Basta percorrere meno di 70 chilometri dalle spiagge di Cefalù per visitare le due regine della montagna in Sicilia

Basta percorrere meno di 70 chilometri dalle spiagge di Cefalù per visitare le due regine della montagna in Sicilia

Da Cefalù, è possibile raggiungere in moto due insoliti borghi, immersi in un panorama completamente differente da quello tipicamente siciliano.
Antonia Festa  | 25 Ago 2025  | Tempo di lettura: 3 minuti
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La più grande isola del Mediterraneo e dell’Europa continentale, ma anche e soprattutto un luogo dalla bellezza multiforme: la Sicilia è un vero scrigno di paesaggi che spesso si discostano dalla semplicistica immagine marina. Sì, perché al di fuori delle Alpi, è proprio qui che si trova una delle montagne più alte d’Italia, quell’Etna che sfiora i 3400 metri, persino più di Punta Penia, sulla Marmolada. Ed è proprio nell’entroterra siciliano, caratterizzato da grandi percorsi come quello della Targa Florio, che troviamo due bellissimi borghi uniti dal nome e dalla ragguardevole altezza, ampiamente sopra i 1000 metri: Petralia Soprana Petralia Sottana. Ad appena 70 chilometri dalle coste di Cefalù, saranno la tua prossima, magnifica scoperta in sella. Partiamo?

Petralia Soprana e Petralia Sottana in moto: l’itinerario

Partendo da Cefalù, dirigiti verso sud sulla SP54 in direzione di Isnello. Questa strada panoramica ti porterà attraverso colline verdi e paesaggi montani per circa 20 chilometri fino a raggiungere Isnello, un tranquillo borgo situato nel cuore delle Madonie. Da qui, continua sulla SP54 in direzione sud-ovest per circa 10 chilometri fino a Castelbuono. Questa affascinante cittadina è famosa per il castello medievale e la produzione di manna, una resina dolce. Da Castelbuono, prendi la SP9 in direzione est verso Geraci Siculo. Questo tratto di circa 20 chilometri ti porterà attraverso paesaggi montani e viste panoramiche fino a Geraci Siculo, un antico borgo con una ricca storia e le rovine di un castello normanno. Prosegui il tuo viaggio sulla SP9 verso sud per circa 15 chilometri, fino a Petralia Soprana, il borgo più alto delle Madonie. Qui potrai godere di viste spettacolari sulla valle e passeggiare per le stradine medievali. Dal borgo, infine, continua sulla SP19 per circa 5 chilometri fino a Petralia Sottana, la tua destinazione finale. Questo paese è noto per l’architettura storica e la posizione panoramica. L’itinerario copre una distanza totale di poco superiore ai 70 chilometri, offrendo un viaggio attraverso alcuni dei luoghi più pittoreschi e storici delle Madonie. Clicca qui per visualizzare il percorso completo su mappa.

L’antica Petra dei Sicani

Si sa che Petra è una delle più belle località archeologiche della Giordania, in Estremo Oriente. Quello che forse non sapevi, però, è che in antichità anche la Sicilia aveva la sua Petra, fondata dai Sicani. Oggi quella memoria storica è conservata da Petralia Soprana (1147 m s.l.m.), gioiello dalle sfumature ocra, che si apre su un lungo crinale in orizzontale delle Madonie e che rappresenta una vera e propria bellezza. Non a caso, la più alta delle due Petralie ha conquistato, nel 2018, l’ambito riconoscimento di Borgo dei Borghi, e fa parte della lista dei Borghi più belli d’Italia. Anche qui, come in molti luoghi della Sicilia, c’è lo zampino della potente famiglia Ventimiglia, a cui si deve parte del patrimonio monumentale cittadino. Tra i luoghi imperdibili, c’è il Duomo di San Pietro e Paolo, un edificio forse sorto su un’antica moschea, la cui stratificazione di stili (normanno, aragonese, arabo-bizantino) regala delle architetture di particolarissimo pregio. Imperdibile anche il SottoSale, un museo di arte contemporanea realizzato all’interno di una delle più grandi miniere di salgemma presenti in Europa.

Degna di nota è la vicina “più bassa”, Petralia Sottana, che invece presenta uno sviluppo urbanistico a decrescere, imperniato nel complesso della Chiesa Matrice (Basilica di Maria Santissima Assunta), più recente del citato Duomo, e costruita a cavallo tra il Seicento e il Settecento in stile gotico-barocco, con evidenti influenze catalane. Qui un tempo si estraeva il gesso e gli edifici impiegati sono la rappresentazione ideale dell’archeologia industriale che caratterizza molte zone della Sicilia contemporanea.

Antonia Festa
Antonia Festa

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.

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