Il borgo più "inquietante" delle Marche è l'antico gioiello sul fiume che nasconde una macabra attrazione

Il borgo più “inquietante” delle Marche è l’antico gioiello sul fiume che nasconde una macabra attrazione

La Cappella Cova e non solo: dalle mummie cinquecentesche all'ottima cucina locale, un giro da queste parti è un perfetto mix di emozioni e sensazioni
Stefano Maria Meconi  | 05 Set 2025  | Tempo di lettura: 3 minuti

Trasversale, eterogenea, meravigliosa. Sono aggettivi che ben si prestano a descrivere la meraviglia turistica e paesaggistica della regione Marche, dove verdi colline si alternano ad angoli di storia affascinanti, dove il Mar Adriatico si apre in lunghi arenili sabbiosi e piccole calette protette da mura di roccia, dove fiumi dallo scorrere lento disegnano panorami che suscitano le attenzioni di artisti e gente comune. Esattamente quel contesto che ritroviamo in una delle località più interessanti della regione, Urbania, luogo gradevolissimo ma che nasconde un pauroso segreto: nulla di terribile, ovviamente, se non fosse altro per chi non teme la vista di ciò che troveremo nel nostro giro. Curiosi di saperne di più?

Il Palazzo Ducale e i tesori di Urbania

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Il Palazzo Ducale, originariamente un complesso fortificato del XIII secolo, è il fulcro storico e culturale di Urbania. Modificato nei secoli XV e XVI, il palazzo ospita oggi una piccola galleria d’arte e un museo, oltre a una biblioteca che custodisce mappe e un globo realizzati dal cartografo del XVI secolo Gerardo Mercatore, al quale si deve la cosiddetta proiezione di Mercatore, applicata ancora oggi per la realizzazione di mappe.

La vera attrazione di Urbania è però un’altra: accanto al Palazzo Ducale, infatti, si trova la Chiesa dei Morti, famosa per le sue mummie esposte, uniche nel loro genere, che risalgono a circa 500 anni fa e che sono conservate nella cosiddetta Cappella Cola. Nonostante siano passati cinque secoli, queste mummie hanno mantenuto il loro impianto estetico e strutturale pur essendo state conservate in modo naturale, per uno sguardo inquietante, ma sicuramente originale, nella tradizione religiosa cristiana dell’omaggio alla morte, concepita come un passaggio alla vita eterna. Il viaggio a Urbania però non finisce qui: da vedere c’è anche il Duomo di San Cristoforo martire, chiesa originaria del IX secolo ma rimaneggiata nel XVIII secolo includendo un più significativo impianto architettonico e decorativo di stile barocco.

Dove e cosa mangiare in città

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Crescia sfogliata, bustrengo, crostoli, passatelli: la cucina del pesarese e delle alte Marche è un vero succedersi armonico di ricette tradizionali che sfruttano il buono e la cultura del mangiare tipica della regione. Se il viaggio si allunga fino a Pesaro, qui non si può non provare la pizza Rossini: una margherita con uovo sodo e maionese. Sì, è decisamente insolita, ma è anche tradizionalmente pesarese. Ecco alcuni indirizzi dove gustare la cucina di Urbania e dintorni:

  • La Braverja (Via Betto dè Medici, 9): tradizione e innovazione si fondono in questo piccolo locale situato tra i vicoli di Urbania, dove un servizio gentile e una particolare attenzione alla materia prima si esprimono in un menù ricercato che propone, tra gli altri, una pasta di patate con coulis di pomodoro o una pasta al forno con baccalà.
  • Cal Terrazzano (Località San Giorgio, 7): il fu Casa Tintoria è ora uno splendido agriturismo e country house nel cuore delle colline del Montefeltro, dove godersi un soggiorno di relax, natura e sapori tradizionali della cucina marchigiana per un viaggio che non dura un giorno solo.

Come arrivare a Urbania. L’itinerario

Mappa

Percorso

Lasciato il centro di Pesaro, prendiamo Via Solferino e superiamo la A14/E55 in direzione sud. Da qui, puntiamo in direzione di Monteciccardo, che raggiungeremo in 20 chilometri passando per la SP31 attraversando alcune zone in aperta campagna marchigiana, come Ginestreto o Vallefoglia. Da qui, riprendiamo il viaggio lungo la SP26 e SP423 per circa 25 chilometri, fino ad arrivare alla bella Urbino, una delle capitali artistiche del Rinascimento. L’ultimo tratto di strada prima di arrivare a Urbania è quello segnato dalla SS73bis, che prosegue in direzione sud fino all’arrivo a destinazione, in ulteriori 16 chilometri.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Giornalista, appassionato di viaggi e tecnologia, ho iniziato a occuparmi di TrueRiders sin dalla sua fondazione nel 2015. Mi piace raccontare il modo attraverso numeri e curiosità, perché ogni viaggio è un'esperienza da raccontare e condividere

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