
Da un lato il fiume Nera, dall’altro le colline verdi e gli angoli rigogliosi della Valnerina. In mezzo c’è uno dei dieci Borghi più belli d’Italia. Ci troviamo nel cuore verde d’Italia, l’Umbria, per scoprire un paesino di rara bellezza, dove respirare il profumo della pace e il senso unico della libertà che queste zone regalano. Il borgo è conosciuto non solo per la bellezza dei suoi panorami ma anche per una pregiata ricchezza del territorio, il tartufo nero, protagonista della cucina locale. Andiamo a scoprire questo incantevole paesino insieme?

Verde e azzurro sono i colori prevalenti nella narrativa estetica e visuale del borgo di Scheggino, entrato, dall’autunno 2024, nel novero dei Borghi più belli d’Italia. Ma cos’è che rende Scheggino così speciale, in una regione che è già ricchissima di luoghi da cartolina? Il sapiente mix di natura e opera dell’uomo si trova in un contesto panoramico particolarmente ben riuscito. Il borgo ruota intorno a una piazza centrale con una bella fontana a sfioro e sorge ai piedi di quello che era anticamente il Castello, del quale non rimane che una torre e poche mura perimetrali, sul colle che sovrasta tutto il nucleo abitato.
Un paesaggio molto caratteristico anche grazie alle scelte cromatiche delle abitazioni, in larghissima parte in pietra chiara, adornate su muri e balconi di fiori e vasi. Il dedalo di vicoli nasconde numerosi luoghi di interesse, tra cui ben tre palazzi (Graziani, Profili e il Comunale) e la riccamente affrescata chiesa di San Nicola, costruita nei pressi della fonte Valcasa, da dove l’acqua sgorga regalando una colonna sonora che intesse la visita a Scheggino di pace e serenità.
La fonte, e l’acqua in generale, sono elementi ricorrenti nel borgo e in tutta questa zona dell’Umbria, che in passato era anche particolarmente attiva nella lavorazione del ferro, mentre oggi il principale motore economico è il turismo, guidato anche dalla presenza del tartufo nero, che si può ritrovare in innumerevoli piatti, dagli antipasti passando per i primi e i secondi.
Partiamo da Spoleto, la città dei Due Mondi e di Don Matteo. Da qui, prendiamo la SS395 che, con una serie di interessanti tornanti, tocca la forca di Cerro e ridiscende verso Castel San Felice e Sant’Anatolia di Narco. Il percorso è più complesso, ma sicuramente più bello della SS685 “Tre Valli Umbre” che, nel tratto tra Cortaccione e Sant’Anatolia di Narco, si apre in un comodo tunnel. Da qui, continuiamo sulla SP209 arrivando, dopo pochi chilometri, a Scheggino, la nostra meta. Dopo la visita, ripartiamo sulla Provinciale 209 verso sud, passando per Sambucheto e Ferentillo, e proseguendo per poco meno di 30 chilometri fino ad arrivare a Marmore. Il comune (e il suo toponimo lo suggerisce) si trova proprio sul sito della Cascata delle Marmore, che visitiamo prima di un ultimo tratto di 8 chilometri lungo la SS79 che ci porta a Terni.

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.
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