Fiumalbo è un incantevole borgo medievale situato nell’Appennino modenese – al confine tra Emilia-Romagna e Toscana -, immerso nel verde del Parco del Frignano. È una destinazione turistica apprezzata sia in estate sia in inverno, nota per la sua autenticità, la bellezza paesaggistica, le attività all’aria aperta e la buona cucina. Non a caso Fiumalbo è stato insignito come uno dei “Borghi più belli d’Italia”, grazie al suo centro storico perfettamente conservato e caratterizzato da stradine lastricate, case in pietra e balconi fioriti.
L’itinerario da Pistoia a Fiumalbo – passando per Cutigliano e Abetone – è uno dei più panoramici dell’Appennino Tosco-Emiliano. Offre un viaggio tra borghi storici e foreste montane, in un susseguirsi di paesaggi spettacolari ideali per chi, al piacere del viaggio in moto, vuole unire anche quelli derivanti dal visitare borghi dalla storia secolare dove il tempo sembra trascorrere più lentamente rispetto alla città.
Il percorso da Pistoia a Fiumalbo è lungo poco più di 60 km e può essere coperto in meno di un’ora e mezza. Un piacevole giro in moto che prende il via dalla città toscana seguendo la SS66 in direzione nord. Salendo tra castagneti e colline si passa per San Marcello Pistoiese fino ad arrivare – seguendo per la SP20 – alla deviazione per Cutigliano, piccolo borgo medievale che può ben valere una sosta: c’è da vedere il Palazzo dei Capitani e la piazza rinascimentale, ma il luogo è ottimo anche per gustare piatti tipici della montagna pistoiese.
Proseguendo la strada continua a salire tra abeti, faggi e scorci suggestivi sul crinale fino ad Abetone, il confine tra Toscana ed Emilia-Romagna e famosa stazione sciistica in inverno e località di villeggiatura in estate. L’ultimo tratto in discesa che porta fino a Fiumalbo è di circa 10 km: occorre seguire la deviazione sulla SP72 e poi guidare lungo la strada che si fa tortuosa restando però sempre suggestiva.
Quest’itinerario è uno dei più belli da fare in moto sull’Appennino, soprattutto in primavera, estate e inizio autunno. Il primo tratto è contraddistinto da curve larghe e ben asfaltate, ma nel fine settimana si potrebbe incontrare un po’ di traffico. Tra San Marcello e Cutigliano i tornanti si fanno più stretti e “divertenti” per gli amanti del genere, mentre il tratto più suggestivo senza dubbio è quello che porta fino ad Abetone: curve ampie e continue ideali per moto da turismo, occorre fare attenzione però alla possibile presenza di gruppi di ciclisti. La discesa verso Fiumalbo invece è più tecnica, con asfalto misto e curve più secche. Sconsigliato il giro in inverno per la presenza di ghiaccio e neve.
Chi è in moto dovrebbe fermarsi a Fiumalbo perché è uno di quei rari borghi che unisce bellezza autentica, tranquillità e praticità per chi viaggia su due ruote. A quasi 1.000 metri di altitudine anche d’estate il clima è fresco e piacevole. Dominato dal Monte Cimone, questo borgo che conta poco più di mille abitanti può vantare un centro storico medievale perfettamente conservato. Tipiche di Fiumalbo sono le case in pietra e i vicoli acciottolati, un’atmosfera ideale per una sosta rilassante dopo chilometri di curve anche perché si tratta di una località non così affollata come altre più turistiche della zona.
Il paese ha ampie zone dove parcheggiare vicino al centro, inoltre bar e ristoranti sono abituati ad accogliere motociclisti. Anche l’aspetto culinario infine non è da trascurare: Fiumalbo offre una cucina tipica emiliana-montanara – polenta, funghi, tortelloni, formaggi e dolci locali – perfetta dopo un giro in quota. Tra i vari ristoranti è rinomata l’hosteria Il Laghetto, ma ovunque ci si fermi si può trovare ottima cucina e prezzi onesti.
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