Quando si dice “tornare in forma” si finisce col “comincio domani”. Il peso sa essere tiranno, così come gli arrosticini in estate: la mente corre subito ai ripari, leggasi palestre affollate e diete restrittive. Nulla di sbagliato, ma potrebbe essere facile come bere un bicchiere d’acqua. Essenzialmente parlando, non è una formula magica, se non grazie a fisica e chimica: esiste un piccolo borgo bresciano ove la natura ha fatto la parte più difficile, creando un elisir di benessere che sgorga direttamente dalle viscere del Monte Altissimo. Oggi il nostro itinerario si fa dalla punta del Lago d’Iseo fin sopra il Lago d’Idro, ignorando (almeno per oggi) di essere in zona Lago di Garda: ci andiamo a godere Darfo Boario Terme, quello con il Lago Moro dietro, incastrato nella più pura Val Camonica. Totale di 76 km, di cui 48 km solo curve, curvette e tornanti. E andiamo.
Veduta del centro di Darfo Boario Terme (Ivan Zanotti Photo, Flickr.com)
Siamo dunque in Val Camonica, primo sito italiano a diventare Patrimonio UNESCO nel 1979. Darfo Boario Terme è un piccolo comune bresciano a rappresentare una delle più importanti destinazioni termali di tutto il nord Italia: sta ai piedi del Monte Altissimo e incorniciato da un paesaggio meraviglioso che ti godrai a pieno con l’itinerario, seppure fino a Darfo Boario il percorso è di relax pure nelle strade. La fama di Darfo Boario Terme è legata indissolubilmente alle acque termali che sgorgano da 5 diverse fonti. Nascono sul Monte Altissimo e scorrono per chilometri sottoterra, assorbendo le caratteristiche delle rocce che attraversano: rocce carbonatiche, dolomitiche e anidridi nelle parti più profonde.
Essenzialmente parlando, il risultato è un’acqua ricchissima di calcio, magnesio e bicarbonato, terapeuticamente parlando eccezionale. Il Ministero della Salute, appunto, riconosce qui i benefici dell’acqua Fonte Essenziale venduta in tutta Italia per depurare il fegato e stimolare l’intestino. Già da seconda metà ‘800 le Terme di Boario erano al massimo splendore, frequentate da Alessandro Manzoni, tutt’oggi centro termale d’avanguardia con prestazioni da SPA, trattamenti col fango inclusi.
Oltre alle Terme di Boario, Darfo Boario Terme ha molte cose da vedere di cui va fiera:
Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono la SP510, la SS42, la SP345 e la SP669.
L’itinerario di oggi comincia da Pisogne, affascinante borgo affacciato sul Lago d’Iseo. Parti prendendo la SP510 da Via Trento in direzione di Loc S. Gerolamo, quindi imbocca la SS42 verso Darfo Boario Terme. Sempre sulla SS42 passi per Pian Camuno, che sta sotto Rogno. A Rogno (così come in altre parti) c’è la Panchina Gigante 32 di Rogno, una delle installazioni del progetto delle Big Bench che offre panorami mozzafiato su lago e valle.
Prendi l’uscita verso Boario Terme/Angolo Terme/Val di Scalve dalla SS42 e fatti Via Valeriana fino al centro di Darfo Boario Terme, con la riserva naturale di Monticolo. Nella zona dell’Archeopark è ancora Monticolo e lì trovi la Panchina Gigante 72 di Darfo Boario.
Continuando l’itinerario, riparti seguendo la SS42 da Via Valeriana e SP294, poi vai sulla SS42 per Cividate Camuno, direzione SP345. Quando tagli per Esine vedrai a sinistra uno stupendo albero bianco dentro a un piccolo torrione. Prendi poi l’uscita Cividate C e vai vai sulla SP345 (ci accompagnerà fino alla fine) verso Breno. Entrerai a Breno dal ponticello sul fiume Oglio passando accanto alla Chiesa della Natività di Maria Vergine al Ponte. Attraversa il centro storico dominato dal Castello di Breno molto ben conservato e meravigliosamente panoramico (qui sopra), poi vai verso l’uscita, passando accanto alla Chiesa dei Santi Maurizio e Compagni Martiri.
Da qui inizia la parte più spettacolare dell’itinerario: tagliando per Pescarzo cominciano i tornanti che ti portano in quota. Nota: quando passi per Degna trovi il Circolo Motociclistico Area 51. Si continua in piena Valle di Stabio, zona escursionistica piena di malghe e di rifugi (come il Rifugio Passo Crocedomini dove si mangia benissimo), sempre sulla SP345, con vista sul Monte Trabucco. E si sale, si scende e si risale, in una danza di innumerevoli tornanti, caseifici, viste panoramiche, aziende agricole e controcurve sin alla Piana del Gaver per poi cominciare a scendere, con gli stessi modi, a sud verso un piccolo Lago Dorizio. Continuando dal Dorizio troveremo sopra di noi una salita deliziosa per Bagolino, il borgo del formaggio, proprio sopra al Lago d’Idro, al confine tra Lombardia e Trentino-Alto Adige.
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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