
Partiamo alla volta della vetta più alta del tratto appenninico delle Marche, quella che va dai monti Sibillini alle montagne bolognesi. Passare di qui in moto significa ammirare dei panorami bellissimi in ogni stagione dell’anno, ma è in autunno che la palette di colori regala dei giochi di luci e ombre affascinanti. Partendo dal centro di Perugia, è possibile immergersi nei bellissimi borghi umbri e vivere un’esperienza esaltate tra cultura, gastronomia e tradizione del cuore verde d’Italia.

Per raggiungere il Monte Catria, ci attendono sentieri ben segnalati con suggestivi panorami su picchi rocciosi, sulle gole del Corno e sulla valle delle Prigioni. Poco dopo Valdorbia, si entra nelle Marche e, deviando a sinistra in direzione La Croce Pian di Lucchio, si erge davanti il Monte Catria. Da Chiaserna si gira sulla via omonima salendo fino a 1702 metri, per girare tutta la vetta fino all’incrocio per il Castello di Frontone. Questa possente costruzione è arroccata sulla cima di un ripido colle, ricco di reperti archeologici che attestano le sue origini al III secolo avanti Cristo.
Il Monte Catria, detto anche “il gigante dell’Appennino” , vanta un posto d’onore nella letteratura italiana; Dante, infatti, lo cita nel canto XXI del paradiso. Il poeta sarebbe stato in visita a Gubbio nel 1318, ospitato a Fonte Avellana, eremo un tempo abitato da una congregazione di monaci. Il nome del Monte Catria deriverebbe dal latino “Cathedra”, quindi “cattedra”, intesa come “sedia più alta”, per via della sua forma concava. La cattedra, conosciuta come “sella”, trova posto tra le due vette del comprensorio, l’Acuto e il Catria.
Le pendici del Monte Catria sono il luogo di fantastiche scorribande in moto, tra tornanti mozzafiato e sterrate esaltanti. Oltre a essere punto di passaggio di molti motociclisti, ospita una stazione sciistica molto importante, sita nel comune di Frontone. Per capire quanto questa zona sia amata per gite su dure ruote, basta arrivare a Pesaro. La città della motocicletta d’Italia è, inoltre, stata dichiarata una delle “capitali della bici” del Bel Paese.
Il nostro itinerario in moto che arriva al Monte Catria passa tra le regioni dell’Umbria e delle Marche, per un percorso molto vario e divertente. La strada che s’intraprende regala splendidi paesaggi verdi, tipici di questa zona del centro Italia. Potremo godere dei magnifici panorami sul “Gibbo delle Aquile”, così come viene chiamato anche il Monte Catria grazie alla citazione di Dante. Si parte in moto da Perugia, il piccolo gioiello dell’Umbria, che custodisce tesori artistici e monumentali che testimoniano una lunga storia di cultura. Dall’aspetto e dal ritmo di vita tipico del piccolo borgo medievale fortificato, questa città emana un’atmosfera molto intensa. La sua fama è legata soprattutto alla presenza di una delle più importanti università d’Italia, frequentata da molti stranieri.
Dalla città del cioccolato si prosegue percorrendo la via Eugubina, la SS298, in direzione di Colombella, Piccione, Casacce, Ponte d’Assisi, fino a giungere a Gubbio. Questa splendida cittadina è conosciuta come la “città dei matti”, per via della presenza della fontana del Bargello (detta “fontana dei matti“). Se si gira per tre volte intorno a questa fonte, ci si può aggiudicare la cd. patente dei matti, secondo un’antica tradizione. Si prosegue sulla SS298 incontrando Madonna della Cima, Troppola e, poi, su una strada tra pareti scoscese e boschi, si arriva a Scheggia e Pascelupo, piccoli borghi incastonati tra le montagne ricche di faggi secolari, dove fare delle belle escursioni.

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.
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