Arroccato a 525 metri d’altitudine sulle colline di cibo, di vino e di pini che dominano la Val di Chiana, Civitella in Val di Chiana è uno dei (troppi) gioielli preziosi e poco conosciuti della Toscana orientale. Il borgo-terrazza toscano tutto medievale con uno degli affacci più belli di una regione già ampiamente da cartolina, dalle colline del Chianti fino alle punte dell’Appennino. Balcone naturale su una collina, panoramico come pochi, e vi ci portiamo con piacere. Fuoco alle polveri e gas alle moto, si va, in un mare di alberi tatticamente fresco.
Il viaggio di oggi verso Civitella in Val di Chiana comincia da Siena, partendo dal centro storico. Prendi Via delNuovo Asilo e continua sulla Strada Comunale Giuggiolo e poi sulla Massetana. Fatti la SS674 Tangenziale Ovest per poi andare sulla famosa SS 222 Chiantigiana, tra le 6 strade panoramiche più belle d’Italia che puoi farti. Continua lì fino alla SP 102 di Vagligli e poi svolta verso Corsignano, immerso nella campagna senese fra le colline coltivate.
Quando scendi da Corsignano riprendi la 102; il percorso taglia per Ponte A Bozzone ed è da qui che cominciano le curve tra campagne e fasce di alberi. Continua a salire su Via della Certosa con le indicazioni fino a San Gusmé, borgo medievale e perla del Chianti.
La Torre di Galatrona a est di Mercatale Valdarno
Quando esci da San Gusmé l’antipasto diventa primo piatto: vai verso nord su Via degli Etruschi SP73/a con a destra l’area archeologica di Pian Tondo e da qui diventa la sagra delle curve in un mare di alberi, almeno fino a Mercatale. Ti servirà la SP16 a destra, ma poco prima di salire a Mercatale Valdarno guarda ad est avrai la Torre di Galatrona a giudicarti. Da Mercatale il percorso si fa più liscio, ti serve la SP18 tramite Via le Campore fino a Capannole, liscio fino alla prossimità di Civitella in Val di Chiana coi tornanti in salita. L’ascesa è veramente bellina, ma ne parliamo fra poco.
Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono la SS 222 Chiantigiana, la Strada Provinciale 102 di Vagligli, la SP73/a Via degli Etruschi e la SP16, 75 km in un’ora e 40.
La Rocca di Civitella
Definirlo borgo-terrazza non è casuale per niente, arroccato su una collina che fa da balcone alla vallata di sotto. Sul famoso verde della strada del Chianti non avrete dubbi, né tantomeno qui, perché avrete fatto non bene, ma benissimo. Il punto panoramico di Via San Francesco è il più spettacolare e sta a due passi dalla Chiesa di Santa Maria Assunta, e si vede praticamente tutto l’itinerario. L’affaccio di Civitella in Val di Chiana è famoso almeno quanto le sue ceramiche, tesoro d’arte e beltà: c’è una stupenda Madonna con Bambino creata nel 1522 dalla bottega di Giovanni della Robbia, terracotta policroma invetriata dentro a un tabernacolo robbiano, restaurata nel 2009. La ceramica dei Della Robbia è parte integrante di Civitella, al che fu una delle famiglie di ceramisti più importanti del Rinascimento.
Tale tabernacolo robbiano sta vicino alla Porta Senese. La Porta Senese è il punto dove passi per salire fuori dal borgo, accanto alla Porta Pisana. Ma prima del Rinascimento, com’era prima Civitella in Val di Chiana? Romana di nascita, Longobarda d’adozione, punto di controllo fondamentale sempre: la Torre di Civitella è lì dall’anno 1000. La Rocca di Civitella, del tredicesimo secolo (ma esisteva già nel 1048) domina il tutto coi suoi ruderi tutt’oggi imponenti, vicino alla Porta Senese e alla Porta Pisana, nominate per le due potenze che si son combattuti Civitella per secoli. Assedi, alleanze e battaglie, nulla di nuovo per la Toscana medievale. Da vedere c’è pure il Palazzo Pretorio, nato tra quattordicesimo e quindicesimo secolo sotto la Signoria di Firenze, che fino al 1917 ha ospitato il Podestà.
Il panorama di Civitella e la Chiesa di Santa Maria Assunta
La storia di Civitella in Val di Chiana è legata a una delle parti più brutte della Seconda Guerra Mondiale in Toscana. Il 29 giugno 1944 il borgo fu teatro di una delle stragi naziste peggiori della regione, l’Eccidio di Civitella, costando la vita a 177 civili (tra cui il parroco). L’evento è commemorato dal Monumento “Pietà del Giugno 1944” di Civitella, davanti alla Chiesa di Santa Maria Assunta (la prima che si vede direttamente sul borgo, non quella in basso), a testimonianza della dignità di un popolo che dalle macerie della guerra ha saputo rinascere. Il Museo della Memoria, nel borgo, racconta questo capitolo dentro al contesto della resistenza e la lotta per la liberazione.
La Chiesa di Santa Maria Assunta a tal proposito è la parte spirituale di Civitella, in Piazza Lazzeri, nata come priorato benedettino nell’undicesimo secolo e finita in stile romanico nel 1252. Restaurata a metà Settecento e ampliata verso fine Ottocento, venne gravemente danneggiata nella guerra e restaurata completamente, e oltre al tabernacolo robbiano c’è una cosa importantissima da vedere: una tavola dell’aretino Teofilo Torri raffigurante la Crocifissione tra i Santi Niccolò di Bari, Giovanni Battista, Caterina e Maria Maddalena (del 1602). A valle, salendo al borgo, c’è invece il più modesto Oratorio della Madonna di Mercatale vicino al cimitero, nato solo nella prima metà del Seicento.
Il punto panoramico di Via San Francesco merita una sosta prolungata. Si spazia la Val di Chiana in tutta la magnificenza, specie quella fatta nell’itinerario in moto di oggi. L’essenza della Toscana ce la siamo fatta su due ruote, e i vicoli lastricati un po’ stretti, invece, van goduti a piedi.
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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