizia raggiunge il mare è un itinerario che costeggia il blu dell’Adriatico tra paesaggi carsici come quelli di Duino, il borgo vegliato da uno spettacolare castello, adagiato su alte falesie a picco sul mare, così quelli di Aurisina e Sistiana sino arrivare a Trieste.

Trieste

Trieste è la bella di confine, capoluogo di regione. Città cosmopolita, salotto elegante d’Italia che ricorda un altrove. Da sempre un crocevia di culture, un approdo “mediterraneo” votato alla cultura nonché importante città universitaria. Trieste è stratificazione di storia, dalle rovine romane ai vicoletti medievali che si intrecciano nel centro storico, perfettamente inseriti nell’edilizia neoclassica dei palazzi e delle infrastrutture che vennero realizzate nel periodo d’oro dell’era Asburgica. I teatri e i caffè sono ritrovo degli intellettuali sin dal passato, ma Trieste non è solo cultura, è anche una città di mare e ospita l’evento più importante per la navigazione da diporto: la Barcolana.

L’itinerario triestino

Partendo da Trieste c’è la possibilità di seguire l’itinerario su strada costiera passando per il Castello di Miramare, la strada che percorre il Carso passando per Aurisina e Sistiana e arrivare all’antico borgo marinaro di Duino/Devin.

Proprio Duino, frazione della città di Trieste, è un avamposto di meraviglia che si sporge sulle acque del Mar Adriatico, in cui la presenza svettante e armonica dell’omonimo castello, che risale addirittura alla fine del XIV secolo, racconta molto della storia di questo territorio. Di proprietà della nobile famiglia Thurn und Taxis, nel corso dei secoli il castello ha ospitato reali, letterati e poeti, fra cui l’imperatrice Elisabetta d’Austria (Sissi) e il poeta Rainer Maria Rilke. Aperto al pubblico e circondato da un magnifico giardino, il castello si affaccia sul panorama magnifico del Golfo di Trieste, di cui si può godere anche passeggiando sul sentiero intitolato al poeta Rilke che inizia proprio qui e che si estende per una lunghezza di quasi 2 chilometri.

Quello di Duino fa da contraltare, per certi versi, al castello di Miramare, elegante e pregiata cartolina di Trieste, risalente alla metà dell’Ottocento e il cui candore delle mura, insieme alla posizione privilegiata al picco sul mare, costituiscono un insuperabile richiamo per i visitatori che scelgono l’antico avamposto asburgico sull’Adriatico. Ed è proprio con la monumentalità di questi due luoghi, che uniscono l’eleganza del Mitteleuropa alla freschezza delle acque adriatiche, che si conclude un itinerario a “tutto Friuli Venezia Giulia”, lungo i luoghi, le storie e i sapori di una regione da scoprire a 360 gradi.

Alessio Gabrielli
Alessio Gabrielli

Sono Alessio Gabrielli, ho 27 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport



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