Ecco una sagoma imponente, che scorgi già da lontano, poco prima che la strada inizi ad arrampicarsi tra le curve: è il Castello Giusso, che domina Sicignano degli Alburni ed è protagonista di uno dei borghi storici più affascinanti della Campania interna. Qui, a 609 metri di altitudine, si respira una storia che affonda le radici nell’epoca lucana, romana e poi longobarda. E non serve molta fantasia per capire perché questo posto fosse così strategico nei secoli: da quassù lo sguardo abbraccia tutta la valle del Tanagro. Andiamo a scoprire questo centro della provincia di Salerno.
La visita a Sicignano degli Alburni è l’occasione di attraversare in moto tutto il parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, per arrivare al mare. Prendi la SP35 che scende a Sant’Angelo a Fasanella. Continua sulla SP12c per raggiungere Roscigno Vecchio. Prosegui fino a imboccare la SS166 che fa tappa a Roccadaspide. La statale ti porta quindi a Capaccio Scalo: svolta a sinistra sulla SS18 per arrivare al punto finale del percorso, Agropoli, uno dei centri più conosciuti del Cilento.
Sicignano degli Alburni, tra natura montana e ruderi storici.
La storia di Sicignano degli Alburni affonda le radici almeno al 450 a.C.: scavi archeologici hanno portato alla luce una necropoli datata in questo periodo. Oggi il borgo ha tremila abitanti, ed è una delle località della provincia di Salerno che sorgono tra la valle del Tanagro e i Monti Alburni. Parte del territorio si inserisce nel parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Il Castello Giusso è una roccaforte longobarda costruita in posizione dominante su un costone roccioso, poi ampliata e fortificata sotto i normanni e gli angioini. Oggi, dopo secoli di trasformazioni, si presenta come un organismo architettonico affascinante, pur essendo costituito soprattutto da ruderi. Le visite guidate (quando disponibili) permettono di entrare in contatto con le diverse epoche del borgo.
Passeggiare per il centro di Sicignano degli Alburni significa seguire il disegno medievale originale del borgo. Tra le tante chiese, spicca la Chiesa di San Giovanni Battista, di cui si hanno le prime notizie nel 1580, restaurata dopo il terremoto del 1980, con interni sobri ma suggestivi. In paese non mancano le vecchie fontane e lavatoi ancora ben conservati.
A pochi chilometri dal centro di Sicignano, salendo lungo una strada che si inerpica tra boschi e tornanti, si arriva a Galdo degli Alburni, una frazione montana che sembra custodire il cuore più autentico e solitario del territorio. È un luogo da scoprire camminando, attraverso le architetture essenziali in pietra locale, gli stretti vicoli, la chiesa di San Nicola di Mira (XVI secolo), la Panchina Gigante dove ammirare il paesaggio. Galdo è anche punto di partenza per sentieri poco battuti che si addentrano nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
Se hai un’intera giornata o un weekend a disposizione, questo itinerario tra le montagne cilentane ti regalerà tappe insolite e scenari spettacolari, come Sant’Angelo a Fasanella, piccolo centro noto per il Santuario rupestre di San Michele Arcangelo, incastonato nella roccia. Poco sopra, il “Guerriero di Pietra” (una scultura megalitica del IV sec. a.C. scolpita su un masso) è un enigma archeologico a cielo aperto. Di Roscigno Vecchio ti abbiamo già parlato: è un paese abbandonato ma intatto, fermo al primo Novecento: case, botteghe, piazza e fontana, tutto come se gli abitanti fossero usciti un attimo. Roccadaspide è famosa per il suo castello baronale (visibile solo esternamente) e per la porta d’accesso alla zona della Valle del Calore, con paesaggi più dolci ma sempre sorprendenti. Agropoli, infine, è la mèta sul mare che conclude il giro in bellezza!
Il centro storico di Sicignano degli Alburni.
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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