Dell'olio e del vino: a meno di un'ora dalle spiagge di Rimini c'è il Borgo dei Castelli dell'Emilia-Romagna

Dell’olio e del vino: a meno di un’ora dalle spiagge di Rimini c’è il Borgo dei Castelli dell’Emilia-Romagna

Paolo Albera  | 18 Feb 2024  | Tempo di lettura: 4 minuti

Eccoci nella terra del Sangiovese – primo vino romagnolo a ottenere la certificazione DOC – e di un olio pregiato prodotto rigorosamente con olive nostrane. Siamo a Brisighella; la Riviera Romagnola è piuttosto vicina, eppure il paesaggio che si apre agli occhi dei riders è unico. Si iniziano a scorgere monti dalle striature argentee, composti completamente da gesso, caso unico nell’Appennino settentrionale: da qui in poi infatti si apre il Parco della Vena del Gesso, con i suoi calanchi che si spaccano in profondi anfratti chiamati “abissi”. È un bel territorio da esplorare se vuoi allungare il viaggio con un nuovo itinerario. Prima, però, andiamo a scoprire questa cittadina posizionata tra l’Appennino e l’Adriatico, ricca di castelli e palazzi storici, che è presente nel circuito dei Borghi Più Belli d’Italia!

Itinerario in moto a Brisighella e in Romagna

Mappa

Percorso

Se prendi l’autostrada, dalle spiagge di Rimini arrivi velocemente: ti basta immetterti nell’autostrada Adriatica A14 in direzione Bologna, e uscire a Faenza. Una volta raggiunta la cittadina, prosegui sulla SP302 fino ad arrivare in pochi minuti a Brisighella. In alternativa puoi fare tutta la Via Emilia: impossibile sbagliare, la SS9 è dritta e attraversa tutta la regione, e ha il suo punto di partenza proprio dalla città di Rimini.

Tutte le attrazioni da non perdere a Brisighella


La Rocca Manfrediana di Brisighella

In provincia di Ravenna, a 115 m s.l.m., Brisighella è un borgo che risale al medioevo, epoca in cui fu un importante snodo commerciale. Ancora prima di entrare nel cuore del paese, spiccano i tre colli che circondano la cittadina, su cui svettano tre castelli: la Rocca Manfrediana (XIV secolo), il Santuario del Monticino (XVIII secolo), la Torre dell’Orologio (XIX secolo), che sono le tre maggiori attrazioni della località.

La Rocca Manfrediana

La Rocca Manfrediana, o anche Rocca dei Veneziani, è una fortificazione costruita dai veneziani nel XIV Secolo. È caratterizzata da diverse torri e un maestoso mastio. Dopo essere stata recentemente oggetto di restauro, oggi la rocca ospita il Museo “L’Uomo e il Gesso”, un percorso espositivo che racconta la lunga storia del rapporto dell’uomo con questo territorio (all’ingresso del Parco della Vena del Gesso) e con il minerale che lo caratterizza. Con un biglietto unico di 5€ si può visitare sia la Rocca che il Museo Civico Giuseppe Ugonia, ospitato nel palazzo della Pretura, che raccoglie quattrocento opere dell’artista di origini faentine.

La Torre dell’Orologio

Questo fortilizio nasce nel 1290 per controllare le mosse degli assediati nel vicino castello di Baccagnano e, insieme alla Rocca, costituì il sistema difensivo della località. Con il rifacimento del 1850 vi fu posto anche l’orologio con quadrante a sei ore. Dalla torre si gode di una bellissima vista sulla Vena del Gesso. La Torre dell’Orologio si può visitare nei giorni festivi e prefestivi, dalle 15:30 alle 18:30. L’ingresso è gratuito.


La Torre dell’Orologio domina i calanchi argillosi della Vena del Gesso

Il Santuario del Monticino

Il Santuario del Monticino, immerso nei cipressi in cima al terzo colle di Brisighella, nasce come mèta di pellegrinaggio. Dà modo di una bella passeggiata: dal centro del borgo percorri via Roma, svolta a destra per la strada Provinciale per Riolo Terme (via Monticino), oltrepassa la Rocca e svolta a sinistra in una strada non asfaltata e in ripida salita che conduce al Santuario. Sul retro dell’edificio c’è un Museo Geologico all’aperto, in corrispondenza di una cava da cui fino a poco tempo fa si estraeva il gesso.

Una passeggiata nel centro di Brisighella: la Via degli Asini

Costruita nel XIV Secolo, la cosiddetta Via degli Asini è una strada sopraelevata che riceve luce da un sistema di finestre ad arco di diverse dimensioni; un’originalità architettonica unica al mondo. Il nome deriva dalla sua caratteristica di costituire un ricovero per gli animali dei birocciai che l’abitavano, ovvero i lavoratori che trasportavano il gesso delle cave servendosi degli asinelli.


All’interno delle finestre a mezzo arco scorre la Via degli Asini, tutta da scoprire!

Paolo Albera
Paolo Albera

Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.



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