1000 curve per 7 passi: quest'avventura lungo gli Appennini è una vera esperienza da brividi: le strade più belle in moto - TrueRiders

1000 curve per 7 passi: quest’avventura lungo gli Appennini è una vera esperienza da brividi

Stefano Maria Meconi  | 21 Mag 2024  | Tempo di lettura: 5 minuti

L’Appennino Tosco Romagnolo è un territorio geografico che nasconde al suo interno numerosi elementi molto interessanti, con la chance di intraprendere viaggi in moto tutti da ricordare e ancor più se si segue l’avventura del cosiddetto 1000 curve, un disegno ideale di valichi che, in rapida successione, vi permetteranno di conoscere, e innamorarvene, delle prerogative geografiche di questa zona così bella del Centro Italia. In meno di 200 chilometri, infatti, affronteremo ben 7 passi, per un’avventura assolutamente piacevole, soprattutto durante la bella stagione. Pronti a partire?

1 1000 curve in moto. L’itinerario

1.1 Mappa

1.2 Percorso

1000 curve per nove passi dal fascino da urlo. La lunga sfida a questo tratto degli Appennini parte da Barberino del Mugello, in corrispondenza dell’uscita dall’Autostrada del Sole. Da qui si prende la SP8 per Montecarelli, e si risale la SS65 in direzione del Passo della Futa, tra i più amati in assoluto dai motociclisti professionisti. Dopo aver visitato il Cimitero Militare Germanico, si prende la Strada Provinciale 116 in direzione Firenzuola. Da qui, la SP503 passa per Caselle, Rifredo e Barco fino ad arrivare al Passo del Giogo di Scarperia, con la chance di toccare una pendenza oltre il 10%. Si prosegue per Scarperia e San Piero seguendo la SP42 per poi ritornare verso nord tramite la SR302 che raggiunge il Passo della Colla di Casaglia. Qui il tragitto diventa decisamente intrigante e piacevole da percorrere in ogni momento dell’anno. Lasciata la Regionale 302 a Marradi, si segue la SP74, che diventa SP55 e, in Toscana, SS67 in direzione del Passo del Muraglione. Da qui, la statale prosegue fino a Scopeti, da dove deviamo sulla SP91/SR70 verso il Passo della Consuma, attraversando un verde incontaminato che ci porta in direzione della bella località di Poppi. Da qui, la SR142 ci conduce in direzione del Passo dei Mandrioli da dove rientriamo nuovamente in Emilia-Romagna, ma solo a breve. Poco prima di Bagno di Romagna, prendiamo la SS3bis “Tiberina” in direzione sud fino a Goretto di Formole, e ancora una volta risaliamo con la SP258 per l’ultimo valico di quest’avventura, il Passo di Viamaggio.

2 I 7 passi delle 1000 curve

2.1 Passo della Futa


Il Sacrario germanico sul Passo della Futa

L’antico percorso che unisce Firenze e Bologna è una strada che si snoda tra le braccia accoglienti degli Appennini tosco-emiliani, il paradiso per ogni rider che anela a fondersi con la natura e la storia. È il Passo della Futa, dove il cielo sembra toccare la terra, ogni curva racconta una storia, ogni vista apre un capitolo nuovo di bellezza inesplorata. La presenza del Cimitero Germanico ricorda le tragiche pagine della Seconda guerra mondiale e getta una luce sul sacrificio di milioni di uomini innocenti.

2.2 Passo del Giogo di Scarperia


Una vista invernale sul Passo del Giogo

Nel cuore della cosiddetta “Romagna toscana”, incontriamo quasi casualmente il Passo del Giogo, interessante valico dell’Appennino tosco-romagnolo. Una strada morbida, essenziale e senza particolari caratteristiche di rilievo, anzi. La sua ridotta altezza, 882 metri, rende il Giogo uno dei passi meno “predominanti” rispetto al circondario. Ma nonostante numeri non da record, le emozioni qui non mancano.

2.3 Passo della Colla di Casaglia


Il Passo della Colla unisce Toscana ed Emilia Romagna (in foto Brisighella, approdo dell’itinerario)

Situato tra le località di Borgo San Lorenzo, Marradi e Palazzuolo sul Senio, il Passo della Colla offre l’opportunità di percorrere uno degli itinerari più scenografici di questa zona dell’Appennino Tosco Emiliano, tra le vallate del Mugello e del Lamone. Alto 913 metri, si trova non lontano da un’altra interessante strada appenninica, il Passo della Sambuca.

2.4 Passo del Muraglione


La lapide intitolata a Leopoldo II, Granduca di Toscana e fautore del collegamento del Passo del Muraglione

La strada venne costruita, nella sua forma attuale, durante la prima metà dell’Ottocento per volontà di Leopoldo II di Toscana, il penultimo granduca prima dell’Italia unita. Caratterizzata da forti folate di vento, la zona venne dotata di un grande muro dove ripararsi. Una volta le corriere con i cavalli, oggi le moto, che si ritrovano sul Passo del Muraglione all’insegna di sentimenti ed esperienze comuni, che valgono a questo il valico il soprannome di Passo dell’Amicizia.

2.5 Passo della Consuma


Passo della Consuma

Attraversare il Passo della Consuma significa solcare il tracciato della storia motociclistica. Proprio qui, infatti, venne ospitata nel 1903 la prima corsa in salita motociclistica: quante avventure su questa strada sono state vissute e vi aspettano! Un percorso agevole ma ricco di paesaggi, dal castello “dantesco” di Poppi alla prestigiosa Villa Marchese Patrizi, per una full immersion nelle ricchezze della Toscana.

2.6 Passo dei Mandrioli


Passo dei Mandrioli: la cartellonistica segnaletica è completamente coperta dagli adesivi di motociclisti e non solo

Dei valichi che abbiamo visto finora lungo la 1000 curve, il Passo dei Mandrioli è uno dei più alti, forte dei suoi 1173 m s.l.m. Viene anche detto “passo di crinale”, perché passa sul fianco della montagna, oppure passo abbandonato perché è così che troveremo l’antico edificio dell’albergo-ristorante Raggio, un tempo luogo privilegiato di sosta anche per i motociclisti.

2.7 Passo di Viamaggio

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Veduta sugli scorci che circondano il bellissimo Passo di Viamaggio

Concludiamo l’avventura esplorativa delle 1000 curve con il Passo di Viamaggio, da scoprire in un itinerario che parte dalla città dell’oro, Arezzo, e conduce verso la città che ha fatto del turismo il suo oro, Rimini. Un itinerario mari e monti con al centro questo valico panoramico che sfiora appena i mille metri, fermandosi a quota 983 m s.l.m. e dal quale godere di sublimi viste sugli Appennini.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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