
Non è un mistero che i mercatini di Natale più belli d’Italia si trovano in Alto Adige/Südtirol, complice la tradizione che lega quest’angolo del Bel Paese alla Mitteleuropa e, in particolare, ad Austria e Germania, dove i Weihnachtsmärkte sono maggiormente diffusi. Ed è proprio qui, in una città che nasce convenzionalmente addirittura nell’anno 901, che da oltre trent’anni si organizzano i mercatini “da cartolina” per definizione, capaci di attirare visitatori di ogni età. Soprattutto chi viaggia in moto, che troverà, nella meraviglia cittadina e della sua iconica Piazza Duomo abbellita a festa, una destinazione di viaggio assolutamente irrinunciabile tra novembre e dicembre. Insomma, pronti a partire?

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Bressanone (Brixen in tedesco) si trova a 559 metri s.l.m. e con i suoi 23 mila abitanti è il terzo centro più popolato della provincia autonoma di Bolzano. La stagione invernale è quella in cui si anima maggiormente, grazie alla vicinanza con diverse piste sciistiche. L’attrazione principale, tuttavia, rimangono i mercatini di Natale, che richiamano turisti da tutta Italia ed Europa.
Nel centro di Bressanone/Brixen – tra il Duomo, la Chiesa di San Michele e il municipio – da fine novembre a inizio gennaio prendono vita quelli che possiamo considerare come i mercatini di Natale più belli d’Italia. Le caratteristiche casette di legno propongono prodotti artigianali, specialità gastronomiche, souvenir e curiosità. Non solo consumismo natalizio: è un “Green Event” che privilegia i cibi di stagione, gli ingredienti biologici, i prodotti a chilometro zero, con gestione organizzativa improntata al riciclo e alla sostenibilità. Al centro della Piazza del Duomo domina l’albero di Natale, tra mille luminarie. Ma il Natale è davvero la specialità di Bressanone, e questo si vede anche dalla collezione di presepi allestita nell’Hofburg (piazza Palazzo Vescovile), l’ex palazzo vescovile. In questo edificio c’è il Museo Diocesano, che espone il Tesoro del Duomo di Bressanone e opere d’arte di valore dal Medioevo al XX secolo.

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Il Duomo di Santa Maria è sicuramente una visita obbligata, per di più in una cittadina come Bressanone che storicamente è una meta di viaggi papali (si ricorda la presenza di Papa Benedetto XVI che, complice la sua nazionalità tedesca, in terra germanofona si sentiva sicuramente a casa). Oltre al valore architettonico di questo edificio costruito nel XII in stile romanico, c’è una curiosità molto particolare. Sotto una volta si vede dipinto un animale con le sembianze di un cavallo e una proboscide da elefante, conosciuto confidenzialmente come “cavallefante“. Gli artisti del tempo, dovendo rappresentare la battaglia di Eleazar, in cui i siriani attaccarono Israele con gli elefanti, non sapevano immaginare un animale esotico mai visto prima: scelsero come modello l’animale più grande che conoscevano (il cavallo) e aggiunsero le caratteristiche dell’elefante conosciute attraverso i racconti orali.
Nonostante l’itinerario che collega Bolzano e Bressanone sia piuttosto semplice (sostanzialmente le soluzioni sono due: autostrada A22 del Brennero o statale SS12 dell’Abetone e del Brennero, che ricalca la stessa direttrice), non è detto che vi aspetti una non-avventura motociclistica. Abbiamo, infatti, pensato a un itinerario un po’ più lungo, con un paio di piacevoli deviazioni.
Lasciata Bolzano, seguiamo la SS12 (in alternativa all’autostrada) fino a Prato Isarco e, da qui, deviamo sulla LS24 discostandoci dal fiume Isarco, raggiungendo in appena 18 chilometri Fié allo Sciliar, bella località altoatesina. Continuiamo sulla LS24, passiamo per Siusi e arriviamo in 10 chilometri alla bella Castelrotto. Da qui, siamo sulla SP64 fino alle porte di Ortisei, poi SS242 e SS242d per altri 30 chilometri in direzione Gudon. Ritorniamo sull’Isarco, ma dall’altra sponda, e riprendiamo, infine, la SS12, poi SP28 e SP29 per 4 chilometri, fino a raggiungere Bressanone/Brixen al termine di un itinerario di 73 chilometri e circa 2 ore di guida, soste escluse.

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.
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