
Venezia è una delle città più amate dai turisti, ma la “laguna” offre anche altre perle, che meritano di essere scoperte. In particolare, la nostra attenzione si rivolgerà ad antichi mandamenti, suddivisioni amministrative del passato che celano città meravigliose. Visiteremo le spiagge e le città d’arte, raggiungeremo monumenti incredibili e opere della natura e ci faremo conquistare dal Veneto più autentico. Il nostro non sarà un tour ‘mototuristico’ nel senso più tradizionale, non affronteremo passi di montagna e ardimentose risalite alpine. In compenso, scopriremo un lato piacevole, verde e storico di una delle regioni più belle.

76 chilometri di strada, 55 in linea d’aria: è la distanza che separa Venezia e Portogruaro. Qui, nel cuore della pianura del Veneto, troviamo una città che fa dei suoi numerosi fiumi e canali una vera e propria attrazione. Tutto nasce dal fiume Lemene, che attraversa la città da nord a sud, suddividendosi in due rami verso viale Udine. Uno tocca la parte esterna del centro storico, l’altro lo divide esattamente a metà, attraversato da piccoli ponticelli che regalano scorci poetici.
Altri canali più piccoli, poi, si diramano nel centro storico, offrendo vedute su abitazioni private, locali e portici. E infine, Lamene e l’altro fiume, il Reghena, si incontrano a sud della città, aprendo un ulteriore scenario di bellezza blu.

[foto @LorenzoPeg/Shutterstock.com, solo per uso editoriale]
Fulcro della città è la zona del Duomo di Sant’Andrea, sulla quale svetta non solo la chiesa simbolo di Portogruaro con il suo imponente campanile, ma anche la storica Casa del mutilato e i gemelli Mulini di Sant’Andrea, costruiti nel XV secolo per sfruttare l’acqua del Lemene come motore delle ruote.
Oggi sede di collezioni d’arte contemporanea, sono un punto idilliaco, perfetto per una foto o una passeggiata romantica. Bellissimo è anche l’Oratorio della Pescheria, edificio in legno di inizio XVII secolo, di fronte al fiume, con un delizioso campanile “a vela” sulla parte sommitale della facciata.

Il Basso Piave e il Veneto Orientale sono due terreni che si equivalgono in termini geografici e storici. Il “fiume sacro“, sulle cui sponde si sono combattute le pagine più tragiche della Grande Guerra, sfocia proprio nei pressi di Cortellazzo, frazione di Jesolo. Quella che, fino a una decina di anni fa, i legislatori volevano trasformare in provincia è oggi parte della città metropolitana di Venezia. Tra i comuni più grandi, che ne sono i capoluoghi storici, spiccano San Donà di Piave e Portogruaro.
Questi territori, che fino all’Ottocento erano divisi tra Friuli e Treviso, oggi hanno una sorta di identità comune. A unirli non solo la vicinanza al Piave, ma anche architetture, tradizioni e clima, oltre alle attrattive turistiche. Da segnalare la forte presenza di strutture ricettive, soprattutto balneari. Le spiagge di Jesolo, Cavallino-Treporti, San Michele al Tagliamento e Caorle sono, infatti, tra le più frequentate d’Europa, con una ricca presenza di turisti tedeschi e austriaci. Decine di chilometri di arenili ampi e sabbiosi, collegamenti frequenti e strutture d’eccellenza hanno reso questo angolo del Veneto molto noto. Eppure, nei comuni del Veneto Orientale non ci sono solo spiagge e il turismo da queste parti ha tanto ancora da offrire.
Sono 116 i chilometri di questo itinerario che, da Treviso, ci porta lungo il Veneto Orientale fino a Caorle. Un percorso non lineare, che include una doverosa – almeno per la bellezza del paesaggio – deviazione verso Portogruaro. Partiamo dalla città del radicchio in direzione sud-est e, tramite la Statale 13, raggiungiamo in circa 20 chilometri la località di Monastier. Comune noto per le vicende legate alla Grande Guerra, ospita numerose ville e i resti di un’antica abbazia. Sono solo 13, invece, i comuni che ci separano da San Donà di Piave, altra tappa obbligata, per ammirare i suggestivi scorci del Veneto Orientale.
Da qui proseguiamo lungo la Statale 14 in direzione di Portogruaro, che raggiungiamo in appena 30 chilometri. Il paesaggio tutt’intorno è quello del Basso Piave, pianeggiante e ricco di zone coltivate. Tramite la Statale 68, una volta conclusa la visita a Portogruaro, ci avviciniamo alla costa, arrivando ad Eraclea (SP68, 30 chilometri). Si tratta dell’ultima tappa intermedia, prima di arrivare a Caorle: passiamo così sulla zona costiera, toccando Eraclea Mare e Duna Verde.

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.
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