
I piccoli borghi sono la nuova passione degli ultimi anni, così come i week end lenti tra storia, panorami e lunghe passeggiate. Per gli amanti di tutto questo esiste un luogo in un angolo della Val di Sole che merita una sosta. Si tratta di Caldes, un piccolo borgo (dal 2023 tra i Borghi più belli d’Italia). Un posto raccolto e decisamente piccolo, ma dall’atmosfera che viaggia tra il medioevo e la vita nei campi. La sua autenticità è ciò che colpisce fin da subito. Il castello ne è il simbolo. Le pendici affiorano di alberi di mele ed il Noce che scorre, accompagna chiunque vi giunga in visita.
Caldes è un posto da visitare se da Ponte di Legno siete in partenza per Bolzano. Infatti, proprio da qui prendendo viale Venezia in direzione SS42 si segue la strada per circa 43,6km in direzione di V. per Sant’Apollonia a Caldes. Da qui si prosegue per 1,5km in direzione piazza S. Bartolomeo e ci si potrà fermare in questo fantastico borgo quasi a metà percorso. Una volta ripartiti, ci si rimette in viaggio su SS42 fino a Fondo per 25km. Da qui si segue SP35 in direzione SS42 verso via Roma a Bolzano per quasi 32km. Una volta svoltato a destra su via Roma sarete a destinazione. In un viaggio di 2 ore e 18 minuti e circa 106km si arriva a Bolzano. Ma partendo da Ponte di Legno basterà 1 ora e 35 minuti con 73km di viaggio per andare a scoprire il borgo di Caldes.

La storia attorno al nome di questo borgo proviene da un’antica leggenda popolare. Caldes pare che prenda il nome da una sorgente di acqua calda che scorreva intorno al castello. Una sorgente che oggi non vi è più, ma che è rimasta nella memoria di chi abita questo luogo. Caldes prende forma attorno al XIII/XIV secolo, in un’area ritenuta strategica alle soglie della Val del Sole. Da qui, infatti, era possibile controllare le vie che collegavano la valle alle altre zone della regione trentina. Proprio intorno a questi movimenti commerciali fiorì la struttura difensiva e residenziale della zona. Nel corso dei secoli Caldes è stata protagonista di diverse trasformazioni politiche e sociali. Signorie locali, famiglie nobiliari ed autorità vescovile si sono avvicendate nel controllo del potere. L’economia di questo borgo, invece, si è sempre legata all’agricoltura tanto da poter notare come i meli, oggi, dominino la valle.

Simbolo e cuore del paese è Castel Caldes. Una costruzione eretta nel 1230 quando il vescovo Gerardo concesse ad Arnoldo di Cagnò di erigere una casa murata – fortificata. Di fatti la sua torre fungeva sia da residenza, sia da punto d’osservazione per tenere sotto controllo il commercio nella valle. Nei secoli il castello vide diversi ammodernamenti e ampliamenti. In particolare, nel ‘400 passò alla famiglia Thun che volle sottolinearne la funzione residenziale. Meritevoli la scala a chiocciola in pietra. È tra il XVI e XVII secolo che al castello furono aggiunti elementi architettonici e decorativi. Ad esempio la cappella dedicata alla Beata Vergine. Sotto l’aspetto architettonico, inoltre, Castel Caldes ha la capacità di racchiudere al suo interno influssi lombardi, veneziani e tedeschi.
Una delle parti più affascinanti del castello è sicuramente quella legata alla leggenda di Olinda. Una storia tramandata di generazione in generazione e che racconta di una giovane imprigionata perché innamorata di un menestrello. In uno dei punti più alti del castello è presente un ambiente molto piccolo e stretto. Oggi viene indicato come la stanza in cui fu rinchiusa e consumata dall’amore la giovane Olinda. Secondo alcuni la giovane sarebbe da indentificarsi con la nobile Maria Elisabetta Thun. Una volta entrati nella stanza l’occhio cadrà proprio sul soffitto, decorato con ornamenti che rimandano al tema dell’amore contrastato ma non vinto.
Oggi Castel Caldes fa parte dei siti collegati al Museo del Buonconsiglio e può essere visitato tramite prenotazione. È bene visitare il sito per verificare la disponibilità nell’accesso ed anche i costi del biglietto: 7 euro l’intero, 5 euro il ridotto e 14 euro per la famiglia.
Caldes è una tappa obbligatoria se si è di passaggio nella Val di Sole, un vero e proprio gioiello del Trentino da non perdere. Così come le prossime destinazioni.
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