
Fa parte delle Marche, ma è anche compreso nel territorio della Romagna storica; ci sono pochissimi borghi che hanno questo “doppio passaporto”. Non solo: la sua fama ha un’origine squisitamente fiorentina, poiché è stato il poeta Dante Alighieri a parlare di questa località nel XXVIII Canto dell’Inferno della Divina Commedia:
«Poi farà sì ch’al vento di Focara,
non farà lor mestier voto né preco»
Nonostante sia stato nominato dal Sommo Poeta, questo paese collinare affacciato sul mare è ancora relativamente poco frequentato. Andiamo a scoprirlo!
Non è un comune a se stante (o meglio, non lo è più dal 1929) ma è una frazione del capoluogo di provincia Pesaro. Fiorenzuola di Focara si trova su uno sperone roccioso del Monte San Bartolo, affacciato sul Mare Adriatico, a 177 metri s.l.m. Dalla collina a strapiombo sul mare scendono alcune stradine che portano fino a riva. La parola Focara deriva dai fuochi che venivano accesi sul monte, come punto di orientamento visibile a distanza ai naviganti.
Il Castello è circondato dalla cinta muraria e comprende il campanile del 1200 della Chiesa di Sant’Andrea. Il resto della chiesa è andato distrutto, ma dal sagrato si può godere di una bellissima vista panoramica.

Il Sentiero dell’Amore è una piacevole passeggiata da fare a piedi, ricca di splendidi scorci sul mare, che porta fino al belvedere più bello del paese. La Strada Marina, invece, è una via in discesa, con tratti tortuosi e pieni di curve, che porta fino alle spiagge. Il luogo è avvolto dalla leggenda di Valbruna, una città sommersa nei pressi dell’insenatura, un’Atlantide dell’Adriatico di cui solo gli abitanti più anziani sostengono di conoscere segni e segreti. Ma ci sono anche molti altri sentieri, immersi nel cuore del Parco Naturale San Bartolo, a contatto ravvicinato con la natura.

La spiaggia di Fiorenzuola di Focara, al contrario del resto della Riviera Romagnola, è un’oasi di pace e tranquillità. I turisti sono pochi, l’acqua è limpida e pulita. Come è tipico del Mare Adriatico, il fondale è sabbioso e digrada dolcemente. Dai parcheggi del borgo, la strada per arrivare al mare scende di circa 130 metri di dislivello; per questo è necessario considerare circa 45 minuti per ritornare a piedi in paese.
Ideale da fare nelle mezze stagioni, questo percorso tocca un tratto della riviera romagnola, con una destinazione assolutamente inedita rispetto alle mete balneari più classiche. Da Cesena, la strada corrisponde alla statale SS9 (la Via Emilia); raggiungi Savignano sul Rubicone, poi Santarcangelo di Romagna, per arrivare quindi al mare a Rimini. La viabilità caotica riminese di un tempo ora è, per fortuna, un lontano ricordo. Le strade sono più scorrevoli, grazie alla costruzione di un sistema di rotonde che ha eliminato quasi del tutto i semafori. Fai, dunque, Rimini-Riccione-Cattolica, la “triade” della movida romagnola, ed entra nelle Marche (SS16); subito dopo Gabicce arrivi al punto di destinazione: Fiorenzuola di Focara.

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.
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