Tra le foreste del Pollino c'è il Presepe di pietra della Calabria

Tra le foreste del Pollino c’è il Presepe di pietra della Calabria

Morano Calabro
Emanuele Ferretti  | 17 Ago 2025  | Tempo di lettura: 3 minuti
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Partire da Scalea significa lasciare il profumo del mare per avventurarsi verso l’interno, dove le montagne del Pollino custodiscono borghi antichi e storie senza tempo. Questa cittadina, affacciata sul Tirreno, regala già al viaggiatore un assaggio di Calabria autentica: il centro storico, arrampicato sul promontorio, con le sue viuzze strette e le case in pietra, racconta di secoli di dominazioni e di leggende. Dall’alto, lo sguardo abbraccia il blu profondo del mare, mentre il vento salmastro accompagna i primi passi di questo itinerario.

Morano Calabro: l’itinerario

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Percorso

La strada che porta verso l’entroterra si snoda tra curve dolci e panorami mutevoli: uliveti, colline verdi e, man mano che ci si avvicina al Pollino, montagne imponenti che sembrano aprire le braccia al viaggiatore. Dopo poco meno di un’ora si raggiunge Mormanno, piccolo borgo adagiato a oltre 800 metri di altitudine. Qui l’atmosfera cambia: l’aria è più fresca, il silenzio della montagna avvolge le strade lastricate e il ritmo lento della vita invita a fermarsi. Il centro storico è un intreccio di vicoli, piazzette e chiese che custodiscono tesori d’arte e fede. Da ogni angolo si aprono scorci che raccontano il legame profondo tra l’uomo e la natura circostante.

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Proseguendo verso sud, il viaggio porta a Morano Calabro, uno dei borghi più suggestivi della Calabria. Lo si riconosce già da lontano: un grappolo di case che risale la collina, come se fosse stato scolpito nella roccia stessa. Camminare per i suoi vicoli significa compiere un salto indietro nel tempo. Le scalinate ripide, le architetture medievali, i resti del castello che domina dall’alto: tutto contribuisce a creare un’atmosfera sospesa, quasi magica. Da quassù la vista sulla valle del Coscile è spettacolare, e nei giorni limpidi lo sguardo si perde tra i profili del Pollino, maestosi e rassicuranti.

L’ultima tappa conduce a Castrovillari, città vivace e porta d’ingresso al Parco Nazionale del Pollino. Dopo la quiete dei borghi precedenti, qui si respira un’energia diversa: le strade animate, le piazze che si aprono tra palazzi eleganti, i caffè dove i residenti si incontrano per raccontarsi la giornata. Eppure, anche qui, il legame con la storia e la spiritualità rimane forte. Il santuario che veglia sulla città è simbolo di fede e di tradizione, mentre i vicoli più antichi custodiscono ancora il fascino di un passato che convive con il presente.

Questo itinerario, che parte dal mare e si inoltra tra le montagne, è molto più di un semplice percorso. È un viaggio tra contrasti e armonie: il blu intenso del Tirreno che lascia spazio al verde e al grigio delle vette, l’energia dei centri più grandi che si alterna alla calma dei piccoli borghi, la bellezza della natura che si fonde con la ricchezza della storia e delle tradizioni.

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Ogni tappa offre un’emozione diversa: la nostalgia dei ruderi medievali di Scalea, l’autenticità silenziosa di Mormanno, la magia sospesa di Morano Calabro, la vitalità accogliente di Castrovillari. Insieme, compongono un mosaico che racconta l’anima più autentica della Calabria.

Chi sceglie di percorrere questa strada non compie soltanto un tragitto di circa novanta chilometri, ma vive un’esperienza che resta nel cuore: un invito a rallentare, a respirare, a lasciarsi sorprendere da una terra che sa incantare con la sua semplicità e la sua forza.

Emanuele Ferretti
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