
Dagli abitanti, che parlano soprattutto il tedesco, viene chiamata Sterzing. Questa cittadina dell’Alto Adige sulla via per il Brennero, particolarmente frequentata a fine anno per le stazioni sciistiche e i magici mercatini di Natale, è una delle mete imperdibili del nostro bel Paese. Il cuore del centro storico è, senza dubbio, la Torre delle Dodici, edificio medievale che svetta al confine tra la città vecchia e la città nuova. Questa località non può mancare all’interno del circuito dei Borghi Più Belli d’Italia e non può mancare tra i nostri viaggi in moto ai piedi delle Alpi! Partiamo?

Settemila abitanti, 948 metri di altitudine, 15 chilometri di distanza dalla frontiera austriaca: Vipiteno è una cittadina altoatesina in cui tre quarti della popolazione è di madrelingua tedesca. Secondo la leggenda, il primo abitante sarebbe stato un pellegrino storpio, di nome Störz, che compare nello stemma della città con gruccia e rosario, sotto le ali dell’aquila tirolese. Ma quali sono le principali attrazioni di questa incantevole cittadina alpina?
Vipiteno ha una specialità culinaria per cui è molto nota: lo yogurt prodotto dalla Latteria Vipiteno, che è un’azienda famosa per la produzione di yogurt, latte e panna. Lo stabilimento si trova appena fuori città (Jaufenstraße, 108), ed è aperto al pubblico per visite guidate (previa prenotazione), durante le quali è possibile anche entrare nel magazzino refrigerato.

È uno dei castelli medioevali meglio conservati dell’Alto Adige, con mura ancora intatte. Il Castel Tasso (Schloss Reifenstein) si trova a Campo di Trens, a pochi chilometri da Vipiteno, su una collina raggiungibile camminando su un breve sentiero nel paesino di Pruno. Dal XII secolo, è posto a guardia della Val d’Isarco; oggi si possono visitare i suoi interni ricchi di sale d’epoca, architetture medievali e prigioni sotterranee. Il biglietto d’ingresso costa 9 euro, ma è prevista una riduzione a 7 euro per i bambini dai 6 ai 15 anni, mentre gli under 5 entrano gratis. Vicino al castello c’è la chiesetta di San Zeno.
Il Museo Civico e Museo Multscher è dedicato al pittore Hans Multscher ed espone diverse sue opere, tra cui le famose portelle dell’altare di Vipiteno, da lui realizzate. Si possono, inoltre, vedere alcuni oggetti dell’ex Museo civico, come cassapanche e stemmi delle corporazioni di antiche famiglie artigiane della cittadina. L’ingresso è di 5 euro (2,50 euro per i ragazzi fino ai 16 anni e gli studenti fino ai 27 anni) e si trova in Via della Commenda dell’Ordine Teutonico, accanto alla Chiesa di Nostra Signora delle Paludi.

E arriviamo, quindi, all’edificio più noto del centro cittadino. Con i suoi 46 metri di altezza, la Torre delle Dodici (Zwölferturm) svetta sull’abitato, con l’imponente orologio e la meridiana, segnando il confine tra il cuore storico di Vipiteno e i quartieri di nuova costruzione. Venne costruita nel XV secolo e usata come porta della città. Il nome nasce probabilmente come riferimento ai 12 rintocchi della campana che a mezzogiorno scandivano la pausa del pranzo. Per molti anni, fu sede dei Vigili del Fuoco e ancora oggi è il centro illuminato dei famosi mercatini di Natale. Attualmente, la Torre si può visitare solo in alcuni giorni dell’anno (ad esempio, nel periodo natalizio e in estate, in occasione della Festa delle Lanterne) e, giunti in cima, regala la vista più bella sul borgo e sulle bianche vette alpine che circondano Sterzing.
La via più semplice dal capoluogo Bolzano è l’autostrada: la A22 “Autobrennero” porta direttamente a Vipiteno. La strada “alternativa”, invece, è una bella impresa di montagna, visto che transita per il Passo di Monte Giovo. Questo sentiero inizia con la SS38 che porta a Merano. Da qui, è necessario muoversi a destra sulla SS44 che punta verso San Leonardo in Passiria, per poi salire al Passo Giovo (2099 metri s.l.m.) attraverso diversi tornanti e stupendi paesaggi. Una volta valicato il passo, le curve non finiscono, ma il tragitto è in discesa fino ad arrivare al punto d’arrivo: Vipiteno.

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.
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