
Esistono luoghi che non sono semplici destinazioni, ma vere e proprie esperienze da vivere. Luoghi dove la strada si insinua tra mare e montagna, dove ogni singola curva regala una fotografia indimenticabile ed ogni viale traspira la storia. Amalfi è tutto questo, la perla della Costiera Amalfitana, la tappa perfetta per un itinerario che da Salerno porta fino a Napoli. Una tappa che non è un semplice punto d’arrivo, ma un luogo che fa da collante tra due “mondi” tradizionalmente opposti. Uno più ordinato e razionale, come Salerno; e l’altro più viscerale ed irresistibile, come Napoli. Per chi ama viaggiare, Amalfi è la meta perfetta. Chilometri di strade panoramiche tra il profumo del mare e l’inteso aroma dei limoni.
Un itinerario che parte da Salerno, attraversa la Costiera Amalfitana, tocca Amalfi, risale verso Castellammare di Stabia e termina a Napoli. Una volta saliti in sella partendo da Salerno si prende via Demetrio Moscato, via Fra’ Generoso e via Alfonso Gatto in direzione di SS 18 Tirrena Inferiore per circa 4km. Da qui si guida in direzione Amalfi su SS163 per 20km, raggiungendo proprio la perla della Costiera, dopo un percorso tra curve e scorci mozzafiato. Proseguendo per 31km su SS366 ci si avvicina a Castellammare di Stabia, dopo aver superato il Piano di Sorrento e Vico Equense. Superata la seconda tappa si tira dritto nel capoluogo campano: Napoli.
Prendendo la A3/E45 a Pompei da SS145 Dir e SS145 e continuando in direzione Napoli per circa 28km si potrà uscire proprio dall’A3. Da qui si segue Via Galileo Ferraris, Corso Arnaldo Lucci e P.za Giuseppe Garibaldi fino a Corso Giuseppe Garibaldi e saremo giunti a Napoli. Un viaggio di 2 ore e mezza che per 87km non farà mai annoiare grazie alle sue piacevoli curve da vivere in moto, i suoi panorami da togliere il fiato e il Tirreno a fare da sfondo a questo bellissimo quadro.

La storia di questa città è strettamente legata al suo passato di grande potenza marittima. Bisogna, infatti, tornare indietro di quasi mille anni per capire quanto Amalfi fosse temuta e rispettata in tutto il Mediterraneo.
È tra il IX e l’XI secolo che questa città vive il massimo splendore essendo una delle quattro Repubbliche Marinare, insieme a Venezia, Genova e Pisa. Un risultato che consentì ad Amalfi di divenire un vero e proprio crocevia di uomini, merci, ma soprattutto culture. La perla della Costiera intratteneva rapporti commerciali con tutto l’Oriente, l’Africa settentrionale e con Bisanzio. Difatti era il punto d’arrivo per spezie, tessuti di alta fattura, oro e tanto altro. Il legame che Amalfi instaurò negli anni con il mondo arabo la portarono a crescere in termini di competenze e capacità di navigazione, cartografia e nella produzione stessa della carta. Grazie a questo sviluppo ed alle conoscenze maturate, intorno al XVII secolo il Codice Marittimo di Amalfi, conosciuto con l’appellativo di Tavole amalfitane, ebbe una grande influenza in tutto il Mediterraneo. Fu uno dei primi codici di diritto del mare.
Dopo un grande periodo di espansione in cui Amalfi era il centro del mondo marittimo, iniziò una rapida decadenza. Tra invasioni dei popoli normanni, intorno al 1131 con Ruggero II d’Altavilla re di Sicilia; le incursioni pisane con conseguenti saccheggi tra il 1135 e il 1137; ed infine la tempesta del 1343, conseguente al maremoto generato nel Mediterraneo meridionale dallo Stromboli, devastò completamente la città di Amalfi. Un luogo che oggi è divenuto custode di tradizione e memoria che riaffiora nelle architetture arabo-normanne, nella toponomastica delle sue strade e nel rapporto così viscerale con il mare.

Il simbolo di questa città e primo luogo da visitare non appena giunti ad Amalfi è sicuramente il Duomo di Sant’Andrea, che dall’alto tutto osserva e tutto domina grazie anche alla sua imponente scalinata. La Cattedrale di Amalfi è unica non solo per i suoi colori e decorazioni, ma per il suo essere testimone di ciò che questa città è stata. Un crocevia di stili, influenze e potere. Con la facciata in stile arabo-normanno e l’interno che invece accoglie le reliquie di Sant’Andrea Apostolo, direttamente da Costantinopoli, si racconta la storia ed i rapporti che Amalfi nei secoli ha intrattenuto con il mondo Orientale e con i popoli di tutto il mondo.
Il Duomo fa parte, inoltre, di un complesso più ampio e che sembra essersi formato proprio dall’unione di diverse costruzioni religiose. Tra queste spiccano il Chiostro del Paradiso e la Chiesa del Crocifisso. L’interno si presenta a sei navate con tratti prettamente romanici, mentre l’esterno vive delle influenze neo-moresche, con alcune caratterizzazioni neogotiche. Un luogo, quello del Chiostro, da visitare per ritrovare anche una dimensione di spiritualità rispetto a quella prettamente turistica.
Come racconta la sua storia, grazie alle influenze arabe, Amalfi divenne un punto centrale nella produzione della carta, un’arte antica. Infatti, qui è possibile visitare il Museo della Carta, che ha luogo proprio in un’antica cartiera. Offrendo a chi viene in visita la possibilità di tornare indietro nel tempo. È possibile sperimentare le antiche tecniche di produzione, osservando i macchinari che un tempo venivano impiegati nella produzione della carta a mano, i magli in legno che grazie ad un complesso meccanismo tramite una ruota idraulica, battevano e trituravano gli stracci di lino, cotone e canapa. Un luogo che racconta un’arte ma che è simbolo di storia e testimone delle influenze che Amalfi ha raccolto nei secoli.
Infine non può mancare una passeggiata al centro storico, perdendosi nei suoi vicoli tra botteghe, negozi di carta amalfitana e scorci improvvisati sul mare. È proprio nel cuore della città che si respira la sua autenticità. E poi c’è il lungomare con il porto, da qui è possibile raggiungere Capri e Positano, oppure si può rallentare un po’ godendosi un tramonto al termine del viaggio.
Amalfi non è quindi solo una sosta panoramica nel viaggio che collega Salerno a Napoli, ma è un vero e proprio incrocio narrativo. Passando da qui si ha la consapevolezza di aver attraversato secoli di storia e cultura accompagnati dal suono inconfondibile del mare.
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