
C’era una volta Saturno, ma non il pianeta. Parliamo del dio dell’agricoltura, il corrispettivo del Crono ellenico. Gli esperti e gli appassionati di mitologia sanno bene che sull’Olimpo i rapporti tra le divinità non erano esattamente sempre idilliaci. E così, quando Saturno venne cacciato dalla montagna sacra agli dei, dovette trovarsi un nuovo posto dove vivere. Girovagando, arrivò nell’attuale Basso Lazio, lungo il fiume Sacco (che da il nome alla vallata), e fondò un incantevole borgo. Una località a cui gli astri, le divinità e i potenti di ogni epoca hanno visto con favore, rendendola una delle mete più interessanti da scoprire nella provincia di Frosinone, a circa un’ora di viaggio da Roma. Curiosi di saperne di più?

Ben più antica di Roma, almeno di 300 anni secondo gli storici, Ferentino la si riconosce per una caratteristica che la accomuna a molte città del frusinate: la presenza di mura ciclopiche, così chiamate per l’imponenza sia in altezza sia in larghezza. Lunghe 2500 metri e con 12 varchi monumentali d’ingresso, protegge da migliaia di anni Ferentinum, un paese di 20 mila abitanti. Divenuta alleata dell’Urbe già nel IV secolo a.C., qui sorgono antiche terme romane (oggi “sostituite” da un moderno complesso termale e di benessere), simbolo dell’urbanizzazione capitolina. Ma è con l’avvento del Cristianesimo che questa terra assume sempre maggiore rilevanza, tant’è che nel monastero di Sant’Antonio Abate è ancora oggi conservato il cuore di Papa Celestino V, i cui resti si trovano, invece, nella Basilica di Collemaggio a L’Aquila. Addirittura, per 350 anni, Ferentino è capoluogo di provincia, una decisione di quel Papa Innocenzo III che veniva dalla non lontana Gavignano.
L’importanza del territorio di Ferentino dal punto di vista storico e monumentale la ritroviamo nei luoghi simbolo della cittadina, come la concattedrale dei Santi Giovanni e Paolo, il Duomo della città, costruito nel XII secolo sull’Acropoli. Si tratta di un imponente complesso romanico dalle forme sobrie, con un interno arricchito da successivi rimaneggiamenti barocchi. Da visitare anche la chiesa abbaziale di Santa Maria Maggiore, che è il modello stilistico a cui si rifanno le vicine abbazie di Fossanova e Casamari. Lo stile gotico lo si ritrova negli archi a sesto acuto e nel ruolo della luce come elemento decorativo.

Dopo aver ammirato la bellezza monumentale di Ferentino, risalendo il percorso verso nord (o fermandosi prima dell’approdo finale) non possiamo non dedicare tempo e sguardi al lago di Canterno, una piccola oasi naturale protetta che si estende per quasi 2000 ettari e che, insieme al lago, include anche i paesaggi circostanti. Sulle sue sponde verdissime e tutelate affacciano poche strutture, un paio di ristoranti dove degustare cucina locale di terra e di lago e un’area picnic. A causa dell’oscillazione del livello delle acque, compaiono diverse isolette che arricchiscono il paesaggio, mentre sulla sponda ovest l’Albero della pace è un simbolo del paesaggio.
L’itinerario che ci porta a Ferentino “taglia” il Lazio da nord a sud. Invece che partire da Roma, scegliamo come partenza la bella località di Arsoli, che alcuni si spingono a chiamare la Parigi del Lazio per via del suo antico rapporto con gli artisti. Da qui, prendiamo la SR411, una direttrice che ci garantirà panorami e immediatezza di viaggio. Non noiosa, ma facile da percorrere, la seguiamo per un largo tratto fino agli Altipiani di Arcinazzo, altro luogo decisamente interessante da scoprire tra Lazio e Abruzzo.
Dopo questi primi 35 chilometri, che prevedono un passaggio intermedio tra Marano Equo, Agosta, Affile e Subiaco, proseguiamo sulla SP147 per poco meno di 10 chilometri, fino a Fiuggi, celebre località termale del Basso Lazio. Raggiungiamo il lago di Canterno e, ancora sulla SP272, per un ultimo tratto di strada (21 chilometri) approdiamo a Ferentino. Il percorso è complessivamente di 65 chilometri; nonostante richieda solo un’ora e mezza di viaggiom il consiglio è di dedicargli un giorno intero.

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.
L'autunno è la stagione del foliage, della natura che si trasforma in mille e ...
Formatosi a seguito della costruzione di una diga, il Lago di Malciaussia si trova ...
La chiamano la regione forte e cortese, ma l'aggettivo più giusto per ...
©
2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito
Fytur