Immaginate di trovarvi circondati da case coloratissime, con i tipici tetti a spiovente di tegole rosse, muri coloratissimi e alle finestre appesi vasi di fiori e splendide lanterne che rischiarano il cammino della sera. Sembra un luogo fiabesco, come ne conosciamo molti in Italia e nel resto del mondo. Eppure, qualcosa non vi sembra del tutto chiara. Il legno delle travi non è perfettamente dritto, e queste facciate sembrano via via sempre più inclinate, anzi meglio ancora, sono proprio storte! Effetto ottico o mistero storico? Ebbene, a 70 km da Cambridge, c’è un borgo che ha che costruito il suo successo turistico proprio su questa originale… inclinazione. Le case sembrano sfidare la gravità e potrebbero farti venire le vertigini, data l’impossibilità geometrica delle case incubo di ogni architetto.
Il fascino medievale risiede proprio nelle strutture a graticcio che sembrano sul punto di crollare da un momento all’altro, eppure resistono da centinaia di anni. Come si spiega il mistero? È una peculiarità architettonica: la risposta va cercata nel periodo d’oro del commercio della lana fra XIV e XV secolo. All’epoca la zona era uno degli insediamenti più ricchi d’Inghilterra e la prosperità portò a un boom edilizio senza precedenti. I mercanti, desiderosi di mostrare la loro ricchezza, commissionarono case sempre più elaborate. Non c’è nulla che si possa fare in fretta e contemporaneamente con prudenza, scrive Publilio Siro già dal 100 a.C., e così fu: il problema fu la fretta.
Le costruzioni venivano erette a ritmi serrati per soddisfare la domanda crescente e troppo spesso il legno utilizzato per le strutture a graticcio non era completamente stagionato. Si chiamava “legno verde”, cioè legna appena tagliata e ancora piena di umidità. Facciamo due più due? Nel clima umido tipico del Suffolk, una volta costruite le case, il legno continuava il naturale processo di essiccazione dentro una struttura che era già montata. Così, le abitazioni si sono via via “arricciate”, portandosi dietro tutta l’ossatura degli edifici, prendendo delle forme decisamente curiose e originali che sembrano uscite da un film di Tim Burton ma sono anche la quintessenza della campagna inglese, una terra larga ed estesa dove si conservano vecchie abitudini e incrollabili tradizioni. Pavimenti inclinati, travi che si intersecano ad angoli impossibili e facciate che pendono pericolosamente sul marciapiede.
Nonostante l’aspetto precario, sono solidissime, perché le deformazioni hanno creato un sistema di incastri naturali (altro che specchi e leve) che han reso gli edifici più resistenti… e quando il declino dell’industria della lana arrivò, coi tessitori che si spostarono verso Colchester, i proprietari non avevano più soldi per demolire e ricostruire. E ripetiamo assieme: così fu, le case storte sono rimaste esattamente com’erano, diventando un simbolo della zona ed una delle testimonianze più curiose dell’architettura medievale inglese.
Le case a graticcio sono caratteristiche dell’architettura medievale europea, risalenti al XII secolo. Questa tecnica utilizza una struttura portante in legno visibile, riempita con materiali come argilla, paglia o sassi. Originariamente, il graticcio offriva un metodo costruttivo economico e veloce, permettendo anche la flessibilità strutturale in aree soggette a movimenti del terreno. Con il tempo, le case a graticcio sono diventate simbolo di fascino storico e di artigianalità, sopravvivendo nei centri storici e nei villaggi rurali come testimonianza vivente dell’ingegneria e dell’estetica del passato. Esempi magnifici di questo stile si ritrovano a Colmar (Alsazia, Francia), a Norimberga in Germania e, sempre in Francia, nel paesino di Dinan in Bretagna.
Descritto come il più bel villaggio medievale d’Inghilterra, Lavenham è immerso nella campagna del Suffolk e offre una fuga serena dal caos delle grandi città (Londra dista poco più di 120 km, circa 2 ore di viaggio, come il castello di Downton Abbey) con un ricco sfondo storico. Il borgo conserva intatto tutto il carattere medievale, con oltre 300 edifici protetti che raccontano il periodo di storia inglese quando la lana era l’oro bianco dell’Inghilterra. Le strade acciottolate son particolari, perché le case ti guardano veramente storto. Non si è ceduto alla tentazione della modernità, ma il borgo offre diverse attrazioni che vale la pena vedere con calma:
Lavenham funziona bene per godersi il Suffolk, in zona ci sono Long Melford e Clare mentre città storiche a la Bury St Edmunds (con la sua antica abbazia benedettina e la cattedrale gotica) e Ipswich si raggiungono facilmente per escursioni di un giorno.
Lasciata Cambridge, prendiamo la A1303 in direzione della A14, che oltrepassa il City Airport e si dirige verso est. La prima parte del percorso, nella campagna verde del Suffolk, porta in 47 chilometri a Bury St Edmunds, celebre per la sua antica abbazia benedettina, i cui resti sono oggi inglobati nel magnifico paesaggio cittadino che è dominato dalla Cattedrale di stile gotico. Oltrepassata la città, si continua lungo la A134 fino al bivio di Hewicks Haulage per la A1141, che conduce in 8 chilometri a Lavenham. Tappa obbligatoria per la visita alla città storta, e continuiamo il viaggio inglese sempre sulla A1141 in direzione sud. Tocchiamo Kersey Mill, un piccolo villaggio alle porte di Hadleigh con case in stile Georgiano e giardini rigogliosi. Infine (AA1141/A1071) arriviamo a Ipswich.
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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