Sembra la Loira, ma è Brescia: questo castello sull'acqua è perfetto per una gita fuori porta a ottobre

Sembra la Loira, ma è Brescia: questo castello sull’acqua è perfetto per una gita fuori porta a ottobre

In Lombardia è possibile visitare un’affascinante tenuta medievale, con opere d’arte e giardini ben curati, dove soggiornare per rivivere le atmosfere incantate del passato.
Antonia Festa  | 03 Ott 2025  | Tempo di lettura: 3 minuti
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Una presenza maestosa in una campagna che, altrimenti, considereremmo come una buffer zone tra Brescia e Cremona: qui, tra aeroporti, fiumi e piccole realtà di provincia, si trova un luogo che sembra uscito dai paesaggi della Loira. Ma siamo in Lombardia, la Regione che ospita un antico castello, sospeso su un fossato quadrangolare che sembra ingannare le leggi della gravità e dell’architettura. Un regalo che i Martinengo, i “bergamaschi veneziani”, hanno lasciato ai posteri e un luogo unico nel suo genere. Scopriamolo insieme.

Il castello “francese” nel cuore della campagna bresciana

Costruito alla fine del XIV secolo da Bernardino Martinengo, il castello di Padernello, a Borgo San Giacomo, è un unicum nell’architettura di questo territorio. L’edificio ha pianta quadrata e quattro torri difensive angolari, che costituiscono la prima testimonianza dell’esistenza di fortificazioni in questa piccola frazione. La storia del maniero risale al 1391, quando era una torre circondata da un doppio fossato con vista su vigneti, boschi e pascoli. Questo maestoso edificio fu costruito nella prima metà del XV secolo e passò in mano ai Martinengo di Padernello. Dalla semplice torre, il complesso che oggi ammiriamo venne successivamente integrato intorno al 1470, con beccatelli e meccanismi, con funzione di controllo e di osservazione dei territori limitrofi, e dotato di feritoie e merlature guelfe. Allo stesso periodo risale l’elegante portico nord, sul quale troviamo uno dei simboli del castello, ovvero uno scudo con l’aquila imperiale, che è il simbolo della famiglia. Il cortile interno, invece, inizia con la loggia ovest, con colonne con incisi gli stemmi delle famiglie Martinengo e Colleoni, quest’ultima imparentata con i proprietari del castello. Oggi, l’architettura dell’edificio è meno evidente nelle sue forme quattrocentesche, poiché nel XVIII secolo Gerolamo Silvio operò numerosi aggiustamenti e correzioni, che trasformarono una struttura protettiva in villa signorile. A quest’epoca risalgono lo scalone settecentesco del Marchetti, la sala da ballo e la cappella dei Santi Faustino e Giovita, patroni di Brescia.

Come visitare il castello di Padernello

Il maniero bresciano ha conosciuto, grazie alla Castello di Padernello ETS Fondazione, un vero e proprio ritorno agli splendori di un tempo. Oggi è possibile visitarlocon due tipologie di percorsi: il primo, che include il castello e le mostre d’arte, e uno più completo che include anche Ponte San Vigilio e cascina La Bassa. Ma la bellezza di questo luogo non finisce qui: al suo interno, infatti, c’è un vero e proprio ecosistema dell’accoglienza che comprende ben quattro ristoranti (Locanda del Vegnot, Ristorante La Bianca, Osteria Aquila Rossa e Cascina La Bassa) e una struttura ricettiva che può accogliere fino a 16 persone in un contesto di totale digital detox, senza WiFi e senza TV. Salvo che nel periodo estivo, il castello è visitabile (previa prenotazione, sempre raccomandata benché di fatto non obbligatoria) dal martedì alla domenica con orari cadenzati minimo di 30 minuti.

Castello di Padernello: l’itinerario

Mappa

Percorso

Un lungo tratto rettilineo, uscendo da Brescia, da il via a questo itinerario “di provincia”. Raggiungiamo Poncarale, da qui prendiamo la SP24 che costeggia l’aeroporto militare di Ghedi fino all’omonima cittadina. Prendiamo la SP668 fino alla prima rotatoria, da dove poi seguiamo le indicazioni per Manerbio, che sorge a sud del fiume Mella. Ancora, SP1 per raggiungere il castello di Padernello. Dopo la visita, percorriamo i pochi chilometri che ci separano dal Borgo San Giacomo e, infine, altri 8 chilometri in direzione dell’interessante località di Orzinuovi.

Antonia Festa
Antonia Festa

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.

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