Uno dei più piccoli tra i borghi più belli d’Italia, ma non per la sua estensione territoriale, quanto piuttosto perché è una realtà strategicamente protetta dalla natura, che l’ha reso raggiungibile eppure intimo e infinitamente romantico. A farla da padrone nella visita, infatti, c’è un piccolo laghetto appenninico immerso tra i monti che sovrastano il paese, e che viene considerato come una delle più importanti destinazioni turistiche dell’Abruzzo. Proprio qui, nella Valle del Sagittario (il segno zodiacale non c’entra nulla, perché in realtà il nome proviene dal latino e significa “sgabello”), un intricato succedersi di vicoli e case in pietra, defilate dal resto della regione, disegnano il quadro a tinte arcobaleno di un luogo idilliaco dove, tra paesaggi incontaminati e un piacevole silenzio, si può scoprire la natura autentica di una regione “del cuore”. E dove lasciarsi incantare dalle tradizioni, i sapori della cucina, il bello della natura che proprio a cavallo tra l’estate e l’autunno cambia e si trasforma.
La scelta del parola cuore, quando si parla di questo luogo, non è casuale: è la forma (stilizzata) che si può ammirare guardando dall’alto questo piccolo lago, che non supera il chilometro quadrato di superficie, ha una lunghezza massima di 1.500 metri e una larghezza di circa 800, mentre la profondità raggiunge al massimo 32 metri. Il bacino fu originato da una frana del Monte Genzana che bloccò il corso del fiume Tasso, probabilmente avvenuta a causa dei movimenti tellurici tra i 12.820 e i 3.000 anni fa che ancora oggi rendono l’Abruzzo un territorio particolarmente sismico. L’equilibrio idrologico del lago viene mantenuto da due immissari: dal Fiume Tasso e dal Torrente Giordano. Mentre il Fiume Sagittario è l’unico emissario, di carattere carsico tant’è che ha creato le Gole del Sagittario., un luogo idilliaco che completa con facilità l’esperienza turistica da queste parti.
Durante i mesi invernali il Lago di Scanno è sempre ricco di acqua, e con lo scioglimento delle nevi alcune zone circostanti si trasformano a loro volta in piccoli laghi; stiamo parlando di: Lago Cupaglione, Lago Secco/Laguccio, Lago Pio/Cupìa e Lago Buono. In funzione di questo allagamento “progressivo”, la stessa profondità del Lago di Scanno può variare da un minimo di 30 a un massimo di 32 metri, senza tuttavia comprometterne la stabilità ambientale. Dal punto di vista naturalistico, nella zona del lago ritroviamo cannucce di palude, brasche e gamberaie; mentre gli alberi più presenti sulle sponde boschive sono i salici, i pioppi e i tigli. Molto meno presenti, a causa dell’intervento dell’uomo, i pomi, i pruni e i viscioli. La zona è frequentata ampiamente da lupi e orsi, ma anche da varie specie di uccelli, come i germani reali, le folaghe, i gufi, i falchi e le aquile reali. Le acque del Lago di Scanno sono inoltre ricche di pesci, in particolare di pesce persico, coregoni e trote, ma anche pesci gatto e lucci. La pesca è regolamentata da un regolamento intercomunale approvato dalle amministrazioni di Scanno e Villalago ed è sottoposta a un tariffario specifico. Il permesso, che viene fornito su base giornaliera, settimanale, mensile o annuale ha un costo variabile dai 5 ai 150 euro.
Dal belvedere di San Vincenzo è possibile ammirare il Lago di Scanno nella sua interezza, accorgendosi che il profilo disegna la forma di un cuore piuttosto precisa. Un luogo romantico dunque, al quale non a caso è dedicata l’antica leggenda di Pietro Baialardo e della Fata Angiolina. L’uomo, innamorato della bellissima fata, avrebbe ordinato ai suoi scagnozzi di rapirla, ma Angiolina fece comparire un lago proprio sotto i piedi dei due servitori di Baialardo, facendoli annegare. Un curioso mistero, piuttosto recente invece, riguarda invece i campi magnetici che investono la zona del lago. A quanto pare, nelle profondità del bacino vi sarebbero dei depositi metallici di origine naturale che farebbero entrare in crisi il normale funzionamento delle bussole e degli strumenti di orientamento. Nessun UFO od oggetto extraterrestre insomma ma un fenomeno naturale, comunque oggetto di studi approfonditi, nel 2012, da parte degli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
La visita al borgo di Scanno, la cui costruzione è avvenuta sfruttando un declivio della Montagna Grande, non può che essere consigliata durante tutto l’arco dell’anno. Ma è settembre il mese giusto in cui le case in pietra, i vicoli che disegnano dei costanti saliscendi, i prospetti storici e gli affacci geografici si valorizzano al meglio, mentre tutt’intorno la natura cambia colori. È un borgo in cui camminare è un must, dove trovare piccoli angoli di quotidianità per i local che si arricchiscono grazie a balconi fiorite, fontane ben tenute e luoghi simbolo. Tra questi la chiesa di Santa Maria della Valle, che addirittura risale al XII secolo, e il cui campanile segna una sorta di porta d’ingresso in città. Ma anche la chiesa di Sant’Antonio Abate, altrettanto bella e contestualizzata nel paesaggio urbano, passando per gli iconici vicoli. Tra questi, vico Ciorla e il cosiddetto vicolo di Escher, dedicato all’artista olandese Maurits Cornelis Escher che, proprio qui, trasse ispirazione per una delle sue litografie che trasformano la realtà in un mondo privo di geometrie razionali.
Partiamo da Sulmona, la capitale dei confetti. Procediamo su Via Fiume verso Via Circonvallazione Orientale che imbocchiamo presto girando a sinistra. Continuiamo su Via Circonvallazione Occidentale/SR 479 e giriamo a sinistra per prendere Via Stazione Introdacqua/SR 479. Ci manteniamo su SRSR 479 e teniamo sempre la sinistra, fino a girare su Via Santa Vittoria. In 20 minuti siamo nella Riserva Naturale Regionale Gole del Sagittario. Continuiamo da Via Santa Vittoria verso Via Piagge e svoltiamo leggermente a destra in Via Colonna/Via Santa Maria delle Fornaci. Imbocchiamo Via Gabriele D’Annunzio a destra, poi Via Santa Maria in Campo a sinistra e alla rotonda proseguiamo dritto su SR 479. Svoltiamo leggermente a destra per rimanere su SR 479. 22 minuti ed eccoci finalmente al Lago di Scanno. Proseguiamo sulla SR 479 per arrivare a Scanno! Spingetevi un po’ più a sud e scoprite l’Appennino tra Abruzzo e Molise!
Giornalista, appassionato di viaggi e tecnologia, ho iniziato a occuparmi di TrueRiders sin dalla sua fondazione nel 2015. Mi piace raccontare il modo attraverso numeri e curiosità, perché ogni viaggio è un'esperienza da raccontare e condividere
Oggi lo si guarda e si rimane incantati dalla sua perfetta combinazione di colori, ...
Esistono le moto, le moto belle, i capolavori e poi c'è lei: la Ducati 916, senza ...
230 chilometri di pura bellezza: è la Great Ocean Road, probabilmente la strada ...
©
2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito
Fytur