Tra le pieghe piene di tornanti delle Piccole Dolomiti c’è un borgo la cui bellezza è riuscita a conquistare uno dei filosofi più conosciuti e rigorosi della storia. Il motoitinerario di oggi è tecnico, ma “pigro”: verte sull’esplorazione del Veneto più autentico passando per Recoaro Terme, che fece vacillare Friedrich Nietzsche nella primavera del 1881. Tra monti e fonti termali oggi sarà zeppo di tornanti su oltre metà percorso, in un mare di verde, diversi torrenti e un sacco di cose da vedere che saranno semplicemente a lato strada (o a una svolta di distanza). Il percorso è ad anello e finisce tatticamente con un birrificio, quindi… birretta panoramica, TrueRiders?
L’itinerario di oggi è un percorso ad anello tanto delizioso quanto tecnico che passa per Recoaro Terme con curve, curvette e tornanti per un buon 60% del percorso e fresco verde per il 100%, abitati escludendo. Si comincia a Valli del Pasubio da sotto la famosa Via dell’Acqua, sulla SP246 per Via Gobbi scendendo verso sud ovest, e da lì a molto poco vicino allo stabilimento della Fonte Margherita cominciano già curve strettine e tornanti. Tagliando per Staro (frazione di Valli del Pasubio) troverete a inizio paese lo Scoiattolo di Staro, statua a lato strada.
Continuando a scendere sulla SP246 per Via Capitello (con un capitello votivo a lato strada) si scorge Villa Ada e si arriva a Recoaro Terme con 4 tornanti quasi uno dopo l’altro, a mo’ di benvenuto. Scendi al parcheggio Piazza Vittorio Veneto e ti ritroverai su Piazza Dolomiti, dove trovi una moderna Chiesa parrocchiale di Recoaro Terme del dopoguerra. Contando che di Recoaro Terme ne parliamo più tardi, scendi per Via Leila e per Via Bruni sulla Strada delle Casare, sotto al Bunker Savoia, a Villa Margherita e al Bunker comando di Kesselring. Avremo modo di parlarne.
Chiesa parrocchiale di Recoaro Terme
A metà strada fra Recoaro Terme e Recoaro Mille c’è l’inizio del famosissimo Sentiero dei Grandi Alberi. Usciti da Recoaro Terme e scendendo a sud ovest, sempre sulla Strada delle Casare, dopo il campo sportivo noterete con piacere che tagliando per Ronchi cominciano vari tornanti uno dopo l’altro fino ad arrivare a Recoaro Mille. Da lì prendi la Strada Provinciale 100 e dopo la Contrada Fongara arriveranno altre curve a partire da Borga col suo Montumento Borga dei Martiri, a memoria dell’eccidio dell’11 giugno del ’44. Per strada c’è una ben più modesta Montagna Spaccata, un percorsino a piedi (5€) per vedere un piccolo ma delizioso canyon con una cascata a picco e un ponte, molto suggestivo per il prezzo.
Comincia quindi a scendere verso Valdagno e sulla SP246, che corre assieme al torrente Agno, passi vicino al Laghetto Marchesini (dove si fa pesca sportiva) e scorge fra gli alberi il Santuario di Santa Maria di Panisacco prima e la Chiesa parrocchiale di Maglio di Sopra poi, su strada, davanti alla centrale idroelettrica di Maglio. Esplora Valdagno come più ti confà (a lato del percorso c’è il Duomo di San Clemente, per dirne una) o il Palazzo Festari col museo paleontologico e le mostre, poi sali in sella e torna alla prima grossa rotonda di Valdagno in modo da salire a nord a Via Pasubio fino alla SP45 per uscire e andare verso Monte Magré, con 3 tornanti e varie curvette.
Il Castello di Schio ed ex chiesa di Santa Maria della Neve.
Salendo sempre sulla SP45 per Via Ongaro comincia l’ascesa per Schio e diverse curve su Via Palazzina, già con le viste sul Monte Crocetta e una piccola Torre del canto. Per arrivare al centro passi su una rotonda dove c’è il Monumento ad Alessandro Rossi e soprattutto una magnifica Chiesa di Sant’Antonio Abate, per poi salire verso Piazza Statuto con dietro il Museo Civico Palazzo Fogazzaro. Arrivato al centro, a Piazza Rossi, c’è un sontuoso Duomo di San Pietro Apostolo su un colle, con davanti il Monumento al Tessitore, primo monumento italiano dedicato ai lavoratori tessili. A due passi trovi le rimanenze del Castello di Schio, con la sopravvissuta torre merlata parte della chiesa sconsacrata di Santa Maria della Neve. Sotto al castello negli anni ’40 venne creato un rifugio antiaereo scavato nella roccia che, nel 2010, è stato rimesso a posto e adibito a stagionare vini e formaggi.
Tornando e salendo sulla rotonda della SP45 per andare sulla SP46 scendi ad un’altra rotonda verso Via Lioy per salire e tornare a Valli del Pasubio, accompagnato dal torrente Leogra. Per strada trovi il Birrificio Pasubio, così, per dire. Andando verso Valli del Pasubio il percorso sarà invece molto liscio.
Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono la SP246, la Strada delle Casare, la SP100, la SP45 e la SP46.
Incastonata tra le Piccole Dolomiti, Recoaro Terme è una stazione termale e semplicemente molto altro. È il borgo che conquistò un filosofo particolare: nella primavera del 1881 Friedrich Nietzsche soggiornò a Recoaro lasciando traccia nei suoi scritti come un momento particolarmente importante. Leggenda vuole che Friedrich trasse ispirazione dal verde panorama e dall’ambiente culturale recoarese per scrivere Così parlò Zarathustra.
Il fascino che strega Nietzsche viene dalle acque minerali scoperte nel 1689 dal conte Lelio Piovene, trasformando questo angoletto del Veneto in una delle stazioni curative più rinomate del Bel Paese. Recoaro difatti è famoso principalmente per le acque ferruginose che la resero molto famosa nel secondo Ottocento, frequentate da nomi oltre Nietzsche: Giuseppe Verdi, Giacomo Zanella, Radetzky, Lamarmora, Mayerbeer e Ponchielli. Allo stabilimento termale e nel villino Tonello (o meglio, Margherita alle Fonti) l’architettura ottocentesca è rimasta e sono entrambi lavori di Antonio Caregaro Negrin, l’architetto. Ma parliamo brevemente di cosa vedere a Recoaro Terme:
Come anticipato, la fine dell’itinerario finisce tatticamente con una birreria. C’è un’altra regione molto conosciuta per le birre artigianali, pensaci su, ferragosto s’avvicina.
Crediti foto del Castello di Schio: Dario Cavedon, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons; crediti foto della Chiesa parrocchiale di Recoaro Terme: Syrio, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons. Tutti i diritti riservati
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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