Da 100 anni il suo nome fa rima con sagra: alle porte di Roma l'autunno non inizia senza questa festa straordinaria

Da 100 anni il suo nome fa rima con sagra: alle porte di Roma l’autunno non inizia senza questa festa straordinaria

Marino festeggia l’autunno con la 101ª Sagra dell’Uva: vino, storia e fontane che sgorgano vino a due passi da Roma
Adriano Bocci  | 17 Set 2025  | Tempo di lettura: 6 minuti
Marino, Castelli Romani, Roma
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L’autunno inizia il 21 o il 23? Beh, di solito è fra il 22 e il 23 settembre. L’autunno sa di tante cose, l’autunno profuma, ed è ormai da 100 anni che l’autunno lo inaugura la Sagra per eccellenza. Dal 1925 le cantine secolari di Marino ospitano l’imperdibile e storico evento che ci offre un bouquet di sapori inebrianti, profumi straordinari e terminologie altrettanto ricercate: quest’anno ricorre la 101° Edizione della Sagra dell’uva di Marino. Marino fa rima con sagra, o meglio, con La Sagra a 25 chilometri dalla Capitale, e profuma divinamente già in dirittura d’arrivo tra i vigneti e i borghi storici dei Castelli Romani. Marino fa rima anche col miracolo delle fontane che danno vino. Non possiamo consigliarvi di guidare dopo La sagra dell’uva di Marino, ma potrete guardare con amore il vostro bolide e ringraziarlo di avervi portato in un altro luogo ove fare analisi sul perlage. Avete ben dieci giorni, quindi… un brindisi?

Sagra dell’uva di Marino 2025. In hoc signo vinces

Fontana dei Mori, Piazza Matteotti, Marino, Lazio. Shutterstock_1239665614
Nel 1925 ideò colei che sarebbe divenuta la più famosa sagra italiana: fu Leone Ciprelli, poeta e autore romanesco, figlio di marinesi nato a Roma, a non dimenticare mai da dove proveniva. Rilanciò economicamente Marino unendo le due parti distintive della città, ossia la vendemmia con i suoi vini DOC… e il glorioso passato della Battaglia di Lepanto. Dovete sapere che la Sagra dell’Uva di Marino si celebra tutti gli anni la prima domenica di ottobre e la scelta di questa data non fu casuale: il 7 ottobre del 1571, di domenica, nel golfo di Lepanto la flotta cristiana della Santa Lega sconfisse definitivamente la flotta turca, fermando l’avanzata ottomana in Europa. Protagonista della vittoria fu un signore feudale di Marino, tale Marcantonio Colonna, che ricevette dal Papa lo stendardo con su scritto In hoc signo Vinces.

Marino non è solo la Sagra dell’Uva, e per coerenza non possiamo non nominare la Sagra della Ciambella al Mosto che verrà poco dopo alla terza domenica di ottobre. La ciambella al mosto di Marino è un dolce tipico con la base simile al maritozzo ma con un sapore più dolce, fruttato e morbido, tant’é che viene fatto con un impasto in cui mezzo litro di mosto d’uva sostituisce gran parte dei liquidi su un chilo di farina. Sul sito ufficiale della Sagra dell’Uva di Marino trovate la ricetta ufficiale della ciambella al mosto.

Oltre alle sagre, però, Marino ha un centro storico davvero bellino coi palazzi nobiliari in peperino e gli scorci con Roma sullo sfondo. Due piazze sono da vedere e ricordare: Piazza Matteotti con la Fontana dei Mori (qui sopra in foto), centro della festa quando sgorga il vino, e Palazzo Colonna come ex rocca trasformata in dimora nel Rinascimento. La parte archeologica è una meraviglia a sé stante grazie al Mitreo, scoperto per caso negli anni ’60 mentre si stava espandendo una cantina, dedicato al dio Mitra con un affresco rarissimo che raffigura il sacrificio di un toro bianco, uno dei soli tre mitrei dipinti al mondo, ché gli altri le scene le hanno scolpite. Sempre sotto terra c’è Marino Sotterranea, dedalo di cantine e grotte sempre scavate nel peperino per proteggere il vino. Nel 1930 venne aperto, in piena e giovane Sagra, la Bottega Comunale del Vino, antenata delle enoteche col Malvasia e col Trebbiano. Fra le ultime cose da vedere c’è Villa Desideri, un parco dove rilassarsi con una sua storia, seppur ex Villa Colonna di Belpoggio.

Sagra dell’Uva di Marino 2025. Il programma

 

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Bouquet di profumi ricco, quest’anno. Per dieci giorni di fila, dal 26 settembre al 6 ottobre, il centro storico di Marino sarà pieno di spettacoli e profumerà divinamente. In programma ci sono sfilate storiche in costumi rinascimentali a rievocare il corteo di Marcantonio Colonna, concerti e spettacoli a Piazza Farini, mercatini dell’artigianato locale e stand gastronomici di cucina romana e castellana. Fulcro, almeno per noi, sono le degustazioni guidate del vino Marino DOC, le cui radici si affondano in epoca romana.

Il miracolo delle fontane che danno vino è il momento più bello della festa che identifica Marino, e riprende una antica usanza dei Colonna (famiglia nota per lo sfarzo… e gli eccessi) in cui facevano sgorgare vino dalle fontane e dalle statue dei loro palazzi. Messer Ciprelli riprese tale costume e lo adattò a rito popolare, democratico, creando un fenomeno a portata nazionale: dal ’26 al ’36 Marino diventa il secondo cuore della canzone romanesca grazie ai concorsi poetico-musicali che si facevano durante la festa. Trilussa, Ettore PetroliniRomolo Balzani, grandi nomi della romanità dell’epoca che parteciparono, ma pure Carlo Emiglio Gadda che qui ci ambientò alcuni pezzi di Quer pasticciaccio brutto de via Merulana.

Cosa vedere a Marino

Palazzo Colonna, Marino. Shutterstock_1239791302
Marino non è solo la Sagra dell’Uva, e per coerenza non possiamo non nominare la Sagra della Ciambella al Mosto che verrà poco dopo alla terza domenica di ottobre. La ciambella al mosto di Marino è un dolce tipico con la base simile al maritozzo ma con un sapore più dolce, fruttato e morbido, tant’é che viene fatto con un impasto in cui mezzo litro di mosto d’uva sostituisce gran parte dei liquidi su un chilo di farina. Sul sito ufficiale della Sagra dell’Uva di Marino trovate la ricetta ufficiale della ciambella al mosto.

Oltre alle sagre, però, Marino ha un centro storico davvero bellino coi palazzi nobiliari in peperino e gli scorci con Roma sullo sfondo. Due piazze sono da vedere e ricordare: Piazza Matteotti con la Fontana dei Mori, centro della festa quando sgorga il vino, e Palazzo Colonna come ex rocca trasformata in dimora nel Rinascimento. La parte archeologica è una meraviglia a sé stante grazie al Mitreo, scoperto per caso negli anni ’60, dedicato al dio Mitra con un affresco rarissimo che raffigura il sacrificio del toro. È uno dei meglio conservati in Italia e oggi si visita solo su prenotazione. Sempre sotto terra c’è Marino Sotterranea, dedalo di cantine e grotte sempre scavate nel peperino per proteggere il vino. Nel 1930 venne aperto, in piena e giovane Sagra, la Bottega Comunale del Vino, antenata delle enoteche col Malvasia e col Trebbiano. Fra le ultime cose da vedere c’è Villa Desideri, un parco dove rilassarsi con una sua storia, seppur ex Villa Colonna di Belpoggio.

Dove parcheggiare a Marino

Scordandoci per un momento che è mejo er vino de li Castelli, potrebbe tornarvi utili qualche info sui parcheggi. Non ci sono un granché di parcheggi specifici per moto a Marino, quindi vi informo che potete usare:

  • Parcheggio multipiano Multiservizi dei Castelli di Marino, è in pieno centro con solitamente 1€ l’ora o 6€ per la giornata. È il più vicino alla sagra;
  • Piazzale degli Eroi ha uno spiazzo centrale coi parcheggi anche sotterranei, pratico per andare verso fontane e piazze;
  • Parcheggio Stazione Marino Laziale è più defilato rispetto al centro ma se volete evitare le stradine interne non è male, specie se a Marino ci arrivate in treno;
  • Zona Ospedale San Giuseppe è un’altra zona di sosta a pochi minuti dal centro storico.
Adriano Bocci
Adriano Bocci

Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.

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