C’è un luogo in Piemonte dove si può studiare seriamente il cibo. Non come semplice passione, ma come cultura, economia, identità. Si chiama Università di Scienze Gastronomiche e si trova a Pollenzo, una frazione del comune di Bra, in provincia di Cuneo. Non è solo un campus immerso nel verde delle Langhe: è un progetto nato da Slow Food, che trasforma il cibo in una scienza e un patrimonio da tutelare. Il fascino di Pollenzo non termina nei banchi universitari, ma continua tra vigneti e castelli. Se sei in zona — o se cerchi una scusa per un weekend fuori rotta — questo itinerario tra Bra, Alba e Castagnole delle Lanze ti farà scoprire una delle zone più golose e raffinate d’Italia.
Partenza da Bra, considerata “capitale” del Roero, uno dei territori piemontesi Unesco che attraversiamo in questo itinerario in moto. Dal Borgo Nuovo prendi la SP7 e vai a Pollenzo; dopo la visita oltrepassa il fiume Tanaro e continua fino a imboccare l’autostrada A33 Asti – Cuneo. Esci per dirigerti verso Alba, punto di riferimento delle Langhe, e prosegui nella vicina Guarene. Prendi la SP3 per andare a Borgonovo e poi a Castagnole Lanze, in provincia di Asti, là dove inizia il Monferrato, che insieme a Langhe e Roero fa parte dei territori Unesco per i paesaggi vitivinicoli e completa un itinerario ideale che tocca i principali territori del vino in Piemonte.
L’itinerario parte da Bra, la città che ha dato i natali al movimento culturale Slow Food fondato dal gastronomo Carlo Petrini. Il centro storico è elegante, fatto di palazzi settecenteschi e piccole botteghe dove trovare formaggi e salumi del territorio. Da non perdere una visita alla Zizzola, o anche Casa dei Braidesi, un curioso edificio ottagonale immerso nel verde, simbolo della città.
Vista panoramica su Pollenzo.
A Pollenzo, frazione di Bra, il fascino ottocentesco incontra l’innovazione. Il borgo è un piccolo gioiello, restaurato con grande cura: qui si trova il Castello Reale di Pollenzo, voluto da Carlo Alberto di Savoia, oggi sede dell’università. Passeggiando, si respira un’atmosfera internazionale con studenti da tutto il mondo. Punti di riferimento del territorio sono l’Albergo dell’Agenzia e le cantine della Banca del Vino, che è sia museo che enoteca, e contiene un caveau enologico che conserva oltre 100.000 bottiglie delle migliori etichette italiane. La Chiesa che spicca al centro della località è quella di San Vittore, costruita nel 1847.
Proseguendo verso est, si arriva ad Alba, città del tartufo bianco. Il centro è un intreccio di viuzze con torri medievali e caffè eleganti. Se capiti in autunno, la Fiera Internazionale del Tartufo è un’esperienza unica per il palato; abbiamo infatti incluso Alba nella nostra guida alle migliori strade del tartufo. In ogni stagione, comunque, vale la pena gustare i tajarin al burro e tartufo, o un bonèt per chiudere in dolcezza.
Da Alba si sale a Guarene, dove lo sguardo si apre sulle colline delle Langhe e del Roero. Il Castello di Guarene, oggi resort di lusso, domina il paesaggio. Il centro storico è tranquillo, con scorci pittoreschi e cantine che raccontano il legame profondo tra questa terra e il vino.
L’itinerario si chiude a Castagnole delle Lanze, in provincia di Asti, nel cuore del Moscato. Un borgo ordinato, ricco di eventi culturali e feste legate al vino. Qui puoi passeggiare nel Parco della Rimembranza dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale, dove spicca una torre costruita nel XIX secolo dal conte Paolo Ballada di Saint Robert come osservatorio astronomico.
La sede dell’Università degli Studi di scienze gastronomiche, a Pollenzo.
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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