La piccola America alle porte di Caserta è l'incredibile giardino delle zucche dove l'autunno arriva in anticipo sul calendario

La piccola America alle porte di Caserta è l’incredibile giardino delle zucche dove l’autunno arriva in anticipo sul calendario

Fall Season in Campania: al Giardino delle Zucche raccolta, Autumn Maze, street food e cos'altro vedere
Adriano Bocci  | 14 Set 2025  | Tempo di lettura: 5 minuti
Il Giardino delle Zucche, Pignataro Maggiore. Facebook
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Tra i colli del Casertano c’è un angolo di Connecticut dove l’aria profuma di cannella e spezie d’autunno e l’arancione delle zucche disegna il paesaggio prima dell’arrivo del mese di Aluìn.. Alduin… Halloween. A 22 km più su di Caserta c’è un piccolo e colorito miracolo chiamato il Giardino delle Zucche di Pignataro Maggiore, nato ben prima dell’ondata dei dazi, dalla nostalgia di una donna dalle radici italo-americane di nome Emily, Miss Pumpkin. Cos’ha fatto? Ha portato in Italy una tradizione chiamata Pumpkin Patch. E tutto ciò a pochi km dall’uscita di Capua sull’A1, con un pezzo d’America che sa di casa anche per noi. E al popolo? Un’esperienza sensoriale da sfruttare per bei ricordi di coppia o in famiglia, nato dall’amore viscerale di Miss Pumpkin e i suoi fratelli per l’arancione, una storia d’imprenditoria agricola che la famiglia porta avanti dal 1930. Ed ora, si va a Pignataro Maggiore.

Semina ricordi e raccogli emozioni

 

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Il Giardino delle Zucche non è strettamente un campo dove raccogliere ortaggi, ma è la prima esperienza europea di autentico Pumpkin Patch, una tradizione americana che dà il benvenuto all’arrivo dell’autunno con dei rituali collettivi che riguardano la raccolta delle zucche, ma soprattutto la loro decorazione. Emily non solo ha importato il concept nel 2017, ma un’atmosfera che qui semplicemente non c’è mai stata. È la Fall Season, quella sensazione d’America che qui prende certe sfumature.

Che succede, insomma? L’esperienza dura tre ore e si compone di 4 momenti. Anzitutto, il Pumpkin Patch, dove scegli la tua zucca direttamente dal campo per raccoglierla in prima persona, un momento un po’ rituale un po’ connessione con la terra e ritmi naturali di cui non ricordiamo nemmeno l’esistenza. Il secondo è la parte creativa tramite laboratori di decorazione e intaglio (anche per bambini, volendo) con kit completi e assistenza specializzata, che ti fa portare a casa un ricordo unico fatto con le tue manine.

Quella che è la terza parte invece è l’Autumn Maze, un laboratorio tematico che aggiunge la parte di avventura al percorso, coi sentieri decorati dalle installazioni autunnali. Fra i sentieri c’è quello di Halloween da fare di notte, con le torce. E infine, la quarta parte, ossia l’aspetto gastronomico la cui assenza non avrebbe senso: il Pumkin Cafè offre degustazioni di specialità fatte con le zucche del giardino, oltre al classico Halloween, da bevande calde e speziate a piatti dolci e salati, incluso street food, rigorosamente di zucca. Il costo è di 19.99 euro a persona, col parcheggio gratuito, accesso al campo, raccolta di una zucca, laboratorio a scelta, Autumn Maze e le installazioni per le foto ricordo.

Cosa vedere a Pignataro Maggiore

Monastero Santa Croce, Pignataro Maggiore. Specializedturin, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Insomma, siam sopra Caserta, in un piccolo comune di nome Pignataro Maggiore. Che ne esce oltre alla visita? Cosa vedere a Pignataro Maggiore? Siamo ai piedi dei Monti Trebulani e Pignataro Maggiore è piccolo ma caratteristico, un buon patrimonio architettonico e varie cose da vedere, considerando che il centro abitato è di origine medievale e la struttura è a scacchiera. La prima cosa che vorrai vedere sta a mezza costa sul colle di San Pasquale: è il Monastero di Santa Croce, il gioiello architettonico del paese qui sopra, avviato nel 1732 dai frati scalzi di San Pietro d’Alcantara e con la chiesa finita nel 1755, oggi è una sede delle Monache Clarisse. Panoramico, così per dire. Sulla stessa linea d’onda, però in Piazza Umberto I, c’è la Chiesa di Santa Maria della Misericordia di seconda metà del Settecento, con accanto la più antica chiesetta di San Giorgio ai piedi dell’omonimo colle, la prima parrocchiale di Pignataro Maggiore per secoli.

Tutto questo è importante perché nel 1945 i soldati di Pignataro del fronte della seconda Guerra Mondiale decisero di fare ogni anno un pellegrinaggio verso il Santuario della Madonna di Pompei in caso fossero tornati vivi. Da lì ogni 5 maggio ci si ritrova a fare quei 90 km tra Pignataro Maggiore e Pompei. Parlando d’altro, però, c’è il Museo della Cività Contadina e Artigiana dentro Palazzo Santagata nel quartiere Partignano (a via Partignano 16). La Villa Comunale è un bello spazio verde per rilassarsi, mentre Palazzo Scorpio (la sede comunale di fine Seicento) attesta l’architettura civile. Due siti archeologici sono di nota: la Grotta dei Santi sul Rio Lanzi è un ipogeo affrescato (decimo – undicesimo secolo) al confine con Calvi Risorta, epoca preromana, scavata nel tufo. In località San Giorgio c’è lo Scavo del Praedium, età del bronzo, un villaggio fortificato alle falde del Monte Calvento con evidenze di età romana.

Dove parcheggiare e cosa mangiare a Pignataro Maggiore

 

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Riguardo dove parcheggiare a Pignataro Maggiore, implicando che andate al Giardino delle Zucche, il giardino mette a disposizione un parcheggio gratuito non sorvegliato. Molto vicino c’è un parcheggione comunale a pagamento. C’è un parcheggio a Via Calvi, l’area Dogana Calena e alcuni su Via della Libertà e Via Ignazio Silone.

Riguardo dove mangiare a Pignataro Maggiore, se il Giardino non vi sconfinfera, a via Vittorio Emanuele III 28 c’è l’Antica Taverna del Monaco con pizza campana e cucina casalinga. Se siete Carnaroli come il riso (perdonatemi) dovreste andare al Meat Brothers House, una hamburgeria/steakhouse sempre a Via Vittorio Emanuele III (3/73 o 3/20 come civico). Sul cosa mangiare, specie se scegliete qualche ristorantino locale, dovete sapere che Pignataro Maggiore è famosa per un paio di cosucce:

  • Mozzarella di Bufala Campana (c’è un caseificio lì vicino chiamato Antico Demanio, ci siam capiti);
  • Mela Annurca dell’Agro Caleno, o melannurca, che si raccoglie a metà settembre ed è pronta da metà ottobre, varietà IGP che viene girata a mano più volte per dargli colore e sapore specifici;
  • Pizza figliata, o serpentone, un dolce tradizionale fatto da una sfoglia al vino arrotolata con dentro miele e noci, a forma di spirale o ciambella;
  • Guanto caleno, un dolce fritto ad anello o coroncina che nasce nella frazione di Zuni (mi direte, dove? È una frazione di Calvi Risorta, la zona della Grotta dei Santi), con una ricetta tramandata oralmente.

Fonti foto: Monastero di Santa Croce. Specializedturin, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons; facebook.com/ilgiardinodellezucchepp/

Adriano Bocci
Adriano Bocci

Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.

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