Pochi chilometri bastano per cambiare prospettiva: lasciare alle spalle il traffico di Roma e ritrovarsi immersi in un paesaggio fatto di acqua, colline, borghi storici. Trevignano Romano, sulla sponda nord del lago di Bracciano, è la meta ideale per un’uscita in moto, soprattutto nei weekend da settembre in poi, quando la routine e gli impegni di tutti i giorni ci impongono di staccare con un veloce break fuori porta. E allora andiamo a scoprire una località pittoresca, raccolta e autentica, che regala panorami sorprendenti e un lungolago perfetto per fermarsi e respirare.
Partendo da Roma si arriva a Trevignano Romano in meno di un’ora: la strada maestra è la SS2 Via Cassia, da seguire fino all’altezza di Settevene, dove devi girare a sinistra (SP4) per raggiungere in pochi minuti la destinazione. Oltre alla visita della località, non c’è occasione migliore per fare un bel giro intorno al Lago di Bracciano. Procedi dunque in senso antiorario sulla SP4 da Trevignano a Bracciano (12 km circa): strada scorrevole, curve morbide e scorci sul lago; Bracciano accoglie con il suo imponente castello e un centro storico tutto da visitare. Continua poi da Bracciano ad Anguillara Sabazia (10 km circa): il tratto più suggestivo, tra saliscendi e viste spettacolari sulle acque blu del lago. Infine da Anguillara fai ritorno a Trevignano (15 km circa): l’anello si chiude con un tratto più rilassato, costeggiando la riva e rientrando nel borgo. L’itinerario è perfetto per un’uscita di mezza giornata, con possibilità di fermarsi per pranzo o per un bagno nelle acque limpide del lago.
Immerso nel verde, Trevignano Romano è il più piccolo dei tre borghi del lago di Bracciano
A renderlo una località sempre più attraente lo dimostrano i suoi riconoscimenti: Bandiera Blu per la qualità delle sue acque, Bandiera Arancione per l’offerta turistica e sostenibilità ambientale. Ma visitare Trevignano Romano significa anche scoprire le origini antiche: in epoca etrusca era parte del potente centro di Tarchuna e il territorio conserva necropoli di grande valore archeologico. Nel Medioevo il borgo fu fortificato con la Rocca degli Orsini, oggi ridotta a suggestive rovine ma ancora punto panoramico straordinario.
Raggiungibile con una salita abbastanza semplice, la Rocca degli Orsini regala una vista spettacolare sul lago e sul borgo. Le rovine medievali, immerse nel verde, raccontano secoli di storia. Una storia che parte dal XIII Secolo, quando fu costruito il Castello di cui questi ruderi sono ciò che resta. Da vedere, mentre sali a piedi, c’è anche la Chiesa di Santa Maria Assunta, che custodisce un affresco rinascimentale attribuito alla scuola di Raffaello. È proprio dalla piazzetta di questa chiesa che parte la scalinata che sale alla Rocca.
Entrando nel centro storico, si scoprono viuzze in pietra, scorci fioriti e terrazze con vista sull’acqua. Ma il “biglietto da visita” di Trevignano è sicuramente il suo lungolago alberato, tra i più belli del Lazio. Questa località è il volto più tranquillo del lago di Bracciano, ideale per chi cerca una meta meno affollata ma autentica. Sappiamo cosa stai pensando: “e se volessi fare il bagno?” La risposta è assolutamente sì: l’area protetta del Parco Naturale Regionale Bracciano-Martignano che circonda il lago garantisce acque pulite e ci sono stabilimenti e tratti liberi dove fermarsi per un tuffo o semplicemente prendere il sole.
Il Museo Civico Etrusco-Romano “Prof. Gregorio Bianchini”, ospitato nel Municipio, conserva reperti straordinari: corredi funerari etruschi intatti, gioielli, armi, carrozze, e diversi oggetti provenienti dagli scavi nelle necropoli della zona, che testimoniano un passato ricchissimo. Questo museo è l’attrazione “culturale” che non può mancare nella tua visita. E se in questo itinerario abbiamo parlato soprattutto di cultura, storia e archeologia, sappi che il Lago di Bracciano è anche mondanità: leggi le curiosità sui Vip!
La Chiesa di Santa Maria Assunta, da cui parte la scalinata per salire alla Rocca degli Orsini.
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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