Venezia, Verona, Padova, son loro le prime tre che vengono in mente pensando al Veneto. L’Italia è zeppa di cose belle oltre i punti più classiconi, e fra le tante cose che abbiamo, c’è pure il primato dell’orologio più antico del mondo. Siamo quindi a Chioggia, 50 km sotto Venezia, poco oltre la punta del suo Lido: alla Torre di Sant’Andrea l’orologio di origine medievale, funzionante, ticchetta da più di sei secoli. Il primato è stato riconosciuto solo negli ultimi vent’anni, quando un mastro orologiaio Aldo Bullo, nel ristrutturare la torre l’anno dopo il 2000, si accorse di star davanti alla storia. Le ricerche confermarono ciò che l’archivio già diceva: l’orologio funzionava già dalla seconda metà del Trecento, superando in capelli bianchi anche l’orologio di Salisbury inglese. Per chi mototuristeggia Chioggia è una buona meta anche solo per lui, diamo quindi un’occhiatina.
Il primo documento che attesta l’esistenza dell’Orologio della Torre di Sant’Andrea è del 1386, seppur si concorda che sia più vecchio di qualche decennio, ma non ci sono documenti pre-Guerra di Chioggia del 1381, Genova vs Venezia, che distrusse Clugia minor, la Sottomarina di oggi. La Torre dell’Orologio di Chioggia, a Corso del Popolo, è un lavoro della famiglia Dondi, dinastia di costruttori di orologi dell’epoca, e per la precisione, Jacopo Dondi, medico, astronomo e orologiaio di Chioggia, che assieme al figlio Giovanni divenne famoso per aver fatto meccanismi astronomici complessi.
Il meccanismo sta al quinto piano della torre, nato in ferro battuto come medioevo dettava, restaurato e funzionante. Nelle visite al Museo dell’Orologio di Chioggia viene messo in movimento a scopo dimostrativo, e da vedere è una sciccheria: il quadrante esterno che si vede dalla piazza è fatto in pietra d’Istria bianca e diviso in 24 parti a numeri romani con al centro un sole sullo sfondo azzurro. Il fatto che sia dei Dondi lo si capisce dai 4 montanti di lato che finiscono a punta di sopra e a “zampe di cane” di sotto, cosa che si nota pure all’Astrario di Padova, a Piazza dei Signori, fatto da Giovanni Dondi.
Fu riparato nel 1424 e nella seconda metà del diciottesimo secolo, post Galileo, venne aggiunto il pendolo. Oltre questo, però, la struttura è pressoché la stessa: il riconoscimento internazionale è del 2006, Goslar, Germania, e nel 2015 è stato visitato da 40 esperti inglesi dell’Antiquarian Horological Society che confermarono che il lavoro di Jacopo e Giovanni, a livello mondiale, è definibile solo come un’eccezione. Forse con un po’ di invidia per il primato strappato all’orologio di Salisbury.. potranno dire di avere l’orologio più antico fuori dall’Europa, fa niente.
E pensare che la Torre di Sant’Andrea, che ospita l’orologio in sé, è più antica. 30 metri e mezzo d’altezza… in stile romanico. Le ipotesi sulla datazione, difatti, son due:
Ciò indica che la torre è nana prima della chiesa vicina e che faceva da torre di avvistamento. Subì vari restauri, specie quello del 1912 dando l’aspetto attuale, come cita la lapide in latino sopra l’ingresso: “Questa torre, un tempo baluardo della città e ora destinata a diffondere rintocchi di pace, superato il millennio, ancora sta, ragguardevole per antichità e memorie, dopo essere stata restaurata con perizia e arte nell’anno del Signore 1912”. E appunto, rintocchi di pace: il meccanismo è semplice ma permette di scandire anche i rintocchi delle ore che si ripetono in pochi minuti, che il tempo è molto originale.
L’altro restauro (fra ’97 e 2006) ha convertito l’interno della torre in un museo verticale a 7 piani. Primo compagno, oltre al percorso, saranno 125 gradini di scala in legno a raccontare Chioggia, la torre, la chiesa di Sant’Andrea e anche la semplicità dei meccanismi dell’orologio. Il tutto comunque accanto alla Chiesa di Sant’Andrea, la più antica della città, X secolo, stile bizantino e facciata barocca di quasi 16 metri, con interni navali e lavori di Palma il Giovane. Convinti? Sappiate che Chioggia è il punto di partenza di un itinerario molto specifico..
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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