Al centro delle attenzione delle ultime settimane per le elezioni regionali, la Calabria è una terra che, al di là della politica e di considerazioni spesso drammaticamente riduttive, è capace di aprirsi in paesaggi di rara bellezza, alternando montagne che svettano fino ai 2000 metri d’altezza con chilometri e chilometri di spiagge. Più precisamente, 788 chilometri, che spaziano dal Tirreno allo Ionio, dallo stretto di Messina ai sette tratti di costa che, per cultura e produzione agricola, hanno ciascuna un nome diverso e incredibili storie da raccontare. All’estremo nord c’è la Costa dei Cedri, verso Pizzo e Tropea si scende sulla Costa degli Dei, e guardando verso Reggio Calabria trova spazio un tratto di costa che, per colore e tradizione, è davvero un unicum di questa regione. Scopriamola insieme.
Il nostro peregrinare alla ricerca dei luoghi più belli d’Italia (e del mondo) ci porta nell’estremo sud della Penisola, più precisamente dalle parti di Reggio Calabria, dove si trova la Costa Viola. E qui, il primo dubbio sorge spontaneo: perché si chiama così? Il motivo è il colore delle sue acque, che hanno sfumature violacee intensificate dalle particelle sulfuree gassose emesse dal vulcano Stromboli che si trova sulle Eolie. Scriveva Platone, a proposito di questo tratto di costa: «ogni cosa si tinge con le diverse tonalità del colore viola, dando vita ogni sera, con i suoi spettacolari riflessi, ad una visione sempre nuova.» E se sulla Costa Viola non puoi fare a meno di un buon tuffo in mare, c’è anche molto altro da vedere nei borghi dell’entroterra.
È una rinomata località turistica, le cui leggende tutti abbiamo studiato a scuola: Scilla era il nome dello spaventoso mostro responsabile di tempeste che conducevano alla morte qualunque avventuriero. Si trova su un promontorio a strapiombo sul mare; la Piazza San Rocco è una terrazza panoramica con vista splendida. Sul mare invece sorge la frazione di Chianalea, definita la “piccola Venezia del Sud” per le case costruite direttamente sull’acqua: è una costiera di scogli ma con qualche metro di spiaggia per fare il bagno.
Considerata “Terra dell’eterna primavera”, Bagnara Calabra nasce intorno all’anno Mille. Ha una parte antica, che si trova sui promontori affacciati sul mare, e una parte moderna bagnata dal mare e più a vocazione turistica e balneare. Da vedere, il Castello Ducale Ruffo sulla rupe di Marturano (XI secolo), la Chiesa del Carmine (1687), la Fontana di Garibaldi (1864) – la leggenda narra che il patriota si fermò ad abbeverarsi proprio a questa fonte.
Seminara nel Cinquecento e nel Seicento è stata una cittadina dalla fiorente architettura: arrivò a contare 33 chiese e 8 monasteri. Purtroppo però gran parte fu abbattuta dai terremoti del 1783 e del 1908. Nel Medioevo era la fortezza più imponente della Calabria: restano a testimoniarlo i resti delle mura di cinta che sono visibili ancora oggi. È un importante centro di produzione di ceramica.
L’abitato di Palmi poggia su un versante del Monte Sant’Elia, degradando dolcemente sul mar Tirreno, e offrendo tanti stupendi punti panoramici grazie alla presenza di tanti terrazzamenti. Storicamente sorge sulle rovine della città di Taureana, distrutta dai pirati saraceni nel 951 d.C. Oltre al bel borgo – con il Duomo, il Teatro all’aperto in località Motta, la Torre dell’Orologio – ci sono diverse spiagge in cui fare il bagno, e molte grotte marine e costiere nascoste nelle baie che frastagliano la costiera.
La cucina calabrese è squisita, saporita, generosa ovunque vai. Ovviamente ciascuna zona ha i suoi piatti tipici. La specialità della Costa Viola è il pesce, in particolare il pesce spada. Quali sono i migliori posti dove mangiarlo? Eccoli. Scilla è il paese del panino al pesce spada. Qui ancora viene praticata la pesca al pesce spada tradizionale, dunque vari pescatori locali hanno avuto l’idea di uno street-food semplice e squisito, ormai molto famoso, che i turisti adorano e possono gustare in vari locali e banchetti per le vie di Chianalea.
La Costa Viola si trova sul versante tirrenico della Calabria, in particolare a sud – in provincia di Reggio Calabria – nella zona che guarda allo Stretto di Messina. È un tratto in cui si può viaggiare tutto l’anno, anche grazie alle temperature miti persino in inverno – non a caso un comune come Bagnara Calabra è definito Terra dell’eterna primavera. Consigliamo comunque di evitare la piena estate per non incorrere in strade intasate dal traffico turistico. I comuni il cui territorio fa interamente parte della Costa Viola sono Scilla, Bagnara Calabra, Seminara, Palmi. Che sono esattamente i borghi che toccherai nel tuo itinerario in moto.
Nulla di meglio che iniziare la tua giornata in Costa Viola con un bel bagno a Chianalea di Scilia e una visita nel borgo di Scilla. Da qui puoi accendere il motore, e imboccare la SS18 Tirrena Inferiore che è la strada che percorre l’intera costa, e più in generale copre tutto il versante meridionale tirrenico da Reggio Calabria a Napoli. Dopo aver costeggiato il mare (alla tua sinistra) arrivi a Bagnara Calabra. Qui la strada sale per alcune curve e tornanti per raggiungere le borgate collinari dell’entroterra. Continua a seguire la statale e raggiungi Seminara, a 290 m.s.l.m. ai piedi dell’Aspromonte. Il tuo viaggio continua imboccando Via Santa Maria e poi scendendo sulla SP86 verso Palmi, “città sulle terrazze”, destinazione del tuo itinerario. Qui potrai di nuovo fare un tuffo in mare, farti una buona mangiata di pesce spada, e rilassarti al termine del viaggio in moto!
Giornalista, appassionato di viaggi e tecnologia, ho iniziato a occuparmi di TrueRiders sin dalla sua fondazione nel 2015. Mi piace raccontare il modo attraverso numeri e curiosità, perché ogni viaggio è un'esperienza da raccontare e condividere
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