Eccoci nella Toscana più selvaggia e sorprendente, quella che non ti aspetti. Le Colline Metallifere sono una zona in cui ti abbiamo già portato, ma c’è davvero tanto da scoprire, e allora è proprio il caso di tornarci. Più esattamente andiamo a Monterotondo Marittimo, un piccolo borgo che… “fuma”. In che senso? Lo spieghiamo: è il cuore pulsante dell’energia geotermica toscana, tra vapori che si alzano dal suolo, pozze sulfuree, geyser e un paesaggio che sembra alieno. A sole due ore di moto da Firenze, è la meta perfetta per chi cerca emozioni forti su due ruote e scenari che lasciano senza fiato. Let’s go!
L’itinerario da Firenze è un viaggio nei cangianti paesaggi toscani. Si parte dalla città rinascimentale e si scende verso sud-ovest, attraversando le colline del Chianti e le dolci curve del Val d’Elsa, fino a incrociare l’entroterra grossetano. Firenze è raggiungibile da ogni parte d’Italia attraverso l’Autostrada del Sole. Prendi il Raccordo Autostradale Firenze Siena, in direzione sud: passa San Casciano in Val di Pesa, San Donato, Poggibonsi, ed esci a Colle Val d’Elsa Sud. Imbocca la Strada Provinciale 541 Traversa Maremmana toccando Gracciano, Paurano e Ponti di Pievescola: all’altezza di questa località gira a destra sulla Strada Provinciale delle Galleraie. Continua tra curve e saliscendi tra le colline, prosegui su Strada Provinciale Pavone. Sei in dirittura d’arrivo: vai su SS439 e poi a sinistra su SR398 ed eccoti a destinazione, Monterotondo Marittimo. Il tutto in un paio d’ore.
Monterotondo Marittimo: il Parco delle Biancane.
Il nome Monterotondo Marittimo racconta una verità ma anche una bugia: si chiama così per la forma conica del colle su cui sorge (nome antico Mons Ritundus), ma non sorge sul mare. Si trova in provincia di Grosseto nel punto di congiunzione con le province di Livorno e di Pisa. Sorge a 539 m s.l.m. e fa parte dei sette comuni che compongono il Parco Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane. Il suo territorio viene anche chiamato con il nome inquietante di Valle del Diavolo, e andiamo subito a scoprire il perché!
La principale attrazione del borgo è il Parco Naturalistico delle Biancane. Entri a piedi e cammini su un sentiero ad anello tra rocce bianchissime, sorgenti bollenti, fumarole e solfatare che ricordano i paesaggi islandesi. Ogni passo è un’esperienza sensoriale: il rumore della terra che ribolle, l’odore pungente dello zolfo, il calore che esce dalle crepe, rivelano una terra viva, in continua trasformazione. Dalla sorgente di Chiorba sgorga acqua che ha una temperatura di 50 gradi. Nella parte alta del parco si può allungare lo sguardo fin verso la costa tirrenica (Piombino, Punta Ala). Con l’imbrunire questo paesaggio assume un’aspetto spettrale, e non è un caso che tra vapori sulfurei e sibili inquietanti qualcuno abbia avuto l’idea di battezzare questo luogo Valle del Diavolo. Ancora oggi viene chiamato così.
Il centro storico di Monterotondo Marittimo è piccolo, raccolto, autentico. Tra vicoli in pietra, case in travertino e botteghe artigiane, si respira ancora l’atmosfera di un tempo. Le architetture religiose da vedere? La Chiesa di San Lorenzo, chiesa romanica del XII secolo, e la Chiesa di Santa Maria Assunta, nella frazione di Frassine. Da non perdere il Geomuseo delle Biancane (MUBIA), che racconta il legame tra l’uomo e il sottosuolo (ingresso 7€).
Dopo la visita alle Biancane, niente di meglio che una pausa golosa. La cucina locale è fatta di piatti contadini, saporiti e sostanziosi: zuppe di legumi, pappardelle al cinghiale, funghi porcini e formaggi stagionati. Da non perdere i dolci tradizionali come il panforte di Massa Marittima. E da bere? Un bel bicchiere di rosso della DOC Monteregio di Massa Marittima, prodotto nelle colline poco distanti.
Se hai ancora voglia di esplorare, puoi proseguire verso Suvereto, uno dei borghi più belli d’Italia, con le sue cantine e mura medievali. E poi Sassetta, incastonata nel bosco e famosa per le terme naturali. Oppure Massa Marittima, con la sua splendida cattedrale in stile romanico-gotico, località a cui abbiamo dedicato un itinerario.
Monterotondo Marittimo: il MUBIA – Geomuseo delle Biancane.
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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