
Urnäsch è la seconda località del canton Appenzello Esterno (dopo Trogen nel 2017) ad essere ammesso nella rete dei Borghi più belli, mentre Champéry è l’ottava località del canton Vallese (l’ultimo borgo era stato ammesso nel 2022) ad aderirvi.

Foto di: Christian Guerra – Swissvillages
Adagiato tra dolci colline e pascoli verdi dell’Appenzello Interno, Urnäsch è uno dei borghi più autentici della Svizzera orientale, capace di conservare intatta la sua identità rurale e culturale. Passeggiando per il suo centro, lo sguardo viene subito catturato dalle tipiche case appenzellesi in legno, ornate da facciate dipinte e finestre allineate con cura, che raccontano di una tradizione architettonica tramandata nei secoli. La chiesa riformata, con il suo campanile elegante, rappresenta un punto di riferimento visivo e spirituale per la comunità fin dal XVI secolo.
La storia di Urnäsch è strettamente legata al mondo contadino e pastorale. Già menzionato nei documenti del XIII secolo, il villaggio divenne noto soprattutto per la sua partecipazione attiva alle Landsgemeinde, le assemblee popolari tipiche dell’Appenzello, simbolo di democrazia diretta che per secoli hanno scandito la vita politica della regione. Anche l’economia tradizionale ha avuto un ruolo importante: accanto all’allevamento, qui prosperava l’artigianato tessile, soprattutto la lavorazione della tela di lino, che nel Settecento rese il borgo partecipe della fiorente industria casalinga appenzellese. Oggi Urnäsch è celebre in tutta la Svizzera per il suo ricchissimo patrimonio di usanze e feste popolari.
Tra le più suggestive vi è il Silvesterklausen, il rito con cui gli abitanti salutano l’arrivo del nuovo anno due volte: il 31 dicembre e il 13 gennaio, secondo l’antico calendario giuliano. Uomini travestiti da “Klausen”, con costumi elaborati e campanacci, percorrono le strade intonando melodie arcaiche che risuonano tra le case e le montagne circostanti, in un’atmosfera sospesa tra mito e tradizione. Gli amanti della natura trovano nei dintorni del villaggio una rete di sentieri escursionistici che si snodano attraverso boschi, prati e alpeggi. In estate le passeggiate conducono fino alle alture del Säntis, mentre in inverno il paesaggio innevato invita a ciaspolate e sport dolci all’aria aperta. Un luogo che unisce la bellezza semplice della campagna svizzera a un’eredità culturale di straordinaria ricchezza, capace di affascinare chiunque sia in cerca di autenticità.
Una delle località turistiche più antiche della Svizzera e il primo sito olimpico del Vallese, dopo aver ospitato le gare di curling durante i Giochi Olimpici Giovanili del 2020. Il borgo unisce fascino e autenticità grazie ai suoi chalet secolari. Incorniciato dalle spettacolari cime delle Dents du Midi, il villaggio alpino di Champéry, nel Canton Vallese, è una delle mete più affascinanti delle Alpi svizzere. Situato a 1050 metri di altitudine, in fondo alla Val d’Illiez, unisce l’autenticità di un borgo tradizionale con l’energia di una località turistica rinomata.
Passeggiando lungo la via principale, si viene accolti da una sequenza di chalet in legno scolpito, balconi fioriti e insegne pittoresche che ricordano la lunga tradizione di ospitalità della regione. Le origini di Champéry risalgono al Medioevo, quando la valle era abitata soprattutto da contadini e allevatori. La comunità ha mantenuto a lungo un carattere rurale, legato alla pastorizia e alla transumanza, finché, nel XIX secolo, la bellezza del paesaggio iniziò ad attirare i primi viaggiatori e alpinisti. Grazie anche alla vicinanza con il confine francese, il villaggio si sviluppò come stazione turistica internazionale: già nel 1857 venne costruito l’Hôtel de la Dent-du-Midi, uno dei primi grandi alberghi di montagna della Svizzera.
Oggi Champéry è parte integrante del vasto comprensorio sciistico dei Portes du Soleil, che collega dodici località tra Svizzera e Francia e offre ben 650 chilometri di piste. Ma il fascino del borgo non si limita agli sport invernali: in estate è un paradiso per gli escursionisti e gli amanti della mountain bike, con itinerari che si snodano tra pascoli, laghi alpini e foreste ombrose. Il Palladium, un moderno centro sportivo e ricreativo rappresenta il cuore pulsante della vita comunitaria e turistica del villaggio. È qui che si allenano campioni di hockey e pattinaggio, ma anche dove famiglie e visitatori possono praticare sport in ogni stagione, dall’arrampicata indoor al nuoto. Il complesso non è soltanto un luogo dedicato all’attività fisica: è un centro di aggregazione che accoglie eventi, concerti e manifestazioni culturali, incarnando perfettamente lo spirito di Champéry, dove il turismo sportivo si intreccia con la convivialità alpina.
Fondata a Lugano nel 2015, l’associazione “I Borghi più belli della Svizzera” ha l’obiettivo di mettere in mostra i piccoli tesori della Svizzera e del Liechtenstein e di farli conoscere a livello nazionale e internazionale. L’associazione è membra della federazione internazionale “Les plus beaux Villages de la Terre”, che riunisce e rappresenta Svizzera, Francia, Italia, Belgio, Spagna, Germania, Bosnia-Erzegovina, Libano, Canada, Giappone e Cina. Oggi fanno parte dell’associazione svizzera 55 borghi in 18 cantoni, tra cui Ascona, Bergün e Gruyères.
Per far parte del “Club”, i comuni (sotto i 10.000 abitanti) devono essere particolarmente belli e situati in un paesaggio d’eccezione. Anche l’autenticità e gli aspetti storici sono criteri fondamentali, così come la disponibilità del comune a fare rete. L’associazione è partner del programma “Un amore di Luogo” con 80 località di importanza nazionale (ISOS) dal 2022 e del programma “Swisstainable” per il turismo sostenibile di Svizzera Turismo dal 2023.
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Foto in evidenza di: Christian Guerra – Swissvillages

Sono Alessio Gabrielli, ho 27 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport
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