
C’è un posto in Turchia, nella sua parte più orientale, che rappresenta un’eccellenza dal punto di vista naturalistico. Si tratta di un lago salato, il più grande del paese, con un’estensione pari a circa tre volte la città di Roma. Un vero gioiello della natura da scoprire percorrendo un itinerario lungo ma intenso, che dalla capitale Ankara ci conduce quasi ai confini turco-armeni. Un percorso della storia e della natura, in una delle mete più interessanti dell’Europa orientale.

Il Lago di Van può, nonostante le sue dimensioni amplissime, definirsi come un lago di montagna. Si trova, infatti, nella regione dell’Anatolia Orientale, a una quota media di 1.650 metri s.l.m. La sua estensione territoriale è di 3.775 chilometri quadrati, per uno sviluppo costiero di 430 chilometri, dovuto a tratti spesso frastagliati. Ha una forma vagamente triangolare, più ampia a ovest e ristretta verso nord-est. Si tratta, inoltre, di un lago piuttosto profondo, 170 metri in media, con un picco massimo sotto i 450 metri.
Quella del Lago di Van è una storia geologica interessante, che risalirebbe almeno al Pleistocene. È circa 20 mila anni fa che, separandosi dal mare, la zona si dotò di questo ampio bacino di acqua salata. Nonostante gli immissari di acqua dolce, quella di Van è un’acqua basico-alcalina, con pH vicino a 10. I sali disciolti, soprattutto il carbonato di sodio, sono sfruttati dalle attività estrattive, mentre il lago non ghiaccia neanche in inverno. Occupata da armeni, bizantini e selgiuchidi, la zona è ricchissima di testimonianze storiche di rilievo. Dalle purghe turche contro la cultura armena di inizio Novecento si salva la sola Cattedrale della Croce Santa, sulla piccola Isola Akhtamar. Questo il vero simbolo di questo splendido angolo naturale della Turchia.

L’itinerario proposto non può che partire da Ankara, la capitale della Turchia. La scelta di questo punto di partenza è legata al fatto che in questa città con oltre 5 milioni di abitanti sarà abbastanza semplice trovare una moto. Le soluzioni possono essere due. O si prova l’acquisto di un mezzo per poi rivenderlo a fine viaggio o, soluzione più semplice ma meno economica, è quella di affittarla. Qualsiasi strada decidiate di riprendere ricordate di optare per un mezzo enduro. La Turchia, nonostante da anni si provi a farla entrare, non è Europa e le sue strade sono spesse in condizioni precarie, non sono asfaltate e presentano anche delle discrete buche. Nella capitale vi consigliamo di soggiornare, in modo di ricaricarvi bene le pile. La città inoltre, estesa sull’altopiano anatolico a oltre un chilometro dal livello del mare, è anche la sede della più grande moschea turca: la moschea Kocatepe, in stile ottomano costruita alla fine del 1900.
La prima tappa ci porterà a Bogazkale ed è di circa 190 chilometri. In tre ore e senza troppa fatica si dovrebbe arrivare a destinazione. Bogazkale è stata la prima capitale dell’impero Ittita, circa 2.300 anni fa. Ma chi erano gli Ittiti? Un popolo conquistatore menzionato anche nella Bibbia, come coloro che sfidarono l’egemonia dei faraoni egiziani. Da Bogazklae il tragitto continua verso sud fino a Sorgun e, poi, a Goreme. In tutto sono circa 240 chilometri. Goreme è famosa per la sua valle, un’affascinante luogo dove la bellezza naturale e la ricchezza storica si fondono.
Si parte, naturalmente, da Goreme per arrivare a Nemrut Dagi. Il Parco naturale del Monte Nemrut è l’attrazione più importante della Turchia Orientale e prevede la vista unica ed enigmatica di teste di statue sulla cima dell’altura. Queste sculture furono scoperte solo alla fine del XIX secolo da un ingegnere tedesco e riportate alla luce con degli scavi verso il 1950.
Da Nemrut Dagi a Tatvan è un altro bel pezzo di strada, meno dei precedenti ma comunque altri 400 chilometri, che su una moto si percorrono in almeno 5 ore. Alla fine si arriverà sul lago di Van. Un lago con un nome così corto, ma con una lunga serie di bellezze da scoprire. Qua rilassatevi qualche giorno, visitate la città omonima e fatevi rapire dalle numerose baie, spiagge, isole e cascate che caratterizzano la zona. Per tornare ad Ankara, questa volta vi consigliamo di passare dal nord. Sono 1000 chilometri e bisogna necessariamente spezzare il viaggio in più tappe. Vi consigliamo di vedere Elâzığ e qualche altro posto ai confini dell’Anatolia centrale, come Sivas o Yozgat.
Parti da Ankara, la capitale della Turchia, e prendi la D200. Prosegui in direzione di Cerikli e, al bivio, svolta a sinistra sulla D190 in direzione Delice. Segui questa strada fino a raggiungere Boğazkale, la prima tappa. Da Boğazkale continua verso sud lungo la D200. Dopo aver superato la città di Sorgun, svolta a destra sulla D805 e segui questa strada fino al termine. Da qui, svolta ancora a destra sulla D260, percorri un breve tratto e poi svolta a sinistra, arrivando finalmente a Göreme, nel cuore della Cappadocia.
Riprendi il viaggio da Göreme lungo la D300 e continua su questa strada fino a raggiungere Nemrut Dağı, la prossima tappa. Attraversa panorami mozzafiato e preparati ad affrontare un tratto un po’ impegnativo: da Nemrut Dağı scendi verso sud lungo la D360. Poco dopo aver superato la località di Sinistr, svolta a sinistra sulla E99. Segui questa strada fino agli ultimi chilometri, dove torni sulla D300 per raggiungere Tatvan e il Lago di Van. Per il ritorno ad Ankara, segui la E88, quindi imbocca la D200 e la D300, pianificando eventuali tappe intermedie per spezzare il viaggio. Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono D200, D190, D805, D260, D300, D360 ed E99. Per l’itinerario diretto (e dinamico) su Maps tocca qui

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.
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