“Benvenuti nella Valle dei Tremendi”: così recita un cartello all’ingresso dell’abitato, che fa riferimento alle leggende sul carattere tenace degli abitanti, più forti delle avversità della natura, che vivono indomiti in una valle fredda e chiusa. Eppure questa località piemontese pare un piccolo angolo di paradiso, uscito da un dipinto. Rassa, incastonata tra la Val Sorba e la Val Grande, è un paese dove il tempo sembra essersi fermato. È il luogo perfetto dove trovare la natura quieta e incontaminata delle montagne piemontesi, con le sue tradizioni genuine e la cucina tradizionale. Benvenuti anche a noi, allora, che andiamo a scoprire un borgo autentico ai piedi delle Alpi!
Partenza da Omegna, sulle rive settentrionali del Lago d’Orta. Prendi la SP46 che costeggia il lago (che tieni alla tua sinistra). Dopo Cesara svolta a destra su frazione Pianezza, prosegui sulla SP78 attraversando Arola e raggiungendo Varallo, il punto d’ingresso della Valsesia. Continua sulla strada lungo il fiume Sesia sulla SP299; a Balmuccia vai sempre avanti. Una volta arrivato a Quare è necessario svoltare a sinistra attraversando il fiume: ancora un breve tratto di strada e sei a Rassa, in un tempo totale di itinerario di circa un’ora e un quarto.
Rassa in Valsesia, crocevia di torrenti.
A 917 metri di altitudine e con meno di 100 abitanti, Rassa (provincia di Vercelli) è un borgo piccolo ma ricco di fascino. Da queste parti, nel XIV secolo, predicò l’eretico Fra’ Dolcino da Novara. Ci troviamo alla confluenza dei torrenti Sorba e Gronda (che segnano le omonime valli), offre un paesaggio che sembra disegnato dalla natura. Se ami la montagna, amerai anche questo borgo piemontese!
La passeggiata per il borgo è molto breve ma ti riporta indietro nel tempo. Le case in pietra, con i tetti in ardesia e i balconi in legno, sono l’emblema dell’architettura alpina. Il cuore del paese è la piazza principale, dove si trova la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, costruita nel XVII secolo. E poi c’è l’Ecomuseo del legno di Rassa, ovvero la Resga di Brasei (segheria di Brasei), esempio di segheria idraulica che sfrutta l’acqua di un canale del torrente Sorba.
Rassa è famosa per le sue grappe artigianali, spesso aromatizzate con mirtilli o altre erbe alpine. Fermati in uno dei piccoli locali del borgo per assaggiare queste specialità e scoprirai il sapore autentico delle tradizioni del luogo. Non mancano piatti tipici come la polenta concia e i salumi locali, perfetti per un pranzo sostanzioso. Al mirtillo è dedicata la Sagra del Mirtillo che si svolge ogni ferragosto.
Balconi fioriti nel borgo di Rassa.
Rassa è il punto di partenza ideale per escursioni nella Val Sorba e nella Val Grande. Tra i sentieri più apprezzati c’è quello che porta al Rifugio Ferioli (2264 metri di altitudine, meglio farlo in estate), da cui si gode una vista mozzafiato sulle Alpi. Se ami le cascate, non perderti il percorso lungo il torrente Gronda, che offre scorci spettacolari tra rocce e boschi. Guidare in moto lungo le strade che attraversano la Val Sorba e la Val Grande, tra curve, tornanti e panorami, ti permette di conoscere il cuore della natura della Valsesia: cogli l’occasione per visitare altri luoghi come Scopello o Alagna, per scoprire ancora di più il fascino del Piemonte montano.
Rassa è un inconfondibile borgo di montagna della Valsesia.
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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