110 anni e non sentirli: il Passo del Foscagno è il patriarca delle strade di montagna in Svizzera

110 anni e non sentirli: il Passo del Foscagno è il patriarca delle strade di montagna in Svizzera

Nel cuore delle Alpi c'è un avventuroso valico per raggiungere Livigno, uno dei luoghi più belli d'Italia. Scopriamo il Passo del Foscagno.
Antonia Festa  | 22 Ago 2025  | Tempo di lettura: 3 minuti
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Partire dall’Italia e arrivare in Italia, senza dover passare per uno stato estero. Facile a dirsi in 19 delle 20 regioni italiane, ma quando si parla di un particolare punto della Lombardia è l’ingegno a farla da padrona. Succede per raggiungere Livigno, meta pregiatissima per gli sport invernali e d’estate fuga perfetta dal caldo della città. Fino ai primi anni del secolo scorso, arrivarci era possibile solo passando per la Svizzera, per la cd. forcola. Poi, venne aperto il Passo del Foscagno, costruito tra il 1912 e il 1914, che ha spento le sue “prime” 110 candeline. Pronti a scoprirlo insieme?

Passo del Foscagno in moto: l’itinerario

Mappa

Itinerario

Lasciamo il centro storico di Bormio (a cui si arriva tramite la SS38 del Passo dello Stelvio) e prendiamo la strada locale per Premadio, raggiungendo la deviazione per la SS301. Da qui, attraversiamo Turripiano, Pradelle e Isolaccia, iniziando il primo giro di tornanti che evidenzia la salita verso i 2291 m s.l.m. del Passo del Foscagno. La zona dei laghi (Lac di Trusc e Lago di Foscagno superiore) è davvero molto bella e invita alla pausa. Il percorso continua raggiungendo Trepalle, il centro abitato più alto d’Italia. Da qui si prosegue sempre sulla SS301 per arrivare a Eira e, infine, a Livigno, meta di questo percorso di 38 chilometri di circa un’ora.

Qualche curiosità sul Passo del Foscagno, la strada “militare” divenuta leggenda


Qualche curiosità sul Passo del Foscagno, la strada “militare” divenuta leggenda

La costruzione del Passo del Foscagno non ha nulla a che vedere con le necessità dei mototuristi. Tra il 1912 e il 1914, gli anni che precedettero la Grande Guerra, fu l’esercito italiano a realizzare un percorso che sarebbe stato utile in caso di necessità militari (come poi, puntualmente, avvenne). Una strada impervia, che sale fino quasi a 2300 metri, che però è aperta tutto l’anno, grazie all’impiego di mezzi spargisale, spazzaneve e per la valenza strategica. Come già accennato, evita di dover attraversare la Svizzera per raggiungere l’Italia, ma bisogna attraversare la dogana, posta proprio sullo scollinamento del Foscagno. Come mai? Livigno è una zona extra-doganale, ovvero fuori dal territorio doganale sia italiano che europeo. Di base i controlli sono limitati, ma è meglio evitare di viaggiare con troppi beni “tax-free” (es. sigarette, liquori).

Cosa vedere lungo il percorso: Bormio e Livigno


Cosa vedere lungo il percorso: Bormio e Livigno

Bormio è un antico borgo medievale situato in una valle circondata da alte montagne. La località è famosa per le sue terme, che sono tra le più antiche e rinomate d’Europa. Bormio è anche una destinazione ideale per gli amanti dello sci e dello snowboard, grazie alle sue numerose piste da discesa e da fondo. Tra le attrazioni da non perdere a Bormio ci sono: le terme, con le loro acque sulfuree benefiche per la salute, il centro storico, con i suoi vicoli medievali e le sue antiche chiese, e la Valtellina, la valle in cui si trova il paese, con i suoi paesaggi naturali mozzafiato.

Livigno è una località sciistica situata in una valle ai piedi del Passo del Bernina. Famosa per la sua atmosfera cosmopolita e per la sua vita notturna, è anche una destinazione ideale per gli amanti dello shopping, grazie alle sue numerose boutique e ai suoi outlet che godo dei vantaggi della zona extra-doganale. Tra le attrazioni da non perdere ci sono:le piste da sci e da fondo, che offrono panorami mozzafiato sulle Alpi, il centro storico, con i negozi e i ristoranti, e il Passo del Bernina, una delle strade panoramiche più belle d’Europa.

Antonia Festa
Antonia Festa

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.

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