Frequentata dai motociclisti, amata dagli scrittori, scelta dai turisti che vogliono immergersi nelle suggestioni della natura dell’Italia settentrionale, perfetta per andare in spiaggia ma senza dover arrivare al mare. Stiamo parlando del luogo spesso identificato come la “terra di Hemingway“, che la visitò nel 1945, sul finire della Seconda guerra mondiale, definendolo come uno dei posti più belli del mondo. Non c’è, però, da fidarsi solo delle parole del celebre autore d’oltreoceano; la vallata, attraversata dall’omonimo fiume che le da il nome, è custode preziosa di scenografie naturali particolarmente piacevoli sia d’estate, quando diventa una meta balneare, sia d’autunno con i colori del foliage. Pronti a scoprirla insieme?
Visitare la Val Trebbia in lungo e in largo è un’esperienza che richiede sicuramente alcuni giorni liberi. Complessivamente le località che racchiude sono venti, costituite intorno al centro principale di Bobbio, la Città di San Colombano.
Con il suo imponente Ponte del Diavolo e la storia “a due ruote”, Bobbio è uno dei luoghi migliori da visitare in Val Trebbia. Qui giunse, agli inizi del VII secolo, il monaco irlandese Colombano, che da anni si muoveva in tutta Europa per portare un messaggio di fratellanza ed evangelizzazione. Colomba Bianca, questo il significato del suo nome gaelico, si stabilì nella zona di Bobbio nel 614, un anno prima della morte, fondandovi una grande abbazia, che ancora oggi è visitabile dai turisti. Si tratta anche di un luogo amatissimo dai riders, perché dal 2002 Colombano di Bobbio è stato proclamato santo patrono dei motociclisti.
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Nella vallata di Hemingway, ci sono anche molti castelli da visitare, simboli di una forte evoluzione territoriale intorno a piccole realtà difensive medievali. Provenendo da Bobbio, non possiamo non menzionare il castello Malaspina, oggi ridotto alla sola torre circolare e al corpo primordiale, realizzato da Corradino Malaspina nel corso del XIV secolo. Molto bello anche il castello di Statto (Travo), costruito prima del 1296 e ampiamente rimaneggiato dalla potente famiglia degli Anguissola. Ma il più noto è sicuramente il castello di Rivalta (Gazzola), dell’XI secolo, ancora oggi di proprietà degli Zanardi Landi che ne permettono le visite e l’uso come pregiatissima sede di ricevimenti ed eventi.
Per chi vive in regioni non bagnate dal mare, come la vicina Lombardia, la ricerca di mete alternative al mare è certamente un’evenienza ricorrente durante i mesi caldi dell’anno. La scarsa presenza umana nella zona, la natura rigogliosa e le acque limpide del Trebbia permettono di concedersi una “balneabilità alternativa” che ha poco da invidiare ai frequentati lidi adriatici o tirrenici. Certo, non troverete strutture attrezzate o acque a temperature miti, ma è un’esperienza assolutamente da provare. Tra i luoghi migliori dove tuffarsi, ci sono Bobbio e Marsaglia, lungo il corso delle gole del Trebbia.
I sedimenti trasportati dal fiume aprono spazi secchi dove illudersi, ma senza rinunce, di trovarsi in spiaggia. A Trebbia sotto Brugnello c’è un tratto di fiume poco profondo, ideale per un tuffo, ma attenzione alla corrente. Ponte Organasco e Ottone offrono, infine, alcuni tratti di facile accesso, dove l’acqua è di uno splendente azzurro e verde, quasi come trovarsi tra i laghi delle Dolomiti.
Lasciata Piacenza, vera e propria porta verso l’Emilia-Romagna più verde, iniziamo il cammino che ci porterà per lunga parte a costeggiare il fiume Trebbia, affluente del Po e anche titolare del nome della valle che scopriremo. Dalla città, prendiamo via Borghetto/SS10 in direzione della SP7 a Gragnanino, dove arriviamo dopo 17 chilometri. Continuiamo sulla SP7 fino al bivio di Tuna e proseguiamo verso Gazzola prima (9 chilometri) e Bobbiano poi (16 chilometri), sempre tramite SP7 e SP63. Raggiungiamo la SS45 e riguadagniamo la sponda del Trebbia, che teniamo fino all’arrivo, dopo 24 chilometri, a Bobbio. In tutto il percorso è di 61 chilometri, per una durata di poco superiore a un’ora. Volendo, dopo Bobbio si può proseguire verso Torriglia e, da qui, a Genova.
Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.
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