
L’autunno è la stagione del foliage, della natura che si trasforma in mille e incantevoli colori e, soprattutto, della raccolta del tartufo, il magnifico (e spesso costosissimo) fungo che arricchisce ogni piatto. E per i riders che hanno voglia di soste a base di ottime specialità, c’è un percorso nel Centro Italia che risponde proprio a questa esigenza. Situata nel cuore delle Marche, questa strada tocca alcune città dove l’oro della Terra è una vera istituzione. Oltre alle curve e ai bellissimi borghi, è un vero invito a sostare in una delle locande tipiche marchigiane, per assaporare le specialità culinarie con spolverate di tartufo. Oltre a riempire il serbatoio, è giusto anche riempire la pancia!

La Strada Apecchiese, che prende il nome da uno dei borghi che attraversa (Apecchio) è nel cuore della zona delle Marche famosa per il tartufo bianco. L’area è quella della provincia di Pesaro Urbino, nel nord della regione. Il tartufo delle Marche ha la sua “capitale” nel borgo di Acqualagna. Questa è la sede dei più importanti eventi, aste specializzate e club di estimatori del tartufo a livello nazionale. La Fiera Nazionale del Tartufo Bianco è il più importante evento italiano sul tartufo, capace di attirare un vastissimo pubblico nazionale e internazionale.
Gli altri centri famosi per la raccolta (e in alcuni casi la “coltivazione”) del tartufo sono Sant’Angelo in Vado, Apecchio, Pergola (sedi di importanti mercati del tartufo pregiato), Carpegna, Novafeltria, Sassocorvaro, Cagli, Piobbico, Fossombrone e la stessa Urbino.

Città natale di Raffaello, maestro del Rinascimento, Urbino è anche un importante centro universitario e una delle più prestigiose mete culturali delle Marche. Nel suo centro storico, ci sono molti luoghi da visitare. In cima alla lista c’è il Palazzo Ducale, uno dei più bei palazzi rinascimentali d’Italia. Ospita la Galleria Nazionale delle Marche, dove è possibile ammirare opere d’arte di Piero della Francesca, Raffaello e molti altri.
Non può mancare, poi, una tappa alla Casa di Raffaello, dove il celebre pittore è nato e ha trascorso la sua infanzia. Il luogo è ora un museo dedicato alla vita e alle opere dell’artista. Per gli amanti della religione e dell’architettura, la Cattedrale di Urbino è un must-see. Questa imponente struttura neoclassica è famosa per gli interni sontuosi e per la cupola, che offre una vista panoramica sulla città. Se sei interessato alla storia della scienza, invece, il Museo di Storia della Medicina è un luogo affascinante e ospita una collezione di strumenti medici antichi e libri rari. Per una pausa rilassante, invece, fai una passeggiata nel Giardino Ducale, un’oasi verde situata accanto al Palazzo Ducale. È il luogo perfetto anche per un pic-nic all’aperto.
Perfetta da scoprire nel periodo compreso tra ottobre e novembre, la Strada Apecchiese è un percorso per veri gourmand e non solo. Grazie ai suoi paesaggi verdi e lussureggianti, si può facilmente percorrere in ogni momento dell’anno.
La Strada Apecchiese corrisponde alla Strada Provinciale SP257. Un percorso compreso tra Acqualagna e Città di Castello. Acqualagna, in particolare, è raggiungibile in mezz’ora dall’uscita di Fano dell’autostrada adriatica. Da Acqualagna si prende la SP257 verso Fossato e Bellaria, costeggiando il corso del fiume Candigliano. Proseguendo, si sale leggermente di altitudine toccando i borghi di Naro, Piobbico e Apecchio. Proseguendo sulla Strada Apecchiese è il momento di entrare nel territorio dell’Umbria, passando per il valico della Bocca Serriola e, tramite una serie di curve e tornanti, arrivando a Città di Castello. Per tornare ad Acqualagna, si può percorrere il sentiero dell’andata a ritroso, oppure realizzare un vero e proprio anello. In questo caso, basta la SP106 in direzione Baucca e Ronchi, arrivando così a Pietralunga. Da qui, si prosegue lungo la SP201 che, dopo una bella salita di curve a gomito, rientra nelle Marche a Pianello e, passando per Cagli, arriva ad Acqualagna tramite la SP3.

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.
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