Uno snodo alpino che vive d’acqua e di roccia, canyon scalpellati in profondità, fiumi che si rincorrono a valle e una collana di perle fatta da 13 salti d’acqua. Chiusaforte, per questo motivo, ha un soprannome semplice ed efficace: il Comune delle Cascate. Settembre è una promessa mantenuta, il verde scurisce, i versanti si colorano di ruggine e d’oro e il rumore dell’acqua fa da soundtrack alla fine dell’estate. Pochi chilometri e si passa dal fondovalle del Fella alle pieghe della Val Raccolana, porta a Sella Nevea e al massiccio del Canin. L’azzurro detta legge e tiene assieme un paese pienissimo di scorci che oggi, in un bell’itinerario ad anello, impastiamo per un weekend nitido che sale e scende per i confini, e che in coppia è un ricordo assicurato. E andiamo.
Toponimo d’oggi è molto precisino: tredici cascate da dépliant in un singolo Comune, promosse dall’ente turistico, con piccoli tracciatini per arrivarci e uno specifico Sentiero delle Cascate che ne unisce tante, specie per la strada verso Sella Nevea. La base è carsica, ché le acque del Canin rinascono in Val Raccolana e si buttano in salti stupendi prima di prendere la via del Fella prima e del Tagliamento poi; l’itinerario di oggi va su due valichi, il Passo di Pramollo/Nassfeld che sta sopra Pontebba e Passo di Monte Croce Carnico/Plöckenpass tra Paluzza e Kötschach-Mauthen, ritornando verso Tolmezzo nel fondovalle e rientrando a Chiusaforte.
In pochi chilometri cambia tutto: Val Raccolana (pareti verticali, grotte e risorgive), Sella Nevea (porta alta del Canin), poi i salti lungo la provinciale: Fontanone di Goriuda, Cascata del Rio Repepeit, Cadramazzo, fino a cascate più appartate tipo quella del Cjalderon, che è la prima che incontri scendendo dalla Sella verso Chiusaforte, col salto diviso in due rami gemelli. I percorsi d’accesso sono generalmente brevi e ben segnalati; dopo piogge e in primavera i salti sono più “pieni” mentre in estate inoltrata l’acqua si assesta. In un opuscolo il Comune ha raccolto tutte e 13 le cascate con tempi/avvertenze, e molte sono raggiungibili fra i 5 e i massimo 20 minuti di cammino su sentieri facili. Prudenza su fondo bagnato e pietre scivolose, ma è una regola classica.
Simbolo azzurro è il Fontanone di Goriuda, un getto che scende dall’altopiano del Canin in un’arena di roccia e muschio alta attorno agli 80 metri con la particolarità, unica in regione, di poter passare dietro il velo d’acqua per “colpa” di una rientranza naturale nella parete. Quella che di solito si fotografa alla base è la Cascata del Sole, che di suo ha un salto di 30 metri. Dalla strada della Val Raccolana si parcheggia vicino alla trattoria “Al Fontanon” e, seguendo i cartelli vicino al monumento al ciclista, si arriva alla base in 5 minuti su un sentierino accessibile. L’effetto controluce ne fa da firma, specie nelle giornate terse di settembre.
La visita a Chiusaforte, stretto tra le pieghe del Canal del Ferro e la corsa del Fella, la consigliamo in ogni stagione, salvo pioggia. È però a settembre che il borgo (e sue frazioni) si riaccendono, quando ricomincia a muoversi la pioggia e si abbassa la siccità… e i versanti tornano dal verde al color rame. Un centro abbastanza piccino, con vicoli in pietra e case addossate, qualche piazzetta dove ci si ferma a guardare fiume e monti. C’è la vecchia stazione della Pontebbana che è risorta lungo la Ciclovia Alpe Adria diventando un bel punto di sosta e un ricordo di una ferrovia più che abbastanza importante dai tempi della Società per le Ferrovie dell’Alta Italia. Poco sopra la strada si infila in Val Raccolana tra ponti, forre e pareti verticali, per raggiungere il famoso Fontanone di Goriuda che si può vedere da dietro. Più sopra c’è Sella Nevea che fa da apripista al Canin e ai Piani del Montasio con malghe, pascoli e larghe vedute. A ricordo che questa fu terra di frontiera, ci restano le opere militari della montagna partendo dal Forte di Col Badin, conosciuto come la fortezza di Chiusaforte, a raccontare il primo Novecento e tempi più bui.
Anello di circa 147 km su 2 ore e 50 minuti di guida netta. Parti da Pontebba e imbocca la SS13 verso sud (direzione Udine), costeggiando il Fella fino a Chiusaforte: qui puoi deviare un attimo in Val Raccolana per il Fontanone di Goriuda, poi rientra sulla statale. Continua sulla SS13 verso Amaro/Carnia e raggiungi Tolmezzo. Da qui segui la SS52bis nella Val But passando per Zuglio e Arta Terme, quindi prosegui verso Paluzza e sali al Passo di Monte Croce Carnico/Plöckenpass; scollina in Carinzia e tieni la B110 fino all’innesto con la B111, raggiungendo Kötschach-Mauthen e poi Jenig. Imbocca la strada per Tröpolach e segui la B90 Nassfeld per il Passo Pramollo/Nassfeld, rientrando in Italia; scendi lungo la SP110 fino a Pontebba, poi riprendi la SS13 e rientra a Chiusaforte per chiudere l’anello.
Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono SS13, SS52bis, SP111, SP125, B110, B111, B90 (Nassfeld) e SP110.
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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