
Trieste, Capodistria, Pola e Fiume: sono loro le città più celebri dell’Istria e Dalmazia. Un itinerario in moto lungo le terre che furono italiane e che ancora oggi stupiscono e incantano i visitatori. Un’idea di viaggio su due ruote lungo l’Istria e la Dalmazia, quelle regioni appartenute all’Italia a cavallo tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, e che conservano una importante impronta culturale legata al Bel Paese. 310 chilometri di percorso internazionale, da scoprire insieme. Pronti a partire?
La città irredenta, Trieste, antico punto di riferimento della Venezia Giulia e più grande porto in Italia per numero di merci che vi passano in entrata e in uscita. Questa splendida città, che mescola architetture mediterranee e mitteleuropee, ci accoglie con lo splendido Castello di Miramare, la Piazza Unità d’Italia e l’antica Cattedrale di San Giusto.
Ci spostiamo, poi, nel capoluogo storico e culturale dell’Istria, Pola (o Pula), la “città dei sette colli“. Splendidamente arricchita da monumenti di epoca romana e non solo, come gli anfiteatri, questa bella città istriana ospita ancora oggi un gruppo di popolazione di madrelingua italiana, il secondo ceppo linguistico più numeroso dopo quello croato; è, infatti, una città bilingue, dove cartelli e indicazioni sono fornite in croato e in italiano.
Cosa vedere a Pola? Il monumento più famoso è l’Arena, che tutt’oggi ospita eventi e concerti. Il Foro Romano fa da piazza principale ed è dove si trova il Tempio di Augusto del I secolo d.C. Lì c’è pure l’Arco dei Sergi, o Porta Aurea, un arco trionfale del I secolo a.C.. Tra le architetture, spicca la Cattedrale dell’Assunzione della Beata Vergine Maria che sta vicino al porto ed è del V secolo. Il Castello di Pola, invece, è una fortezza veneziana del XVI secolo e dentro ha il Museo Storico dell’Istria. Lasciata Pola riprendiamo la strada in direzione nord, entrando nell’entroterra croato, verso Fiume, punto più orientale del nostro viaggio.
Fiume/Rijeka è una città dalle caratteristiche molto diverse da Pola, soprattutto dal punto di vista architettonico. È, infatti, scandita da monumenti e palazzi dal gusto più europeo e ancora oggi la presenza italiana costituisce il secondo gruppo demografico e linguistico della città. Cosa vedere a Fiume? Innanzitutto, il centro storico, dove c’è il Korzo, la via pedonale principale, fiancheggiata da caffè, negozi e palazzi in stile austro-ungarico. Sempre lungo la strada c’è la Torre Civica che fa da ingresso alla città vecchia. Vicino al porto c’è il Mercato Centrale, mentre a est dal centro c’è la spiaggia di Sablićevo.
Sulla collina di Trsat si erge il Castello di Trsat con una bella vista panoramica sul Golfo del Quarnero; lì accanto c’è il Santuario della Madonna di Trsat che è una delle mete di pellegrinaggio più antiche della Croazia. Non sottovalutare Fiume, visto che è stata Capitale Europea della Cultura 2020.
Dopo esserci concessi una bella sosta in città, ripartiamo alla volta di Trieste. Seguiamo la stessa strada dell’andata fino a Matulji, da dove deviamo sulla Strada 8 (che costeggia l’Autostrada A7, che porta fino a Lubiana, capitale slovena) fino al confine di Pasjak, lungo la Strada Europea E61. Entrati in Slovenia, proseguiamo sulla E61 verso Starod e Castelnuovo d’Istria, passando per Obrov, Matteria e Cosina, fino ad arrivare al confine italiano. Seguiamo dunque la SS14, che tocca Pesek/Pese di Grozzana e, passando per Basovizza, prosegue lungo Via Carnaro per rientrare finalmente a Trieste città. Se non ne hai ancora abbastanza, considera che in zona Trieste c’è una delle strade più panoramiche da motociclettare felicemente: la Strada Costiera Triestina. A proposito: una cosa che dovresti vedere è la stessa della copertina, la quasi-isola d’Istria, Rovigno.
Parti da Trieste dirigendoti verso la zona industriale. Prosegui lungo la SP15 attraversando Aquilinia. Supera le località di Vignano e Belpoggio, quindi oltrepassa il confine ed entra in territorio sloveno. Continua sulla Strada 741/H5 fino a raggiungere Capodistria. Da qui imbocca la 625 in direzione di Gracischie. Procedi lungo la 208 e fatti il confine croato per arrivare a Mani Mlun. Continua sulla Strada 44 verso Montona e poi segui la Strada 21 che ti porta direttamente a Pola. Riprendi il viaggio lasciando Pola in direzione nord e imbocca la Strada 66, costeggiando l’Adriatico da Fianona a Abbazia, fino a raggiungere Fiume. Dopo una sosta a Fiume riparti seguendo la stessa strada fino a Matulji. Devia sulla Strada 8, costeggia l’Autostrada A7 e oltrepassa il confine sloveno a Pasjak sulla E61. Continua verso Starod, attraversa Castelnuovo d’Istria, quindi passa per Obrov, Matteria e Cosina, fino a rientrare in Italia. Una volta che rientri segui la SS14, attraversando Pesek e Basovizza per tornare finalmente a Trieste. Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono: SP15, Strada 741/H5, Strada 625, Strada 208, Strada 44, Strada 21, Strada 66, Strada 8, E61 e SS14. Per l’itinerario diretto (e dinamico) su Maps tocca qui.

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.
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