La strada spettacolare che stiamo per scoprire, fino a poco tempo fa, era una mulattiera sterrata. Era una sfida riservata agli irriducibili su enduro: un percorso “di culto” che veniva affrontato con un misto di sfrontatezza ma anche di timore reverenziale. Oggi, invece, la strada è stata asfaltata e rappresenta un’esperienza affascinante che tutti i motociclisti dovrebbero provare. Occhio, però, perché non si tratta di un percorso rilassante, regolare o scorrevole, ma regala una potente scarica di adrenalina e curve mozzafiato. La sua denominazione è una sigla apparentemente banale, ma dopo aver affrontato questo percorso, lo ricorderai come il più appassionante d’Albania!
La SH20 collega due luoghi completamente diversi dell’Albania: Scutari, una famosa meta turistica, e Vermosh, il luogo più a nord dell’Albania, al confine con il Montenegro, dove si spingono solo gli appassionati di escursionismo. Lungo questo tratto ci sono diversi punti di interesse per conoscere un Paese la cui storia è da sempre legata a quella italiana.
Ci troviamo nella punta settentrionale dell’Albania, in un villaggio a 1000 metri s.l.m., dove resistono le antiche tradizioni locali. Consigliamo di fare il viaggio in primavera o in autunno, perché in inverno fa piuttosto freddo e nevica spesso. Quando il clima è mite, si può visitare il Kanioni i Bashkimit, ovvero il canyon di Vermosh, caratterizzato da bellissime cascate tra la natura lussureggiante.
Scutari è una città antica (V-IV secolo a.C.), con diversi monumenti storici; oltre a essere definita la “culla della cultura albanese“, è anche considerata la “Firenze dei Balcani“. L’attrazione da non perdere è il castello di Rozafa, la rocca che si erge su una collina a guardia della città, offrendo uno splendido panorama. Altri luoghi da visitare sono il ponte di Mes (“ponte di mezzo“, XV secolo), testimonianza del dominio ottomano, che sorge poco fuori la città, e, poi, la cattedrale di Scutari dedicata a Santo Stefano Protomartire. Interessante è l’Orologio Inglese, l’unico edificio in città con l’aspetto di un castello medioevale.
Lungo la SH20 ci sono alcuni belvedere in cui si può godere del paesaggio. Da questi puoi vedere dall’alto le curve spettacolari della Serpentine Road. Se vuoi scattare qualche bella foto, puoi fermarti al punto panoramico del villaggio di Tamare, un piccolo scorcio da cartolina con una casa abbandonata e un ponte sotto al quale fluisce inesorabile il fiume, lungo le gole scoscese di montagna.
La partenza dell’itinerario è da Scutari, località sull’omonimo lago, non lontana dal porto di Durazzo dove presumibilmente sbarcherai con la moto al seguito. Imbocca l’autostrada E762 che costeggia il lago (lo trovi alla tua sinistra) e vai in direzione del Montenegro. Non si tratta di un’autostrada come quelle italiane: assomiglia più a una superstrada a due corsie e non c’è un pedaggio da pagare. Alla rotonda di Hani I Hotit esci e immettiti nella vera e propria SH20; il consiglio è di affrontare la strada col serbatoio pieno, perché potresti non trovare distributori lungo il tragitto. La prima serpentina impegnativa è quella di Brigjë. La seconda è, decisamente, la più importante, sia come sequenza di curve che come difficoltà di salita: il cuore della Serpentine Road si trova a Rrapsh. Il percorso continua su un sentiero panoramico montano, seguendo il fiume Cem: vai avanti fino a Bashkimi e svolta a sinistra per raggiungere la destinazione, Vermesh, frazione di Malësi e Madhe a mille metri circa di altitudine.
Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.
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