A nord la Svizzera, a est il Lago di Como, e alle spalle un passato di lotte per l’indipendenza. Siamo nello storico paese scenario, nel 1859, dello scontro in cui Giuseppe Garibaldi e i Cacciatori delle Alpi costrinsero alla ritirata l’esercito austriaco guidato dal generale Urban. Un evento di cui questo territorio può certamente vantarsi e che è rinvenibile anche nelle targhe commemorative e nell’arredo urbano. Tutto intorno, la Lombardia dei laghi, con il bellissimo Lario che quasi sfiora il borgo con il suo ramo occidentale e ci da un motivo in più per sceglierlo come meta del prossimo viaggio!
Il comune protagonista del nostro viaggio, fino al 1911, si chiamava Vergosa. È diventato, poi, San Fermo della Battaglia in ricordo dello scontro durante la Seconda Guerra d’Indipendenza (27 maggio 1859), in cui le truppe di Giuseppe Garibaldi costrinsero alla ritirata la guarnigione dell’esercito austriaco asserragliata in difesa presso la chiesa di San Fermo. Questa chiesa, naturalmente, è la prima delle attrazioni da non perdere. Ma la denominazione del borgo è legata anche a San Fermo, un filosofo miles Christi, cioè soldato di Cristo, martire della fede: la chiesa a lui dedicata fu costruita nel 1592 su un preesistente oratorio medievale dedicato a San Lorenzo. Fu il campanile del santuario a essere utilizzato come torre di appostamento da parte dei soldati austriaci, durante la celebre battaglia.
Davanti al Santuario sorge un maestoso monumento in memoria dello scontro del 1859. È un obelisco di granito rosso, marmo e puddinga, che è la roccia delle colline locali. Su una faccia campeggia un medaglione di bronzo con l’effige di Garibaldi. Sul luogo in cui morì il capitano Carlo De Cristoforis (insieme ad altri 13 volontari) c’è un cippo di marmo di Carrara, su cui sono incisi i nomi dei tredici Cacciatori delle Alpi che caddero nello scontro.
Il Parco Spina Verde è un territorio facilmente raggiungibile e molto bello se ami camminare: puoi trovare 13 sentieri di trekking. Un percorso semplice e godibile è il Sentiero della Cavallasca (segnato con il numero 7), che unisce la bellezza naturalistica all’importanza storica. Qui si trovano, infatti, le trincee della Linea Cadorna – che era il “sistema difensivo italiano alla Frontiera Nord verso la Svizzera” – un insieme di fortificazioni che, per fortuna, non fu mai necessario usare. Lo stesso sentiero numero 7 permette di arrivare al Pin Umbrela, punto panoramico il cui nome deriva dal vecchio pino che, in passato, permetteva di rilassarsi alla sua ombra. Un pino che non c’è più, ma molti altri alberi con le loro fronde fanno le sue veci e rendono questo belvedere un incantevole luogo per ammirare la bellezza del lago.
L’itinerario rappresenta un’ideale congiunzione tra il Lago di Varese e il Lago di Como. La partenza è da Varese, in direzione Malnate (SS342). Prendete Via I Maggio, attraversate il Parco Valle del Lanza e raggiungete Cagno. Proseguite sulla provinciale SP17, poi imboccate la SP20 verso la tua destra e girate subito a sinistra, in Via Per Gaggino fino a Boscone. Continuate sulla SP17 fino ad arrivare a Cavallasca, ora parte del comune di San Fermo alla Battaglia, che incontrate subito dopo.
Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.
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