L’Italia offre un’infinità di percorsi da affrontare su due ruote: passi alpini, cammini di pellegrinaggio e antiche vie di commercio sono quelli preferiti. Esiste, però, un’altra tipologia di tracciati che possono riservare esperienze a contatto con la natura molto suggestive. Stiamo parlando delle vie della transumanza. I cosiddetti “tratturi” erano i percorsi che, ogni anno, i pastori percorrevano con le proprie mandrie. Oggi vogliamo portarvi alla scoperta del Tratturo Magno in moto, il più lungo di questi cammini che con i suoi 244 chilometri unisce l’Aquila a Foggia (in Puglia).
Partiamo dalla Basilica Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila e ci immettiamo lungo l’antico tracciato della transumanza. Imbocchiamo subito la SS17 verso Poggio Picenze costeggiando l’Aderno. A un certo punto, incontriamo lo sterrato, ma è pianeggiante e facilmente attraversabile con pneumatici stradali, fino a Peltuinum. Riprendiamo la strada asfaltata alla volta di Prata d’Ansidonia fino alla Chiesa di Santa Maria dei Cintorelli lungo la SS17. Ci troviamo nei pressi di Caporciano, dove il Tratturo Magno comincia a inerpicarsi verso Civitaretenga. Questo altopiano è raggiungibile da una strada sterrata che parte dal cuore di Caporciano, mentre per la discesa abbiamo due opzioni: la via verso San Pelagia, ripida e dal fondo sconnesso, oppure la SS153. Ovviamente suggeriamo la seconda via!
Lasciato alle spalle questo altopiano, proseguiamo verso Capodacqua e poi verso il Passo di Forca di Penne, dove sorge un’oasi del WWF. Dalla SS153 seguiamo le indicazioni per Ofena e assistiamo a una trasformazione del paesaggio. Dalle pendici meridionali del Parco del Gran Sasso, il territorio diventa più collinare e coperto da uliveti. Siamo nella valle del fiume Pescara in direzioni Cugnoli. Proseguiamo attraversando le frazioni di Piano Finocchio, di Cesura e Rota Gianelli, in direzione di Nocciano e Villa San Giovanni. Scendiamo verso la costa per arrivare a Villareia, dove il tratturo attraversava il fiume Pescara tramite il Ponte delle Fascine.
Arrivati presso il versante adriatico, le tracce del Tratturo Magno si perdono quasi del tutto fino alla zona tra San Salvo Marina e Petacciato; le infrastrutture e gli stabilimenti nella zona commerciale e industriale tra Chieti-Pescara fino ad Arielli rendono difficile seguire l’antico tracciato della transumanza. Ma nelle zone collinari di Tratturo L’Aquila-Foggia, superata la Tiburtina, guidiamo in direzione Chieti lungo la Strada della Madonna della Vittoria.
Proseguiamo alla volta di Bucchianico, seguendo le indicazioni per Guardiagrele, percorrendo la Strada della Pace fino alla Madonna del Buon Consiglio, da dove imboccare la SS81. Nei pressi di Villamagna, alla Chiesa della Madonna delle Grazie, giriamo a sinistra e prendiamo una strada abbastanza tortuosa verso Canosa Sanita, da cui proseguiamo per Arielli, Poggiofiorito e Lanciano. Il nostro punto di approdo, nel cuore della Val di Sangro, coincide con la bella località a pochi chilometri dal mare, celebre per la reliquia del Miracolo Eucaristico.
Tratturo Magno: i luoghi più belli e suggestivi lungo il cammino
Esistono ben cinque tratturi regi in Italia. Quello tra L’Aquila e Foggia è il più lungo, per questo è anche conosciuto come “Tratturo Magno“, ma è anche l’unico che permetteva alle greggi di raggiungere il mare. Convogliava, infatti, nel Tavoliere delle Puglie i pastori provenienti dai massicci del Gran Sasso, di parte del Sirente e della Majella. Il suo cammino si diparte e si ricongiunge con il Regio Tratturo Centurelle-Montesecco, a loro volta collegati con il Tratturo Lanciano-Cupello. Soprattutto nel territorio abruzzese, il Tratturo Magno presenta tratti ancora integri e popolati da numerose chiesette.
Pietraie, pascoli montani, campi coltivati, piccoli borghi e stazioni di posta: i tratturi sono tesori di esperienze da non perdere. Percorrere questo tradizionale percorso, che per secoli ha sostenuto l’attività economica più importante di queste Regioni, ossia la pastorizia, è un’esperienza culturalmente molto arricchente. Lungo l’itinerario, infatti, è possibile scoprire insediamenti che risalgono addirittura al Paleolitico, che dimostrano quanto il Tratturo Magno fosse fondamentale per le attività pastorali delle comunità locali da millenni.
Peltuinum è un sito archeologico che sorge tra i territori di Prata d’Ansidonia e San Pio delle Camere. Fondata nella metà del I secolo a.C., la città romana rivestiva un ruolo strategico nel controllo dei traffici commerciali legati alla transumanza. Tra le rovine sono ancora oggi distinguibili il teatro di età augustea, tratti delle mura e un tempio probabilmente dedicato ad Apollo. Bisogna, poi, visitare la Chiesa di San Paolo di Peltuinum risalente al XII secolo.
Il Passo Forca di Penne sorge nella frazione di Capestrano, sul Monte Picca, e rappresenta il valico montano più affascinante del Tratturo Magno. Il passo rappresenta la linea di confine tra l’imponente massiccio montano e le colline che introducono il cammino verso il mare Adriatico. La Forca di Penne, nei pressi dell’omonimo passo, è un antico feudo fondato nel 1173 e appartenente alla Baronia di Carapelle, con tanto di monastero dedicato a San Vito. La caratteristica Torre di Penne è stata fortemente danneggiata dal terremoto del 6 aprile 2009, ma conserva ancora il suo tradizionale carisma.
Il viaggio alla scoperta del Tratturo Magno è lungo e, quindi, è fondamentale effettuare delle soste per rifocillarsi. Il tragitto in moto diventa così un’ottima occasione per un’esperienza enogastronomica. Vi consigliamo tre ristoranti, situati all’inizio, a metà strada e alla fine del percorso:
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