Chiunque sia in possesso di una moto conosce bene il rapporto di intesa che scorre tra i possessori delle stesse, e infatti siamo soliti salutarci quando ci incontriamo per strada con il tipico gesto delle due dita. Ma che cosa si cela dietro a questo gesto così caratteristico e distintivo? da dove nasce il tutto? Andiamo a scoprirlo!
Il saluto più conosciuto nel mondo delle due ruote risale agli anni ’70 ed è diventato un simbolo universale anche per chi non è biker: due dita della mano sinistra che formano una “V”. È un segno semplice ma carico di significato, espressione di rispetto reciproco e riconoscimento di una passione condivisa. Non sempre però il gesto può essere eseguito con la mano: in fase di sorpasso, ad esempio, molti motociclisti preferiscono sollevare leggermente il piede destro. In città, dove la concentrazione deve restare massima, spesso ci si limita a un cenno del capo.
Negli Stati Uniti questo saluto si diffuse inizialmente tra i motociclisti Harley-Davidson, molti dei quali erano reduci del Vietnam. Per loro non era solo un gesto di cortesia, ma un modo per riconoscersi e rendersi onore a vicenda.
Oltre al saluto, i motociclisti hanno sviluppato un linguaggio di gesti utile soprattutto in viaggio. Alcuni segnali sono diventati veri e propri standard per comunicare rapidamente situazioni di pericolo o necessità. Dal segnalare ostacoli (con la mano si indica la presenza di buche, tombini o altri imprevisti), a segnalare problemi alle luci (aprire e chiudere la mano ritmicamente avverte chi segue che qualcosa non funziona), all’indicare la necessità di fare rifornimento (in gruppo, basta puntare il pollice verso il serbatoio per comunicare la necessità di una sosta), fino a indicare una strada scivolosa (far strisciare il piede sull’asfalto avverte del pericolo imminente).
Al di là della tradizione moderna, una leggenda lega il saluto a due dita addirittura all’epoca dei cavalieri. Si racconta di un cavaliere che, galoppando verso un castello, incontrò un rivale proveniente dalla stessa direzione. Quest’ultimo alzò due dita in segno di vittoria, quasi a voler dichiarare di essere giunto per primo dalla principessa contesa. Da quel gesto, secondo la leggenda, sarebbe nato il simbolico saluto che ancora oggi i motociclisti si scambiano. Un linguaggio fatto di piccoli gesti, ma capace di rafforzare il senso di fratellanza tra chi condivide la stessa passione: vivere la strada in sella a una moto.
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