Forcella di Bura, il valico delle due valli - TrueRiders

Forcella di Bura

Redazione TrueRiders  | 08 Ago 2019  | Tempo di lettura: 5 minuti

Forcella di Bura è un valico lombardo in Val Brembilla, in provincia di Bergamo. Esso si trova a 884 m s.l.m e collega, per la precisione, la località di Gerosa in Val Brembilla con Paghera in Val Taleggio. La zona è interessante anche per la presenza di percorsi pedonali che si addentrano fra la natura incontaminata di questa zona.

Muoversi su due ruote su queste strade può essere piacevole durante un week end o una gita di un giorno, anche perché l’itinerario è semplice, poco impegnativo ed adatto a vari tipi di moto. La zona, poi, dista circa un’ora da Milano, per cui si può davvero programmare un’escursione in Val Taleggio, passando da Forcella di Bura, soprattutto nel periodo in cui si tiene la Sagra del Taleggio (luglio) a Peghera cosi da approfittare delle degustazioni e dei menù a base di questo formaggio.

Durante tutto l’anno poi c’è la bresaola, specialità locale, da assaporare nel tipico panino, una sosta rapida e golosa per rimettersi, poi, sulla moto ed affrontare il percorso con più energia.

Tutto quello che c’è da sapere sulla Forcella di Bura

Caratteristiche del territorio

La Val Brembilla e la Val Taleggio, sebbene a poca distanza dalle più grandi città lombarde, regalano dei veri e propri angoli di paradiso. Mete da raggiungere quando si vuole staccare un po’ la spina e vivere a contatto con la natura e con i paesaggi più suggestivi.

Queste zone per anni sono state abbandonate a causa della povertà e delle scarse risorse, ma negli ultimi anni hanno conosciuto un rapido e meritato sviluppo grazie all’apertura di una serie di industrie legate alla lavorazione del legno, alla meccanica e all’elettronica. Esse hanno dato un nuovo impulso all’economia locale, rilanciando tutta l’area e contribuendo alla sua rinascita anche da un punto di vista turistico. Molti sono i luoghi da scoprire in Val Brembilla: dalle vecchie mulattiere agli antichi borghi, dalle architetture rurali ai sentieri religiosi.

Il territorio, poi, è caratterizzato da boschi di faggi che sono intervallati da tipici strapiombi, forre e pinnacoli di roccia dove non è raro avvistare qualche esemplare di camoscio, capriolo e cervo, animali che popolano normalmente questo territorio.

Il tutto è dominato dal Monte Foldone dove si trova anche l’omonimo altipiano, con la tipica baita montana, dove un tempo trovava riparo il mandriano che portava le mucca al pascolo. Facendo attenzione si può vedere anche qualche rapace che sorvola indisturbato la zona.

Itinerario in moto: cosa vedere a Forcella di Bura e dintorni

Mappa

Percorso

La gita in moto verso Forcella di Bura si sposa perfettamente con l’opportunità di conoscere i borghi più caratteristici della Val Brembilla ed eventualmente, se il tempo a disposizione lo permette, anche quelli della Val Taleggio.

Fra i centri abitati più caratteristici ci sono Catremerio, Cavaglia, Cerro, Gerosa e Malentrata. Molti si raggiungono percorrendo delle strade che si addentrano fra boschi e prati come il borgo di Cavaglia, un paesino da poco completamente ristrutturato per preservare la tipica architettura rurale antica, nel cui centro spicca una casa del Cinquecento.

Da vedere, poi, le “sisterne” ovvero le tipiche cisterne che si ritrovano in molti altri luoghi della Val Brembilla, costruite nel terreno per convogliare l’acqua piovana e ricoperti da tetti realizzati con i coppi. Da Cavaglia, lasciata la moto, si possono intraprendere sentieri verso i monti vicini che conducono al Corno, a Pizzo Cerro, a Foldone o a Castel Regina; mete tutte al di sopra dei 1200 metri.

L’antico borgo di Catremerio sorge a quasi 1000 m s.l.m., lungo le pendici del Pizzo Cerro. Anch’esso è un luogo ricco di storia e fascino, legato alle antiche tradizioni contadine che hanno lasciato un segno indelebile nelle tipiche case, oggi rivalorizzate e rese motivo di vanto ed orgoglio. Prima Catremerio si raggiungeva solo tramite una stretta mulattiera ora, invece, in moto si può percorrere la comoda strada che parte da Brembilla ed in dieci minuti porta a questo borgo. Le case sono riconducibili al Cinquecento e al Settecento come si può notare osservando alcuni particolari interni ed esterni. I ballatoi in legno uniscono edifici contigui, le edicole votive si ritrovano in molti angoli e muri ed i tetti, dove svettano i comignoli, sono abbelliti dai coppi tipici.

L’abitato di Gerosa, che domina la valle, si compone di un nucleo centrale e molte contrade che popolano le pendici del monte che porta alla Forcella di Bura e, poi, in Val Taleggio. La zona è caratterizzata da un ambiente particolarmente bello, dalla tranquillità e dalla capacità che gli abitanti hanno avuto nel saper integrare le proprie attività nel rispetto totale della natura. Un esempio è rappresentato dalla valle dei Mulini. L’omonima contrada si raggiunge lasciando la moto e continuando a piedi lungo un percorso che costeggia un torrente e si inoltra poi nei boschi e nei prati fino ad arrivare al Santuario della Madonna della Foppa.

Se ci si vuole soffermare anche sull’altro versante, la Val Taleggio, dopo aver superato Forcella di Bura si viene accolti da un panorama vastissimo, fatto di pareti rocciose, macchie di bosco lungo la valle, pascoli a perdita d’occhio ed i cinque centri abitati, fra i quali la famosa Peghera, patria del formaggio.

Consigli di viaggio per i motociclisti

Per arrivare in Val Brembilla si parte da Bergamo, seguendo le indicazioni per la Val Brembana, dal viadotto Sedrina si esce allo vincolo per Cianezzo – Val Brembilla; prima della galleria e dopo lo svincolo si volta a sinistra e si va avanti per 5 chilometri fino a raggiungere Brembilla.

Una volta giunti in zona si possono scegliere una serie di percorsi motociclistici in base al tempo a disposizione e alla proprio curiosità di conoscere il territorio. Le strade hanno generalmente un manto discreto e, sebbene il periodo migliore sia in primavera ed in estate, non vi sono particolari problemi a percorrere questo itinerario nel corso dell’anno, purché le condizioni atmosferiche lo permettano. Per raggiungere Forcella di Bura si incontrano 7 tornanti, la strada è sempre su asfalto e la difficoltà del percorso è bassa. Ecco di seguito qualche suggerimento.

Partendo da Lavina il percorso fino al valico è di circa 8 chilometri, passando da un altezza di 664 m ad una di 884, con un dislivello di 220 m ed una pendenza del 3%. Se l’itinerario inizia da Sedrina, invece, la distanza da percorrere è quasi il doppio, 15,9 chilometri, il dislivello è di 570 m e la pendenza pari al 3,6%.

Si può anche optare per un percorso più lungo, ad anello, che parte e torna a San Pellegrino Terme per un itinerario di 50 chilometri, un dislivello di 750 m ed una pendenza media parti al 4%.

All’inizio la strada non mostra particolari criticità poi, superato il centro abitato di Brembilla, la pendenza aumenta al 5%; il fondo è comunque buono e vi sono ampi tratti ombreggiati. Si percorrono ampi tornati e curve superando Gerosa e puntando verso Forcella di Bura.

Inizia così la discesa verso Peghera e Lavina, incontrando il torrente Enna e giungendo in Val Taleggio. Superato Sottochiesa inizia un tratto di bosco e poi una lunga discesa per circa 15 chilometri molto piacevole da percorrere per la presenza di corsi d’acqua e rocce; ancora in discesa si arriva a San Giovanni Bianco e poi ci si dirige di nuovo verso San Pellegrino dove termina il percorso ad anello.

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