Bella Roma, ma i dintorni? C’è chi non ama uscire dal Grande Raccordo Anulare, in fondo nella Capitale ci sono più di 1000 chiese, centinaia di musei, il 33% (e rotti) del territorio cittadino è fatto di parchi e giardini. Poi, c’è chi al campanilismo sostituisce la voglia di esplorare, scoprire, lasciarsi sedurre dai colori della natura e dalle emozioni di un autunno che è soprattutto foriero di vendemmia e nuovo vino. E fortunatamente, tutt’intorno alla Città eterna si aprono vallate rigogliose e floride, luoghi di seducente bellezza dove la coltivazione dell’uva è spesso un fattore culturale, ancor prima che economico e dove vivere delle magnifiche esperienze domenicali (ma via libera anche a un weekend intero, chi siamo noi per negarvelo?) a caccia di gustose trattorie, splendidi musei, poetiche chiese e santuari. Insomma, tutto quello che ci si aspetta da un fine settimana di relax, di curve e di Lazio in autunno.
C’era una volta l’Impero romano, con i suoi vasti possedimenti che spaziavano dalla Lusitania alla Tracia, dal Vallo di Adriano fino alle piramidi d’Egitto. E poi c’era lei, ovviamente, quell’Italia centrale da cui tutto era partito. Proprio qui, sulle colline dei Monti Prenestini, a metà strada tra Roma e Frosinone, nacque un municipio fortificato, possente, foriero di grande bellezza e insuperabile capacità militare. Un ruolo e una posizione che mantenne anche nei secoli a venire, addirittura con la costruzione di un castello nella seconda metà del Duecento. Un simbolo del patrimonio medievale, questa fortificazione su uno sperone roccioso che nasce sotto i Benedettini, passa ai Colonna, agli Orsini e infine ai Borghese. E qui, la storia del borgo a 70 chilometri da Roma incrocia quella dell’ultimo signore d’Europa, Napoleone Bonaparte. Infatti, l’ultimo signore del castello è stato Camillo Borghese, marito di Paolina Bonaparte, sorella dell’imperatore nato in Corsica, e quindi francese sì, ma anche un po’ italiano. Oggi come oggi il castello tra la torre baronale e il Palazzo Colonna (Palazzo Colonna-Marcucci) è uno splendore, restaurato negli anni ’70 e ospitante mostre e convegni.
Adagiato sui Monti Prenestini e affacciato sulla Valle del Sacco, Olevano Romano è un gioiellino medievale del Lazio, un paesello di poco più di 6000 abitanti dove i vicoli, nei mesi d’autunno (ma in realtà tutto l’anno) profumano di Cesanese, il tradizionale vino che si produce intorno a Roma. Arrampicate tra le colline di ulivi e vigneti si fanno spazio, dolcemente, le strade sinuose che su due ruote sono godibili al massimo per i panorami che regala e la voglia di vino che cresce ogni secondo che passa per i tanti vigneti. Come ogni borgo medievale che si rispetti, il centro è un intreccio di vicoli e case di pietra che si arroccano vicino a mura antiche. Chi domina il panorama è il già citato Castello Colonna, o meglio i suoi resti, un bel complesso che ricorda il passato strategico del paese.
Ciò che vuoi vedere, oltre al Castello Colonna e al Palazzo Colonna, riguarda l’arte. Nel XIX secolo diventa una tappa prediletta del Grand Tour attirando artisti principalmente tedeschi e francesi, ispirati dalla luce unica e dalle inebrianti bellezze di Olevano, e tale legame vive col Museo Centro Studi sulla Pittura di Paesaggio Europeo del Lazio che ha le opere di quegli artisti (Museo Civico Pinacoteca). Ma a parlare di bellezze inebrianti non c’è modo di non nominare una delle cose per cui Olevano Romano è ben noto: il vino Cesanese, un rosso DOC con gli aromi speziati e fruttati che si fa dai vigneti che circondano il paese.
Ma a proposito di degustazioni, se ti chiedi cosa mangiare a Olevano Romano prova gli gnocchi a coda de soreca (gnocchetti allungati coi sughi caserecci) e un po’ di polenta con le spuntature di maiale che per togliere via il freddo è vitale. Se hai fame veloce puoi andare di panino ciociaro bello massiccio coi broccoletti ripassati, peperoncino e formaggio o, per rimanere in tema, il coniglio alla ciociara che si aromatizza con rosmarino, acciughe e peperoncino. Colpo di grazia di crostata di ricotta.
Sono davvero moltissimi i luoghi che, intorno a Colonna e lungo l’itinerario che ti stiamo per proporre, meritano sicuramente una sosta:
Per raggiungere Olevano Romano e proseguire fino a Genazzano, il viaggio inizia a Tivoli. Da qui, procedi lungo la SS5 in direzione est, seguendo le indicazioni per Vicovaro. Una volta arrivato a Vicovaro, continua sulla stessa strada e prendi Via Roma/SP36a, proseguendo fino a Via San Rocco per raggiungere Anticoli Corrado. Da Anticoli Corrado, segui Via Roma verso la SS5, poi prendi la SR411 in direzione di Subiaco e prosegui lungo Contrada Campo D’Arco fino a Rocca Santo Stefano, seguendo la SP63a. Da Rocca Santo Stefano, continua su Via Roma/SP63a, poi prendi Via S. Francesco/SP62a e segui Viale V. Veneto e Via Roma per arrivare a Olevano Romano. Da Olevano Romano, prosegui lungo Via Sandro Pertini e prendi Via S. Martino Annunziata, quindi continua su Contrada Scrime e Via Maremmana Superiore. Infine, alla rotonda, imbocca Via Giuseppe di Vittorio/SP13a per raggiungere la destinazione finale a Genazzano. Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono la SS5, la SR411 e la SP63a.
Giornalista, appassionato di viaggi e tecnologia, ho iniziato a occuparmi di TrueRiders sin dalla sua fondazione nel 2015. Mi piace raccontare il modo attraverso numeri e curiosità, perché ogni viaggio è un'esperienza da raccontare e condividere
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