Il momento migliore per un giro alla scoperta dei borghi della Majella? Naturalmente in autunno!

Il momento migliore per un giro alla scoperta dei borghi della Majella? Naturalmente in autunno!

Nel Parco Nazionale della Maiella c’è un “borgo fantasma” che, grazie all’arte e alla resilienza, si sta ripopolando, per offrire meravigliose esplorazioni ai visitatori.
Antonia Festa  | 03 Nov 2025  | Tempo di lettura: 3 minuti

L’autunno è il momento ideale per godere delle ultime giornate di clima mite e organizzare gite in moto prima della pausa invernale. Tra i luoghi più suggestivi in questa stagione, c’è la Maiella e, in particolare, un piccolissimo borgo che regala fantastici scenari naturali e che comprende una frazione “fantasma” che, piano piano, sta ritornando a vivere. Curioso di scoprire questo paese fiabesco?

Il magico borgo della Maiella divenuto un museo a cielo aperto

Sant’Eufemia di Maiella sorge nella Valle dell’Orta a 878 metri s.l.m. ed è il comune più a sud della provincia di Pescara. Nel territorio si trova la Riserva Naturale di Lama Bianca, area naturale protetta che si estende per 1.300 ettari, “bianca” per il particolare colore delle rocce della Maiella. Gli abitanti della località sono 255, di cui circa una decina nella frazione di Roccacaramanico.

Le origini di Sant’Eufemia di Maiella risalgono al XIV secolo e fino al Novecento è stato un borgo di pastori. Tra gli edifici, spicca la chiesa madre, dedicata a San Bartolomeo e in stile neo-romanico, con interno barocco. Passeggiando per le vie, inoltre, puoi incontrare un percorso artistico a cielo aperto, fatto di murales e pitture, realizzate dall’artista trentino Liberio Furlini, dedicate al Parco Nazionale della Maiella e alle sue tradizioni.

Roccacaramanico e il “paese fantasma”

Situato sul colle montuoso più in alto nella valle dell’Orta, a 1.080 metri .s.l.m., il borgo di Roccacaramanico (frazione di Sant’Eufemia) è stato definito il “paese che non c’era“, perché ha subito uno spopolamento che l’ha portato a svuotarsi completamente e a diventare, negli anni ’80, ciò che si definisce un paese fantasma. Oggi sta iniziando lentamente a rivivere, grazie all’impegno di pochi abitanti, attraendo visite turistiche nel suo centro di origine medievale. All’ingresso, trovi il Museo Etnografico Marcello de Giovanni, la cui esposizione ricostruisce storia, usi e costumi del comprensorio montano Maiella-Morrone e dell’Abruzzo. Curiosità: ha registrato, nel 1961, una nevicata di ben 365 centimetri in 24 ore ed è da sempre una località molto nevosa.

Uno sguardo sul Parco Nazionale della Majella


[foto @essevu / Shutterstock.com, solo per uso editoriale]

Nella porzione santeufemiese del Parco Nazionale della Maiella, si trovano diverse attrazioni. Tra queste, il Giardino botanico Daniela Brescia, che si trova all’interno del Centro visita del Parco, ed è un sito naturalistico riconosciuto “giardino di interesse regionale“. Nel Parco c’è anche l’Ecomuseo Fiabosco, il primo ecomuseo d’Italia dedicato alla “salvaguardia dell’immaginario” e alla tutela e alla valorizzazione della pietra bianca della Maiella, materiale con cui vengono realizzate le sculture che dal 2021 arricchiscono l’area. E se vuoi approfondire il territorio, allora vai a scoprire anche la vicina Caramanico Terme.

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Mappa

Percorso

Circa un’ora dal capoluogo Pescara: questo è il tempo da calcolare per arrivare a Sant’Eufemia a Maiella. Prendi il Raccordo autostradale RA12 verso Chieti. Raggiungi Sant’Emidio (statale SS5). All’altezza di Scafa S. Valentino – Caramanico Terme svolta a sinistra: è il momento di salire in direzione dei monti della Maiella. Vai a San Valentino in Abruzzo Citeriore e prosegui verso Caramanico Terme per poi arrivare a destinazione. In un altro quarto d’ora puoi proseguire fino a Roccacaramanico e infine Passo San Leonardo, valico a 1282 metri di quota.

Antonia Festa
Antonia Festa

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.

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