
Il massiccio del Monte Jafferau, con i suoi 2805 metri di altezza sul livello del mare, sormonta il comune di Bardonecchia, in Piemonte. Una montagna dei grandi numeri, che si alza nelle Alpi Cozie, dividendo la conca di Bardonecchia dalla Valfredda. Jafferau è costituito da due cime, la Testa del Ban a quota 2652 metri e la cima Jafferau, a quota 2805.
In vetta al monte, si eleva il Forte dello Jafferau, una fortificazione costruita nell’Ottocento in una spianata che non vede altre cime nelle vicinanze. Il forte, ora in rovina, era destinato alle postazioni di artiglieria ed è la seconda fortificazione più alta delle Alpi Cozie, dopo quella che sorge sul monte Chaberton. Da qui, si gode di una vista mozzafiato su tutto il circondario e sembra quasi che si possa abbracciare il Monviso e le cime del Massiccio degli Ecrins. Il percorso che conduce in cima, seguendo le stradine costruite nel XIX secolo, è uno dei più battuti della zona, non solo da appassionati di storia e natura, ma anche da trekker, bikers e motociclisti. Ma il Monte Jafferau è apprezzato e conosciuto anche per i suoi impianti sciistici e per essere sede di arrivo di una delle tappe del Giro d’Italia.

La vetta del Jafferau si può raggiungibile tramite un tracciato panoramico che mozza il fiato. La strada è lunga e molto impegnativa, veramente ripidissima. La fatica nell’affrontare un sentiero a metà tra asfalto e sterrato viene ricompensata una volta arrivati a destinazione, perché il paesaggio è spettacolare.
Ci sono anche delle alternative al percorso principale, come la Strada Militare 79, una delle più battute, costruita per collegare i forti Fenil, Pramand, Föens e Jafferau, che avevano il compito di difendere la conca di Bardonecchia. E, poi, si può percorrere la variante della 79 a partire dall’alta Val di Susa o anche il tracciato che da Bardonecchia passa per Gleise e arriva a Fregiusia-i Bacini, la località dove si trovano gli impianti sciistici del comprensorio dello Jafferau. Insomma, le alternative per toccare la punta dello Jafferau non mancano, serve “solo” essere pronti alle grandi sfide che la montagna propone. Per i più pigri e i meno allenati, il percorso si può accorciare, affrontando così un dislivello minore. Basta partire dalla località I Bacini, a circa 1900 metri.
Jafferau è la meta perfetta per gli amanti della mountain bike e delle moto. Il giro a due ruote è strepitoso, con percorsi in buono stato e senza particolari difficoltà lungo la strada militare prima citata, che, passando attraverso piccoli e caratteristici centri abitati, porta dritta al forte piemontese sulla sommità dell’omonimo monte.
Il brivido per chi è in sella è dato dai diversi tornanti che si susseguono e che accompagnano l’escursionista nella salita verso lo Jafferau. La Strada Militare 79 è certamente il tracciato più trafficato, percorso non solo da chi sceglie l’MTB ma anche dai motociclisti e dai turisti che la visitano in jeep. Per questo, è bene prestare sempre massima attenzione, anche per la notevole quantità di polvere che si alza al passaggio dei motori.

Il profilo del Chaberton si fa notare subito, anche a grande distanza. Non solo per la sua conformazione e l’imponenza, ma anche per i resti delle torri che vi svettano e che sono subito riconoscibili. Chaberton è il desiderio di tutti gli escursionisti, anche di chi è meno atletico. Che sia un’escursione a piedi, in mountain bike, per scii alpinistico o in moto, Chaberton fa gola a tutti.
Diversi i percorsi, a seconda degli obiettivi, che si snodano lungo le ex strade militari d’alta quota, tra vie ferrate, strade sterrate, ripidi tornanti e scavi nelle rocce. Il divertimento e l’adrenalina non mancano: un vero paradiso per gli enduristi, i trekker e gli escursionisti che cercano tracciati non facili. Il percorso più facile, anche se più lungo, è quello che parte da Fenils e segue la vecchia strada carrozzabile, oggi percorribile solo a piedi o in mountain bike. Si sale al Colle dello Chaberton e, poi, fino in vetta. Altro percorso tra i più battuti è quello che parte da Claviere che porta da ovest al Colle dello Chaberton.
Per arrivare fin sulla vetta di Jafferau, vi proponiamo un itinerario lungo le strade militari che solcano le Alpi di Susa, in provincia di Torino. Strade sterrate ma ben percorribili grazie al loro fondo compatto. Un percorso di circa 180 chilometri che regala sempre grandi emozioni, ideale per chi cerca un tracciato fuori dal comune che si compone di tre tappe importanti: colle delle Finestre, colle dell’Assietta e Jafferau. Consigliamo di provare questo percorso durante la bella stagione o in primavera e in autunno, anche se bisogna informarsi perché potrebbero essere in vigore limitazioni oppure ordinanze speciali.
Se si parte da Susa o da Torino, il Colle delle Finestre non è lontano. Si inizia una prima salita a metà tra asfalto e poi sterrato, passando in tunnel di fitti boschi, per affrontare ben 33 tornanti che ci portano dritti sul colle. Da qui si gode una vista stupenda da tutta la Valle di Susa. Dopo la sosta di rito, si ritorna in sella verso Colle dell’Assietta. Nuova strada e nuova bellissima sensazione in moto tra panorami fantastici e strade vibranti, che qua e là presentano, però, qualche difficoltà. Da qui si devia per Bardonecchia. Seguiamo la Strada militare 79 lungo il tracciato prima descritto. Attenzione a non premere troppo l’acceleratore perché la via è percorsa sempre da molti trekker e bikers in MTB.
Si sale in alto, quasi a toccare le nuvole, sempre su una via sterrata in paesaggi protetti dalle imponenti e austere montagne dell’Alta Val di Susa. Andando avanti, si mostrano chiare, davanti agli occhi, le rocciose pareti e le grotte dei Saraceni del monte Seguret. E, piano piano, fa capolino il panorama sulla Valfredda, sulla cima Galambra e sul Monviso in lontananza. Impossibile non fermarsi per scattare qualche foto. La pendenza è davvero impegnativa, ma per gli amanti dell’adrenalina è un vero toccasana. Il fondo un po’ sconnesso, quindi prudenza nelle curve. La sterrata ci porta a 2775 metri di quota, in lontananza si intravede il Forte Jafferau incastonato tra monti e nuvole: uno spettacolo imperdibile.

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.
"Un villaggio da favola": lo è nel vero senso della parola, perché ha ispirato ...
La Tuscia ammalia il visitatore con piccoli borghi affascinanti, costruiti su alture ...
Tra le valli dell’Alto Adige, dove i tetti spioventi incontrano i colori delle ...
©
2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito
Fytur